Da Il capitano Nathan Algren.
(Dialogo tra Katsumoto e Nathan Algren,
L’ultimo samurai, film diretto da Edward Zwick)


"Tu pensi che un uomo può cambiare il suo destino?”.
Nathan ” Io penso che un uomo fa ciò che può finch il suo destino non si rivela”.
Ed è cos che si diventa capitani…

Conoscete ” Vico Pazzariello “? Si trova in un vicolo lungo via Santa Chiara e Largo Banchi Nuovi. L’associazione che si trova al civico 11, prende spunto dalla toponomastica, ed è l, in un basso di tipo “nobiliare” che gli artisti di strada stanno tentando di dare dignit  alla loro arte. L’ambiente esterno e interno è unico e speciale, sono seduta con O Capitano e Perzechella, davanti a un immancabile caffè, fuori, nel vicolo. Si sta bene e la nostra piacevole chiacchierata risente di un’atmosfera magica che Napoli non si stanca mai di regalare. Angelo Picone (in foto, con il suo vico), il titolo di o capitano lo ha guadagnato sul campo, facendo scelte coraggiose di libert . Gli chiedo
Angelo, per te cos’è il teatro?
un elemento di riscatto personale, sociale e artistico.
Quando hai avvertito la scintilla della vocazione artistica?
Molto presto, quando da bambino, a scuola, facevo disegni molto apprezzati dall’insegnante che segnalò ai miei genitori la vena artistica che posseggo. Vengo da una famiglia umile che guarda alle cose concrete della vita, per questo motivo ho fatto gli studi tecnici all’ Istituto E. Fermi. Il titolo di perito tecnico industriale mi permise di avere un lavoro e una vita qualunque. La mia parte creativa si assop e venni travolto nel comune tran-tran. Lavoro, casa e matrimonio queste le massime aspirazioni. Frequentai cos il corso per poter ricevere la cresima, senza la quale il sacramento del matrimonio non si può celebrare, in una parrocchia di Arzano dove si stavano facendo le prove per una rappresentazione teatrale. Il catechista mi coinvolse e la brace artistica, in realt  mai spenta, prese fuoco. Sono un ecclettico e cos diventai il regista, lo scenografo e il primo attore di una commedia che purtroppo non andò mai in scena, ma intanto fu quello l’inizio del cambiamento. Non solo non mi sposai, ma lasciai il lavoro e con la liquidazione frequentai una scuola di teatro e comprai un camper. Con una compagnia composta da cinque attori, prima con il nome ” Teatro regresso girovago” e poi ” Circo Teatro “, dove le arti circensi erano messe al servizio della drammaturgia, partimmo per portare le nostre rappresentazioni in giro per l’Italia.
Capitano, è questa la libert ?
La libert  è una condizione spirituale che ti consente di non averen padroni, n schemi.
Sei stato anche fuori dall’Italia con il tuo teatro itinerante?
S, prima in Spagna e poi in Francia.
Il tuo contenitore di esperienze cosa altro contiene?
Nel periodo che va dal 2001 al 2005 mi sono appassionato alla musica popolare e dal 2005 al 2009 con ” Circo tarantella ” mi sono dedicato all’impegno sociale. Arriva poi il Forum degli artisti di strada alla napoletana, voluto dall’sssessore Antonella Di Nocera, una sorta di ricognizione di attori che usano l’affabulazione, la passionalit  e il coinvolgimento del pubblico. Il 28 febbraio del 2010 Bruno Leone e io fondiamo ” Il teatro stabile di strada ” che si esibisce a Largo Banchi Nuovi e l’Associazione A.R.T.S. ( associazione riconoscimento teatro di strada ) che ha la sua sede in Vico Pazzariello. Due i Cartelloni , “Autunno Pazzariello”, con gi  tre edizioni, e “Primavera Pazzarella”, con due edizioni all’attivo. Per regolamentare la nostra attivit  abbiamo chiesto al sindaco de Magistris una delibera per gli artisti di strada che ancora sta continuando il suo iter burocratico. Nel frattempo un’ordinanza che si rinnova ogni sei mesi ci consente di esibirci liberamente. Diamo anche la possibilit  di esibirsi facendo ” cappello “, lasciando ci libera l’offerta a fine spettacolo, ad artisti di strada che arrivano da altri luoghi, ai quali offriamo vitto e alloggio. Ultimamente abbiamo studiato due format per i turisti, a partire dai 10.00 euro, ai quali offriamo O ntrattieno ovvero Pause artistiche per turisti e viaggiatori non frettolosi amanti della napoletanit . Perzechella, la mia compagna, nella sede dell’associazione prepara cibo tipico napoletano e io mi esibisco.
Capitano, tu puoi diventare un Saltimbanco, O Pazzariello, fai da venti anni Pulcinella, hai scritto per Rogiosi Editore ” Adotta un vicolo ” e hai partecipato a una collana che immortala gli antichi mestieri napoletani, in pratica non vuoi che la nostra tradizione vada persa. Ci dici in poche parole chi è Pulcinella per capire se ancora può rappresentare noi napoletani?
Pulcinella è colui che mette la maschera per dire la verit , è colui che d  voce a tutte le creature di Dio, animali compresi. E’ tutto e il contrario di tutto. E’ un servo che non ha padroni. E’ il diabolico mascherato da fanciullo, ma comunque Pulcinella ch            6                 è« «    oi è? Perepè, perepè, perepè!
E aggiunge che fa di più, infatti tiene a bottega un bambino che ha manifestato il desiderio e le capacit  per diventare Pulcinella e quindi… piccoli Pulcinella crescono.

Per saperne di più

www.vicopazzariello.it

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