La partitura dei Carmina Burana è una esemplificazione delle possibilit  espressive dell’orchestra: con questa pagina di Carl Orff è possibile esplorare tutte le dimensioni sonore che una compagine strumentale e vocale possa creare.
Nel Teatro Grande di Pompei rischiarato da una luna che ha voluto fare da sfondo al concerto, l’orchestra, il Coro e il Coro di Voci Bianche del San Carlo hanno affrontato la pagina con un entusiasmo che da tempo non si respirava nell’aria che precede e accompagna un concerto: merito della grinta e della vena di Nicola Luisotti, direttore italiano, ma ormai affermato all’estero, in particolare negli Stati Uniti. Non è stato facile reggere le fila di uno spartito cos complesso, come pure non è stato agevole far andare a tempo il baritono Markus Werba, ma Luisotti non si è perso d’animo, non ha esitato a solfeggiare, a imporre attacchi con movimenti forse esagerati: il risultato, però, ha premiato il suo impegno.
I Carmina sono inni ai piaceri della vita, il bene, l’amore, il mangiare, il sentire il rapporto con una sfera superiore che è la religiosit . La ruota della fortuna dispensa vita e morte, gioie e dolori, amore e odio, Dio e Uomo, Uomo e Dio, in un ciclo mutevole, irripetibile, irresistibilmente affascinante.
I Carmina ripercorrono le tappe di quel ciclo, oscillando fra ritmi trascinanti, esplosioni fragorose di sonorit  ancestrali, inframezzate da squarci di lirismo che ti incontrano e ti conquistano. Merito della bella voce del soprano Aleksandra Kurzak e del coro di voci bianche, uno strumento ormai perfetto a tal punto che quando Stefania Rinaldi ne parla si commuove e tu neppure riesci a celare l’emozione. Il vitalismo primordiale, le ripetizioni ossessive di formule ritmiche e di nuclei tematici ostinati rendono i Carmina una pagina arcaica eppure nuova, palpitante e viva, attuale come è attuale ogni riflessione che vada al di l  del contingente e attinge alle sorgenti stesse dell’esistere.
Addirittura due i bis concessi da Luisotti a un pubblico forse indisciplinato, ma di sicuro numeroso e come travolto da un moto orgiastico che è esploso in un applauso fragoroso che ha fatto dimenticare piccole dfaillances, che si perdonano se in palio c’è e c’è stato un momento di abbandono e di godimento estetico, vero però, sanguigno e senza filtri, senza maschere.

Teatro Grande degli Scavi di Pompei
Domenica 25 luglio e Marted 27 luglio 2010, ore 21

Gal  di Danza
evento speciale inserito in Campania Teatro Festival 2010

toiles ospiti: Alessio Carbone, Mathilde Froustey
primi ballerini ospiti: Alessandro Macario, Anbeta Toromani, Dominic Walsh, Domenico Luciano

Corpo di ballo del Teatro di San Carlo

BIGLIETTI
Domenica 25 luglio 2010, ore 21
serata di beneficenza per Fondazione Citt  Italia
Settore C € 50
Settori B, D € 50 file da 1 a 10
Settori B, D € 30 file da 11 a 19
Settori A, E € 20

Marted 27 luglio 2010, ore 21

Settore C € 20
Settori B, D € 15
Settori A, E € 10

Dove comprarli
• Alla Biglietteria Teatro di San Carlo, Via San Carlo 98/F Napoli, aperta dal luned al sabato dalle 10 alle 19, la domenica dalle 10 alle 15.30
• Alle rivendite del Circuito Vivaticket e alle biglietterie del Campania Teatro Festival Italia
Online, dal sitowww.vivaticket.it

Nella foto in alto, Carl Orff

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