Si prega di toccare, verrebbe da dire, perch i gioielli di Chiara Scarpitti sono un’esperienza visiva sublime ma solo toccandoli se ne percepisce tutta la cura e la sapienza della manifattura. Nel progetto Phogenesis, che si è inaugurata al Plart ieri pomeriggio, convivono materiali normalmente distanti la seta, l’argento, il plexiglass. Creativit  innovativa che ancora una volta trova spazio nel museo della plastica, che ha un fiuto particolare per i giovani talenti, basta pensare al duo Formafantasma, il cui progetto Botanica era stato commissionato dal Plart ed oggi è tra i progetti finalisti del premio londinese Design of the year 2012.

Talento e serendipit  Scarpitti lavorava gi  da un po’ di tempo con seta e metallo, e quando ha incontrato il Plart aveva da poco avviato una collaborazione con la P. Glassfactory, azienda di lavorazione del plexiglass. Era il momento giusto per ibridare i tre materiali, sfidando la resistenza del pubblico italiano al concetto di gioiello contemporaneo. Che in questo caso è legato a doppio filo alla tradizione “Ciò che piace all’estero del lavoro di Chiara ricorda Marco Petroni, curatore culturale del Plart e talent scout è proprio la sartorialit  del suo approccio. Come succede per l’alta moda, all’estero apprezzano la cura e la sapienza, la tecnica di lavorazione dei materiali, tipica del Sud Italia”.

Il progetto è commissionato in esclusiva per il Plart che lo promuover  in giro per il mondo, e il catalogo, con testi di Patrizia Ranzo, Cecilia Cecchini e Marco Petroni, è il primo del museo in veste di editore ed è pubblicato in tiratura limitata e firmata dall’artista, di cento copie.

La mostra sar  visitabile fino al 28 aprile.

Info www.plart.it

Nelle foto, i gioielli di Chiara Scarpitti, da ieri al Plart

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