E’ Arnolfo Petri ad aprire la stagione al Teatro Il Primo con un testo forte ed irriverente, la storia di un uomo Paolo e la sua continua lotta ad una morale restrittiva ed angustiante.
Sensi di colpa martellanti ed istinti prepotenti, Paolo di famiglia borghese vive a Napoli, al Vomero, suona Mozart e Beethoven e dalla vita non vuole quello che la sua famiglia ha sempre desiderato per lui.
“Le mani aperte” scritto da Roberto Russo e tratto da “Alexis” di Marguerite Yourcenar viene portato in scena da Arnolfo Petri fino al 28 ottobre presso il Teatro Il Primo, è la forza prepotente dei diavoli personali a comandare. Sotto l’occhio vigile di spiriti “giudici onnipotenti” di una vita allo sbaraglio “vengono a galla” lentamente verit  celate o volutamente ignorate.
Un monologo intenso e coinvolgente viene portato sulle tavole del palcoscenico, è Arnolfo Petri che nelle vesti di Paolo rappresenta la “solitudine”.
Le emozioni dall’amore verso una madre sempre presente e “dolce”, all’affetto per una sorella fino agli “offuscanti” istinti, Paolo Rocca le ha vissute e Arnolfo Petri le riporta in vita porgendole su di un piatto d’argento al suo pubblico, che tocca con mano il dilaniante dissidio interiore di un uomo, tanto quanto il possibile dissidio di chiunque.
Morale, consapevolezza, odio e paura, una paura quasi angosciante di qualcosa di indefinito, ma che a sua volta genera ancora altra paura.
Ride, piange su di una scenografia spoglia, l’attore Petri si muove non disinvoltura, sicurezza quasi fosse in simbiosi con il vero protagonista del testo.
Ormai sembra si sia giunti al capolinea, ma è solo un’illusione, Paolo ha chiuso i ponti con il passato, ma a una fine segue sempre un nuovo inizio.
Tra le quattro mura della casa Petri mostra scenari di un animo tormentato, che paradossalmente dalla vita ha ottenuto tutto quello che chiunque potrebbe desiderare, eppure, nonostante tutto vive la sua condizione di omosessualit  come un senso di colpa angosciante, che lo induce a nascondersi dall’occhio di Dio e della massa.

Nel momento dell’addio ad una storia ormai lontana,
alla famiglia di un tempo, a una casa dell’infanzia, nel momento dell’addio quando ormai è tutto rivelato, la mamma con la sua infinita dolcezza nonostante tutto è l per dimostrare a Paolo che lei non lo abbandoner  mai.

Per saperne di più
www.teatroilprimo.it

In foto, Petri in scena

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