Il fascino della fantasia tra i sentieri della storia. Sarà l’antico convento di San Domenico Maggiore, dove batte il cuore secolare di Napoli, ad accogliere dall’8 dicembre al 19 marzo 2017, la mostra «Storie di giocattoli, dal 700 a Barbie ». In esposizione, la magia di oltre mille giocattoli, appartenenti a epoche diverse, che hanno segnato la storia della nostra cultura del gioco.
La mostra sarà aperta dal lunedì al giovedi dalle 10 alle 19, il venerdì e il sabato dalle 10 alle 22, e la domenica dalle 10 alle 19. I costi degli ingressi sono di 5 euro per il biglietto intero, 3 euro ridotto ( cittadini ue tra i 6 e i 18 anni, o con più di 65 anni, i gruppi di almeno 15 persone, gli studenti dell’università Suor Orsola Benincasa, e i possessori di varie carte sconto). Le scuole possono visitare la mostra al costo di 1 euro, mentre per le famiglie il costo è di 1 euro a partire dal secondo figlio minorenne, e i nonni over 65 più due minori pagheranno 5 uero al posto di 9.
Dall’ umile pazziella alle bambole più raffinate e preziose, i giocattoli ci fanno pensare a un universo fatto di magia, di romanticismo, delle gioie della giovinezza, e rappresentano il mondo che gli adulti sognano per i loro bambini. La rassegna ha lo scopo di superare discriminazioni di genere e di razza imposte dalla società, e di mettere in risalto il nostro artigianato, in contrapposizione con il mercato illegale dei prodotti contraffatti.
In tema con questi obiettivi, l’esposizione è stata sponsorizzata dall’associazione Arcigaynapoli e dall’assessorato alla cultura e al turismo.
«La mostra del giocattolo è una risposta al tempo stesso colta e scanzonata a chi crede ancora necessario asservire la formazione delle nuove generazioni a stereotipi obsoleti e ruoli di genere, invece di eucare i più giovani alla libera creatività e al rispetto delle altrui identità », spiega Claudio Finelli, responsabile della cultura di Arcigay Napoli e arcigay Nazionale, in riferimento ai rigidi modelli di genere imposti dalla società anche nell’ambito dei giocattoli, che molte volte sono specifici per maschi e femmine.
«Con queste storie di giocattoli- sottolinea l’assessore Nino Daniele- proviamo dunque a offrire anche ai bambini, oltre che agli adulti, uno spunto di curiosità e di interesse; e a fare in modo che il nostro bellissimo convento di San Domenico Maggiore sia nei giorni di festa un secondo polo di attrazione, nel centro antico della città, accanto alle botteghe di San Gregorio Armeno e ai pastori (giocattoli anch’essi, del resto, oltre che oggetti di altissimo artigianato)».

Birilli | ilmondodisuk.com
Birilli
Birilli di Mauro Borrione
Italia, Torino, 1945, Università Suorsola Benincasa di Napoli

E il suo ringraziamento va al curatore della mostra, il Museo del Giocattolo dell’Università Suor Orsola Benincasa,  ad arte’m per l’entusiasmo e la professionalità con cui ha affrontato il progetto e poi tutti coloro che hanno aderito e collaborato alla sua realizzazione: Arcigay Napoli, l’associazione del Museo del vero e del falso, la Procura della Repubblica di Napoli, l’Agenzia delle dogane.
Una parte dell’esposizione, infatti, è dedicata al falso nel mondo dei giochi, e ha lo scopo di sensibilizzare il pubblico ai valori della legalità. La vetrina dei giochi falsi  intitiolata «con i giocattoli nun s’pazzea » mostra al pubblico i giochi contraffati sequestrati dalle Forze dell’Ordine, esponendo i pericoli a cui vanno in contro i più piccoli che entrano in contatto con i materiali dannosi di questi oggetti.

Per saperne di più

www.storiedigiocattoli.net

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