Nonostante le grandi e belle strutture pubbliche, l’arte contemporanea a Napoli vive soprattutto grazie alle gallerie e in particolare ad alcune gallerie che garantiscono respiro internazionale alla vita culturale della citt  e mantengono vivo il suo nome nel settore.

Ne sa qualcosa Alfonso Artiaco che inaugura domani, ore 19.30 il nuovo Project Space della sua sede di Piazza dei martiri, ampliando le possibilit  di un lavoro che dal 1986 è stato sempre caratterizzato da progettualit  e prestigio. L’ampliamento è legato all’intenzione di “ribadire una presenza forte e radicata sul territorio spiega Artiaco dichiarandoci aperti e ancora più attenti a ciò che succede in Italia, anche tra gli artisti emergenti” a cui il gallerista rimprovera di presentare spesso materiale disorganizzato, fotografie di bassa qualit , inadeguate a veicolare il proprio lavoro. Insomma gli esordienti non vanno aiutati solo a incanalare il proprio talento ma anche a interagire con le strutture, una carenza dell’accademia? “Al contrario dichiara la nuova gestione dell’accademia di belle arti sembra più moderna e attenta a ciò che gli succede intorno, quella di ieri dava l’impressione di guardare solo al proprio ombelico”. Parole di chi è legato alla citt  e attento al suo destino e aggiunge: “a Napoli abbiamo due grandi strutture ma a ben vedere il Pan è ancora privo di un direttore e nessuno dice niente, noi come galleria abbiamo gi  pianificato le nostre attivit  del 2011, il palazzo delle arti è privo di programmazione, ogni tanto esce fuori una mostra dal nulla: c’è bisogno di figure istituzionali per gestirlo. Il Madre si pone in concorrenza con le gallerie? Non lo temo, soprattutto alla luce del curriculum dei nostri artisti.

Ad aprire la stagione del Project Space la mostra del tedesco Magnus Plessen (fino al 5 giugno): due lavori “Sprung” e “Karton” di grande interesse e prestigio che giungono a Napoli “dopo cinque anni di contatti con l’artista” racconta Artiaco.

In contemporanea sar  inauguratala personale dell’americana Rita McBride “Profili”, architetto per formazione, artista per scelta che a partire dallo studio delle modanature degli scavi di Pompei e Ercolano ha creato una serie di strutture/sculture dal profilo giacomettiano, realizzate in bronzo e marmo con una sorta di riflesso al neon sulla parete retrostante. Un percorso tra arte e architettura, tra decoro e funzionalit .

Info: www.alfonsoartiaco.com

In alto, il Project Space della galleria con le opere di Magnus Plessen. In basso, l’istallazione di Rita Mc Bride

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