Estate napoletana al museo. Con ingresso libero e visite didattiche gratuite. Al Madre, casa del contemporaneo in via Settembrini 79.
Per i quarto anno consecutivo questa è l’offerta della Fondazione Donnaregina ai napoletani che sono rimasti in citt  e ai turisti sempre più numerosi.

La visita al museo inizia appena varcato l’ingresso, in cui è allestita
“Axer/Dsaxer”,
l’opera in situ di dimensioni architettoniche dell’artista francese
Daniel Buren (Boulogne-Billancourt, 1938), che accompagna il pubblico alla
scoperta delle altre mostre e delle collezioni, celebrando l’unione fra il museo e
la sua comunit .

Gi  segnalata fra le “mostre dell’anno”, gi  dal piano terra ci accoglie anche
Attesa. 1960-2016,
la più ampia mostra retrospettiva mai dedicata alla ricerca
artistica di Mimmo Jodice (Napoli, 1934), uno degli indiscussi maestri della
fotografia contemporanea. La mostra (fino al 24 ottobre 2016) si articola in più
sezioni tra loro connesse e inizia nella sala Re_PUBBLICA Mdre al
piano terra, dove è messa in scena, nel formato di una grande proiezione
cinematografica (Teatralit  quotidiana a Napoli, 2016), una selezione di
immagini dalle serie dedicate, negli anni Sessanta e Settanta, alla citt  di
Napoli, lavori di matrice sociale e di impegno civile degli anni Sessanta e
Settanta.

Al terzo piano del museo la mostra presenta, in un percorso appositamente
concepito per gli spazi del Madre,
più di cento opere, dalle seminali
sperimentazioni sul linguaggio fotografico degli anni Sessanta e Settanta fino
ad una nuova serie (Attesa, 2015) realizzata in occasione di questo progetto
retrospettivo.

La Sala delle Colonne (primo piano) ospita invece la mostra Luna di latte
dell’artista francese, Leone d’argento quale migliore artista giovane alla
55.Biennale di Venezia del 2013 Camille Henrot (fino al 3 ottobre 2016),
con
il patrocinio dell’Istituto francese di Napoli e in collaborazione con la
Fondazione Memmo di Roma. In mostra sessanta schizzi e disegni, sette
sculture, realizzate presso la Fonderia Nolana Del Giudice, e alcuni
interventi murali trasformano tre sale del museo da spazio-tempo pubblico e
neutrale (il white cube museale) nello spazio-tempo domestico del proprio
lavoro, nel luogo e momento di una creazione continua.
E al primo piano sar  possibile visitare le opere della collezione sitespecific,
mentre attraversando le sale del secondo piano ed altri spazi vari
(terrazzo, cortili, atrio e mezzanino) il pubblico potr  esplorare la nuova
collezione permanente in progress del MADRE Per_formare una collezione,
progetto avviato nel 2013 e dedicato dal museo alla costituzione progressiva
della sua collezione permanente, i cui ultimi capitoli sono rappresentati dal
progetto Per_formare una collezione per un archivio dell’arte in Campania
con le opere Supernapoli dell’architetto Cherubino Gambardella e
Cittalimbo Archives di Brigataes.

Fino al 29 agosto (project room, piano terra), sar  possibile ammirare la
Casa “do ut do”, su progetto di Alessandro Mendini.
Il progetto presenta
l’edizione 2016 di “do ut do”, contenitore di iniziative culturali a scopo
benefico promosso dall’Associazione Amici della Fondazione Hospice
Ser gnoli Onlus e piattaforma biennale che organizza eventi dedicati alle arti
e alle eccellenze della cultura italiana coinvolgendo istituzioni, imprese e
collezionisti e che, quest’anno ha come testimonail il premio Nobel Dario Fo.
Le stanze della Casa “do ut do” sono, a loro volta progettate da tredici
importanti architetti e designer, e ognuna è dedicata ai valori che
compongono la qualit  della vita.

Informazioni (e prenotazioni per le visite)
tel. 081.19313016 (luned-venerd ore 900 -1800; sabato ore 900 -1400).

In foto, l’installazione di Daniel Buren

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