Origini, destini, impatti della scienza sulla tecnologia. L’uomo è sempre stato curioso di sapere e la
divulgazione scientifica è sempre stata fondamentale per cercare di soddisfare questa curiosit . Ha origini antiche: Vitruvio redasse un’enciclopedia per raccontare i fenomeni; Lucrezio scrisse un poema per diffondere la cosmologia di Epicuro.

“La divulgazione scientifica è necessaria oggi più che mai” spiega il fisico Massimo Capaccioli, gi  direttore dell’Osservatorio astronomico di Capodimonte e ordinario di astronomia all’universit  Federico II di Napoli. Toscano con cuore partenopeo. E continua: “Viviamo immersi nella tecnologia. indispensabile, dunque, che l’uomo sia informato del cosa, come e perch accade”.

Professore, che importanza riveste la divulgazione scientifica nella societ  odierna?
“Non è più il lusso concesso a un nobile romano. Oggi abbiamo assoluta necessit  di trasferire la conoscenza scientifica tra la gente, per evitare di creare uno iato non più colmabile tra la societ , gli esseri umani, gli utenti dell’esistenza, e coloro che programmano l’esistenza. Questo si lega alla necessit  di saper discernere anche sul piano delle scelte politiche”.

Cosa intende?
“Il consenso, che è alla base del fare politica, si ottiene anche parlando di ambiente, ozono, ponte sullo stretto, nucleare, termovalorizzatori, biotecnologie etc. Tutti questi argomenti o sono di linguaggio comune e condiviso o diventano il latinorum di Renzo utile ad abbindolare le folle e creare una “tecnocrazia”, un mondo governato da chi ha a suo servizio gli scienziati. La divulgazione scientifica è un obbligo”.

Come mai c’è tanta disinformazione?
“Nessuno ci ha insegnato l’importanza di studiare la scienza, che va portata alle masse, attraverso un linguaggio adatto, da persone capaci e rispettando un teorema fondamentale: “nessuno può insegnare quello che non sa”. Gli inglesi, i migliori divulgatori al mondo, dicono: “Insegnare ciò che si capisce insegnando”. La scienza si fonda sulle domande. Quelle vanno divulgate. Le risposte cambiano. La divulgazione dovrebbe raccontare la grande avventura della scienza, la fatica, i fallimenti, i dubbi, le paure e le esaltazioni e non servire da catarsi alternativa ai balletti delle veline”.

Cosa fare per una corretta informazione?
“Portare i cittadini a un livello di linguaggio adatto a comprendere la divulgazione scientifica. Si deve partire dalle scuole. Oggi i ragazzi escono dal liceo senza aver appreso nulla, anche se non comprendo il perch, visto che gli insegnanti sono in genere bravi e motivati. Comunque, fare divulgazione a degli ignoranti non è possibile. Si fa al più spettacolo, il variet  della scienza. Cos, se si parla di buchi neri, la gente chieder : “ma l’esperimento di Ginevra creer  un mostro che si manger  la terra?” I programmi scientifici sono spettacolarizzazioni della scienza. L’oppio dei popoli non è più la religione, ma l’informazione fatta di sensazionalismi: e tra questi ci sono i buchi neri, le particelle elementari, gli ufo ….”.

E gli ufo sono stati i protagonisti dell’estate, con segnalazione di avvistamento anche a Napoli…
“Se qualcuno è in grado di documentare l’avvistamento di qualcosa che non ha spiegazione, io lo accetto come cosa che non conosco e cercherò di spiegarmelo. Per farlo, posso accettare anche l’ipotesi che si tratti di una civilt  extraterrestre che mi sta visitando, perch anche questo è plausibile. Ma non è la spiegazione più semplice. Sa troppo di miracolo”.

Scienza e cultura umanistica possono incontrarsi?
“Sono differenti dal punto di vista tecnico, non da quello delle motivazioni e degli operatori. Chi studia è sempre un uomo, con tutte le pulsioni, le limitazioni e le fantasie di un essere umano. Cambia la materia ma la finalit  è la stessa: donare all’umanit  motivi per un godimento estetico e contemporaneamente portare informazioni utili al ragionamento e alla conversazione”.

Come prosegue il progetto dell’enorme telescopio in Cile?
“Ci tengo a dire che l’abbiamo fatto noi napoletani. Purtroppo, siamo stati vittime di un duplice colpo di sfortuna. Durante un primo trasporto lo specchio, costato 4 anni di lavoro, fin in mille pezzi per un incidente. E adesso… il pezzo più importante, la cella, mandato via nave perfettamente funzionante, collaudato e imballato, è arrivato in Cile, dopo un’avaria che ha colpito l’imbarcazione fermandola per due mesi, completamente arrugginito. Dovremo rifarla completamente e questo porter  via alcuni mesi. Nelle grandi imprese scientifiche, la velocit  è fondamentale. Ma noi non ci pieghiamo. Lo finiremo a dispetto di tutte le difficolt . Certo, si poteva ricavare di più a livello di immagine. Ma voglio dare messaggio alla nostra citt  che stenta a rianimarsi: se stringi i denti di fronte alle peggiori difficolt , resti vivo e scalciante”.

Nelle foto (di Maria Volpe Prignano) in alto, il professor Massimo Capaccioli. In basso, la riproduzione in scala del telescopio c            6                  «    oè è á«sptLlibrined dd dpG7e:EèHlèNO» OJe
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ULTIMATUM ALLA TERRA

di Federica Doria

Ufo:oggetti volanti non identificati impazzano in rete e nella letteratura,nei telegiornali e nelle fiction.Avvistamenti,rapimenti,pericolo di invasioni e il mondo intero riscopre il fenomeno alieno,per un po’ di tempo messo da parte ma mai dimenticato.

Gli avvistamenti di ufo cominciano negli anni ’40 del Novecento:sono persone comuni o militari,a volte raccontano storie inventate per catalizzare l’attenzione dei media,avvistamenti senza prove,avvolti dal mistero o dal segreto militare.

La letteratura si tinge cos di verde fosforescente,alimentata da materiale al limite tra realt  e fantasia.

Terreno fertile per scrittori come Asimov che,con la sua trilogia “Fondazione”,ci narra di imperi galattici e masse controllabili attraverso formule matematiche,come Hoe autore di “A come Andromeda”e”La nuvola nera”,come Sagan e il suo famoso “Contact”, come Lem con “Solaris”e ancora come il famoso Clarke,autore di “Sentinella” racconto fantascientifico ed embrione di quello che diventer  “2001:odissea nello spazio”capolavoro di Kubrick.

La New Hollywood degli anni ’70 non rester  indietro:Spielberg con “Incontri ravvicinati del terzo tipo” e “E.T.” ci mostra un incontro pacifico tra diverse galassie,George Lucas ci fa appassionare alla saga di “Star Wars” mentre nascono fiction di successo come “Alien”,”Invasion”,”Star Trek”.

La realt  intergalattica che cattura oggi uomini di pensiero e studiosi,aveva gi  affascinato pensatori pre-socratici e filosofi cinquecenteschi.Anassimandro nel VII secolo a.C. sviluppa il concetto di infinito,ripreso poco dopo da Pitagora,affascinato dalla possibilit  di una vita aliena sulla Luna,e da Democrito,a cui faranno eco Epicuro e Lucrezio,la cui teoria atomica prevedeva la nascita di nuove forme di vita.

Cos,influenzato dalla filosofia precedente,nel Cinquecento Giordano Bruno riprender  il concetto di infinito mentre nel Settecento Immanuel Kant ipotizzer  universi-isole abitati da forme di vita marziane.

E anche se siamo nel 2009 luci,dischi volanti,meteoriti,cerchi nel grano,filamenti di vetro,sostanze aliene attraggono ancora la nostra fantasia.

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