L’universit  Suor Orsola Benincasa chiude il 2012 con una mostra d’eccezione “Compagnone, Pomilio e Rea autografi, libri e immagini”. La rassegna, visitabile gratuitamente fino al 14 gennaio, realizzata grazie alla sinergia tra l’universit  partenopea, la Biblioteca Nazionale di Napoli e il Centro Manoscritti dell’universit  di Pavia, restituisce al capoluogo campano le testimonianze di tre tra i suoi più influenti scrittori del Novecento.
Autori, giornalisti e intellettuali di primissimo livello ( basti citare il premio Strega vinto da Rea nel 1993 e il premio internazionale Marzotto vinto da Pomilio e Compagnone) troppo spesso dimenticati da una citt  che sa essere madre dolcissima e matrigna durissima. Ospitare autografi, lettere, fotografie, edizioni rare e materiali inediti nella prestigiosa Sala degli Angeli, potrebbe sembrare un semplice amarcord. In realt  è una vera e propria opera di resistenza. Lasciandosi trasportare da una location di per s suggestiva, gli spettatori potranno intraprendere un viaggio metafisico nella Napoli novecentesca, ma anche tra i ricordi del passato prossimo. E’ il caso dell’inedito carteggio tra Rea e Pomilio sulla “saletta rossa” della libreria “Guida di PortAlba”, luogo di “fermenti segreti” che annoverava tra i suoi frequentatori scrittori del calibro di Ungaretti, Ginsberg e Kerouac , e che oggi ha nella sua ex-sede vomerese una saracinesca abbassata in ricordo di una ferita ancora aperta.
Ma la storia segreta dell’inedito carteggio tra i due scrittori è solo un esempio di testimonianze di importanza primaria. Lettere private, prime edizioni e appunti di viaggio, restituiscono il profilo di scrittori che hanno saputo consegnare al tempo intuizioni e profezie ancora attualissime. Come la sempiterna, e purtroppo quanto mai attuale, questione del ricambio generazionale. Articoli – e soprattutto una testimonianza di Mariapia Bonanate , giornalista e scrittrice intervenuta nel corso del “Convegno internazionale di studi in onore di Carmine Di Biase”, evento-cornice dell’inaugurazione della mostra portano alla luce una delle più originali esperienze editoriali del tempo (e che tutt’oggi resiste) quella de “Il Nostro Tempo”.
In risposta a chi avrebbe facilmente potuto mettere alla berlina giovani apprendisti e giornalisti maturi come “choosy” o da “rottamare”, Mario Pomilio, nel corso della sua novecentesca collaborazione con il quotidiano torinese che si fregiava di una redazione composta da grandi firme e giovani alle prime armi – scriveva “la vecchiaia e la maturit , dovrebbero continuamente nutrirsi delle tensioni, delle utopie, degli stupori e delle speranze delle nuove generazioni”.
Addentrarsi nei meandri della mostra curata da Nicoletta Trotta, Carla Damnotti e Mirko Volpi, vuol dire soprattutto recuperare le proprie radici storiche e culturali, regalarsi momenti della “scrittura di ribellione” e partecipare a quella ricerca religiosamente laica che ha trasformato il più celebre romanzo di Pomilio il quinto evangelio – nella guida di religiosi critici e ricercatori ostinati. Ma soprattutto, riconsegnare a Napoli e ai suoi cittadini frammenti di una storia non troppo lontana, che racconta i fermenti, le passioni e i talenti di una citt  ricca di contraddizioni e di suggestioni.

Orari di apertura della mostra
Dal Luned al Venerd ore 10.00 -17.00
Sala degli Angeli dell’universit  Suor Orsola Benincasa, via Suor Orsola 10- Napoli
L’ingresso è gratuito. La mostra è aperta al pubblico fino al 14 gennaio

Nelle foto, documenti, libri e foto in mostra

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