«Fermate quegli aerei che fanno vibrare, danneggiandola, una delle raccolte d’arte più belle al mondo». Svain Bellenger lo ha detto chiaro dai primi giorni della sua direzione del Museo di Capodimonte. Quei voli sopra il tetto della Reggia borbonica non devono più passare. E lo ha ribadito con forza ieri sera, al penultimo dei concerti del luglio musicale, en plein air, tradizione ripresa dai tempi del soprintendente Raffaello Causa e organizzata con ferrea volont  grazie anche alla sinergia con l’altrettanto vulcanica direttrice del conservatorio di San Pietro a Majella, Elsa Evangelista.
Serata movimentata. Un po’ per la pioggia, un po’ per il rombo dei velivoli, un po’ per la mancanza di sedie che ha visto un gruppo di persone, più determinate degli altri, accaparrarsele dai mucchi di carrelli guidati dall’esiguo personale museale, sotto il palco dove era posizionata l’orchestra del conservatorio partenopeo, appunto, che non ha mai perso la sua grinta. Tra gli spettatori (molti seduti sul prato, dopo aver steso le copertine prudentemente portate da casa), affascinati dalle note coordinate da Francesco Vizioli, che si è divertito a condurre in un bis finale i “suoi” musicisti tra i suoni della “Carmen”, girava un foglio per raccogliere firme (da inviare alla presidenza del consiglio) con una richiesta sospendere quel pericolo che incombe sulla testa della storia.

Ma l’arte della musica è stata capace di sconfiggere tutti i disagi, dimostrando ancora una volta che quando c’è la “buona offerta” c’è anche una bella risposta, non solo dei napoletani, ma anche dei turisti che ricominciano a restituire il sorriso alla citt  del Grand Tour.
E proprio al Grand Tour era dedicato il concerto di ieri. Oltre a Georges Bizet, che nella sua Carmen trasporta la vivacit  sonora di Partenope, nel programma figuravano pure il più “severo” Ludwig Van Beethoven e l’ungherese Franz Liszt, (ri)proposto dal piano di Marco Pasini. Domenica sera prossima, 31 luglio alle 19, questo revival culturale di mezza estate si chiuder  con “Partenope in salotto", un omaggio alla sirena, da Bellini a Donizetti.
Nell’aria, ieri, si sentiva anche la presenza di uno sguardo, quello di Goethe, olimpico poeta e scrittore che camminò in quel bosco e che di Napoli fu appassionato ammiratore. E sar  anche per questo che gli organizzatori non si lasceranno scoraggiare dalle difficolt . Avanti tutta, con coraggio e determinazione. Che possono segnare il cambiamento della rinascita. Di Capodimonte che non ci sta a essere isolato. E rilancia con forza tutto il peso della bellezza che custodisce.

Per saperne di più

www.museocapodimonte.beniculturali.it

In foto, tre moneti della movimentata sera di ieri al belvedere di Capodimonte

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