Dall’archeologia all’astronomia, da osservatorio militare a punto di osservazione delle stelle tra coni, crateri, rocce e maestosi castagni, le fortificazioni Megalitiche del Parco Regionale Roccamonfina accolgono dal 7 febbraio- data d’inaugurazione- nell'”Orto della Regina”, in un suggestivo paesaggio, il sentiero per le stelle.
Si tratta dell’istallazione di Christian Frosi “Osservatorio Shoemaker-Levy” , dedicato a G. Levy e agli astronomi Carolyn e Eugene Shoemaker che, nel luglio del 1994, riuscirono ad osservare una cometa intrappolata nell’orbita di giove, che in seguito si frammentò, colpendo in diversi punti la superficie del pianeta.
Evento straordinario. Opera d’arte contemporanea, osservatorio a vista, la cui superficie, lievemente inclinata, sar  un punto dove potersi sdraiare di notte e farsi trasportare dal tempo nella luce dell’Orsa Maggiore.
E’ questo il primo passo dell’iniziativa “Arte e natura nel Parco”, voluta da Raffaele Aveta, presidente del Parco, con la direzione artistica di Marcello Smarrelli, promossa dalla regione Campania sotto il patrocinio del ministero per i beni e le attivit  culturali e del ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, accuratamente organizzato da Civita.
L’evento vedr  quattro artisti di fama internazionale realizzare le proprie idee nello splendido Parco, dove sembreranno atterrate, tra blocchi di pietre megalitiche, da un eruzione del massiccio vulcanico che le sovrasta, a creare un unico imperdibile spazio espositivo.
La prima opera sar , per scelta della giuria costituita da Cecilia Canziani, Pippo Ciorra, Marina Engel, proprio quella del giovane artista milanese Christian Frosi ,”l’osservatorio è una forma per guardare il cielo” a cui seguiranno “Monumento alle vele di scampia”, dalla demolizione, il riciclo in una piramide di macerie, di Cyprien Gaillard (1980 Parigi); “Altered light”, dove viene considerato uno stabilimento nucleare dismesso, con l’intervento di pannelli solari per accumulare energia e dare luce, di Tue Greenfort,(1973 Holbak Danimarca) ; quindi “Roccamonfinashire”, un immobile nel parco a custodia delle opere d’arte contemporanee, del Gruppo A12 (che nasce a Genova1993 e dal 1998 ha sede a Milano).
” Lo scenario per le azioni site-specific degli artisti non può e non deve limitarsi ai soli paesaggi urbani, ma deve andare ad agire nei molteplici luoghi e molteplici paesaggi l  dove il turismo sposter  la frontiera dell’identit  europea e globale nei prossimi decenni” scrive Pippo Ciorra in uno dei testi del bel catalogo di Zelig (68 pagg. correlato da 30 suggestive immagini).
“Ritengo che agli enti pubblici spetti, tra gli altri, questo ruolo di “novelli mecenati… Ospitare artisti, creare le condizioni che permettano di accogliere le loro opere” scrive Aveta e svela il suo progetto “mettere in comunicazione il parco con una grande istituzione straniera che si occupi di paesaggio, creare una residenza per artisti, architetti, paesaggisti come osservatorio permanente sul territorio, di realizzare un percorso artistico che tocchi tutti i comuni del parco.”
Infine nel testo di Smarrelli la conferma dell’ apertura di un’ autostrada per la natura “Studiare il luogo in cui l’opera dovr  essere progettata, con tutte le sue complesse implicazioni morfologiche, storiche, filosofiche ed economiche, è tornato ad essere il punto di partenza per la progettazione di un’opera d’arte permanente destinata a un sito pubblico, comprendendo in questa accezione non solo gli spazi urbani, ma anche il paesaggio”.

Per saperne di più www.civita.it

Parco Regionale Roccamonfina – Foce Garigliano (Caserta)
Orto della Regina
Inaugurazione sabato 7 febbraio 2009

Nella foto, l’installazione di Frosi

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