“La vecchiaia ha certo i suoi problemi, tuttavia se si pensa alla sua alternativa…”. L’attore e chansonnier francese Maurice Chevalier amava sdrammatizzare l’avvicinarsi della terza et  con battute memorabili, che testimoniavano anche la validit  di un approccio positivo e fiducioso alla fase finale del percorso di una vita. Lo scorrere del tempo obbliga ciascuno di noi a fare i conti con le leggi della natura, ad accogliere i segni fisici del cambiamento e le progressive mutazioni del proprio aspetto.
Se Dorian Gray, il protagonista del romanzo di Oscar Wilde, ottiene che il passare degli anni non alteri la bellezza del proprio volto ma riservi i suoi effetti sul suo ritratto, i comuni mortali che non popolano le pagine della grande letteratura devono accontentarsi di rimedi più naturali. Per esempio con l’attivit  fisica, l’esercizio intellettuale, lo stimolo della creativit . Avere sempre attivit  e interessi da coltivare, realizzare nuovi progetti e iniziative. Insomma amare la vita e cogliere sino in fondo le opportunit  che essa offre.
questo il tema del libro “Vecchio sar  lei!”, scritto da Marcello Cesa-Bianchi e Carlo Cristini e appena pubblicato dalla casa editrice napoletana Guida (pagg. 217, euro 15,00). I due autori sono docenti universitari esperti di psicologia dell’invecchiamento e hanno pubblicato numerosi volumi e articoli sull’argomento.
L’invecchiamento psichico e la psicologia dell’et  senile sono stati per lungo tempo oggetto di scarsa considerazione a livello scientifico, causa un giudizio negativo che vedeva nell’invecchiamento un processo di decadimento irreversibile. La vecchiaia era intesa come il momento in cui l’essere umano veniva privato di tutte le sue qualit  la vigoria del corpo; l’entusiasmo e la spensieratezza del carattere; la dolcezza dell’amore; l’eccitamento del sesso.
Studi più recenti e approfonditi hanno dimostrato che l’invecchiamento si manifesta con estrema variabilit , a seconda delle caratteristiche genetiche e dei fattori educativi, economici, culturali, sanitari, familiari e della storia del singolo individuo. Accanto al concetto di variabilit , esiste però una realt  dicotomica che caratterizza le societ  occidentali. I due autori lo spiegano nel libro “Da una parte si ritrovano anziani ammalati, decaduti, invalidi, emarginati, indifesi, spogliati di dignit  e valore, privati di uno spazio proprio, fisico e mentale. Dall’altra sono in aumento i vecchi attivi, intraprendenti, volitivi che si cimentano in molte iniziative nuove, si prendono cura di s e del proprio corpo, praticano esercizi sportivi, girano il mondo, scrivono, dipingono, compongono musica, organizzano viaggi, intrattenimenti, incontri culturali”.
Negli ultimi anni si è riscoperto anche il tema della creativit  nelle persone anziane, un altro elemento fondamentale del libro. Per tanti anni la creativit  è stata considerata un attributo tipico della infanzia e dei temperamenti artistici, ma si è poi dimostrato che tutte le persone sono tendenzialmente creative purch messe nelle condizioni di poter esprimere questo talento, nelle forme da loro preferite. La creativit  dunque riemerge in et  senile e consente di migliorare la qualit  del processo di invecchiamento.
“Vecchio sar  lei!” è una preziosa guida per capire il mondo degli anziani oggi, un viaggio attraverso gli studi sociali, culturali, psicologici e medici che hanno avuto per oggetto la terza et . Marcello Cesa-Bianchi e Carlo Cristini presentano ai lettori gli aspetti sociodemografici dell’invecchiamento, denunciano i tanti pregiudizi e stereotipi ancora presenti sul tema, indicano i fattori genetici e culturali che ne condizionano lo sviluppo. Una particolare trattazione è riservata al tema della psicomotricit  e alla sua importanza per garantire un soddisfacente livello di benessere agli anziani. Inoltre gli autori presentano le recenti ricerche neuroscientifiche che hanno permesso di smentire le false teorie sul presunto invecchiamento del cervello un organo che non è destinato a sclerotizzarsi col passare degli anni ma, al contrario, conservare una elevata plasticit  ed è anche in grado di riprodurre i neuroni.
La riflessione sui sentimenti, le emozioni, le problematiche sessuali durante l’et  senile si accompagna nel volume all’analisi delle forme di comunicazione degli anziani, dei rapporti tra generazioni e in particolare tra nonni e nipoti, argomento questo di grande attualit  se si considera il ruolo sociale essenziale che viene svolto dagli anziani nella societ  italiana priva di adeguati servizi e ammortizzatori sociali.
In appendice al volume sono pubblicati alcuni gustosi aneddoti che vedono come protagonisti persone ultracentenarie, raccontati da medici, psicologi e insegnanti che li hanno conosciuti e ne conservano un commovente ricordo.
Il saggio è pervaso da un profondo ottimismo per le potenzialit  e gli sviluppi futuri della terza et , sebbene non sia risparmiata un’analisi anche severa della realt  che ci circonda, della modernit  e della tecnologia che riducono la comprensione d            6                  «    oè è á«sptLlibrined dd dpG7eEèHlèNO» OJe
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                                                       î    ell’animo umano e tendono a condannare all’isolamento gli anziani più deboli e indifesi, in particolare quelli malati e non autosufficienti.
Le pagine di “Vecchio sar  lei!” regalano piccole pillole di saggezza, affascinanti percorsi nella mente umana, approfondite analisi sui cambiamenti sociali nel nostro paese.
La lettura del libro non è destinata esclusivamente agli appassionati di gerontologia, ma a tutti coloro che desiderano ricevere indicazioni utili sui comportamenti quotidiani da tenere, sui corretti stili di vita per avvicinarsi con serenit  alla vecchiaia.
E per affrontare con energia e passione la complessit  della vita.

Emozioni da terza et 

Marcello Cesa-Bianchi è fondatore dell’Istituto di Psicologia e delle scuole di specializzazione in Psicologia e in Psicologia Clinica della facolt  Medica dell’Universit  di Milano. Dagli anni ’50 si occupa degli studi dei processi psicologici nell’invecchiamento sia come coordinatore di progetti di ricerca, sia come studioso particolarmente interessato all’analisi dei processi percettivi nell’anziano. autore di monografie e di numerosi contributi scientifici apparsi su riviste nazionali e internazionali.
Professore, come nasce l’idea di “Vecchio sar  lei!”?
“Il libro ha lo scopo di esprimere una riflessione sulla situazione attuale degli anziani, con particolare riferimento ai recenti progressi delle conoscenze scientifiche. Si è voluto realizzare un’analisi di tutti gli aspetti essenziali della materia dal sistema nervoso e il funzionamento psichico all’invecchiamento creativo; dalla psicomotricit  non solo muscolare ma anche fisica ai linguaggi di comunicazione verbale e non verbale; dai rapporti transgenerazionali ai comportamenti per favorire un invecchiamento sereno”.
Nel libro è scritto che l’anziano è una risorsa inutilizzata, da esplorare e conoscere per poterla impiegare al meglio…
“Fino a qualche anno fa era diffusa l’idea che l’anziano rappresentasse un peso per la famiglia e la societ . L’atteggiamento tenuto nei loro confronti influiva, e influisce tuttora, molto pesantemente sulla loro autovalutazione. Oggi si può confutare con forza questo pregiudizio l’anziano non è un peso ma al contrario può rappresentare una risorsa essenziale nella societ  attuale. sufficiente pensare all’aiuto che gli anziani offrono nella cura e crescita dei bambini e al volontariato per offrire sostegno ad altri anziani più bisognosi”.
A quando risalgono le prime ricerche di carattere medico biologico e psicologico in tema di invecchiamento?
“I primi studi furono realizzati negli anni ’40 e ’50 del secolo scorso, fino ad allora la scienza e la medicina avevano scarsamente sviluppato queste ricerche. Nei primi anni ’60 il presidente americano John Fitzgerald Kennedy invest parecchi fondi statali e finanziò un importante piano di ricerche a livello internazionale, a cui partecipò anche il nostro Istituto di Psicologia”.
Nel libro c’è anche un capitolo dedicato ai sentimenti e le emozioni. Il tema dell’amore durante la vecchiaia è stato considerato un tabù per molto tempo…
” necessario superare una serie di pregiudizi e di tabù che purtroppo sono molto radicati, non solo per ciò che riguarda l’amore ma anche in riferimento alle problematiche sessuali. Lo stesso vale per il sistema nervoso recentemente è stato smantellato il mito delle tre enne (nessun nuovo neurone, ndr.). La ricerca ha infatti dimostrato che, contrariamente a quanto ritenuto da decenni, i neuroni che scompaiono in un adulto e in un anziano possono essere sostituiti da altri neuroni che si vengono formando. Questa scoperta consente di affermare che le conseguenze di una lesione cerebrale non sono irrecuperabili”.
Lei esprime anche un giudizio positivo sulle universit  della terza et . Sono molto diffuse nel nostro paese?
“Al Sud sono poche, la maggior parte sono concentrate nel territorio settentrionale e in particolare nell’area di Milano, dove vi sono istituti ben organizzati che mettono a disposizione delle persone anziane ottimi servizi. Il problema è quello di garantire, invece, un’ attenzione maggiore agli anziani meno colti, privi di una preparazione scolastica adeguata. Verso queste persone si fa ancora troppo poco”.
Dalla lettura del libro si desume che la percentuale di persone anziane non autosufficienti è ancora elevata…
“Sono persone che necessitano di interventi specifici. una realt  dalla quale non possiamo prescindere, che ci impegna moralmente e socialmente, a far s che in futuro questo numero debba drasticamente ridursi”.
L’Italia è un paese che sta invecchiando. Oggi la lotta alla gerontocrazia è diventata una parola d’ordine…
“Il problema è concreto e quindi si pone l’esigenza di una seria riflessione, ma a me pare eccessivo parlare di gerontocrazia. Ci sono situazioni di abuso all’interno delle universit  e delle professioni, ma restano casi abbastanza isolati. Piuttosto che generalizzare la questione, sarebbe il caso di            6                  «    oè è á«sptLlibrined dd dpG7e avviare un vero discorso di dialogo tra anziani e giovani, un confronto tra generazioni. Invece il messaggio che passa è quello di uno scontro generazionale, tra padri e figli”.
Anche il linguaggio della politica attribuisce alla condizione anziana un significato spesso negativo. ..
“Chi si comporta in chiave cos negativa non tiene conto della realt  attuale e ripropone degli schemi che andavano di moda venti o trenta anni fa. Oggi ci sono tante persone che riescono ad esprimere in et  avanzata grande creativit  e vitalit . Ma alcuni politici lo ignorano, cercando forse di assecondare gli umori di una parte dell’opinione pubblica e della stampa”.

Nelle foto, Marcello Cesa-Bianchi e la copertina del libro

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