Sulle tracce di Giotto. Continuano sabato 27 febbraio alle 11 nella chiesa di Santa Chiara di Napoli, gli appuntamenti con gli itinerari dedicati ai luoghi dell’artista in Campania. In questa tappa, il Coro delle Clarisse nella Chiesa, la sala Maria Cristina nel convento e infine l’ Oratorio delle Clarisse.

La cittadella francescana cominciò a sorgere dal 1310, per volere di re Roberto d’Angiò e di sua moglie Sancia di Maiorca profondamente legata all’Ordine, il nucleo centrale è la chiesa, in origine dedicata al Sacro Corpo di Cristo. Il cantiere di Santa Chiara fu il primo fra quelli affidati a Giotto, chiamato a Napoli dal re nel 1328, le fonti riportano che gli affreschi raffiguravano l’ Apocalisse e Storie del Vecchio e Nuovo Testamento e rivestivano tutta la navata e le cappelle. L’intero ciclo venne distrutto dal 1604 e ne restano solo alcune testimonianze fondamentali nel Coro delle Clarisse, dove sono conservati i frammenti di un Compianto sul Cristo sullo sfondo di un Calvario, e alcuni motivi architettonici dipinti, raffiguranti Stalli di coro. L’affresco doveva rappresentare, anche per motivi iconografici legati alla intitolazione della chiesa, uno dei momenti più importanti dell’intera decorazione.

Proseguendo la visita, nel Convento si potr  ammirare l’affresco della Crocifissione, opera di un pittore della bottega giottesca, databile attorno al 1330.
Nell’ Oratorio delle Clarisse si trova l’affresco del Maestro di Giovanni Barrile, uno dei più noti allievi napoletani di Giotto, realizzato nel 1332 circa raffigura L’Allegoria Francescana della Mensa del Signore.

La visita, curata da Ida Maietta, avr  inizio alle 11, appuntamento davanti l’ingresso della Chiesa (via Benedetto Croce).

Nella foto, la chiesa di Santa Chiara

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