La valorizzazione del patrimonio artistico e culturale del territorio sembra rappresentare un evento eccezionale dalle nostre parti, ma dovrebbe rappresentare un’attivit  sistematica e continuativa, tenuto conto delle bellezze culturali che, espresse in varie forme artistiche, costellano la citt  di Napoli. Tra queste il Conservatorio di musica San Pietro a Majella, rappresenta uno scrigno di tesori artistici di enorme valore che a giusta ragione il progetto dal titolo “Dal Segno al Suono” vuole far conoscere al pubblico partenopeo, nazione e internazionale. La mostra, aperta fino a tutto giugno, è la conclusione di un lungo progetto, finanziato dalla Compagnia di San Paolo di Torino, che ha permesso di far conoscere al pubblico, per la prima volta, numerosi strumenti musicali mai visti fino ad oggi, insieme con documenti musicali inediti, provenienti da donazioni fatte da illustri famiglie napoletane. Accanto a strumenti musicali gi  noti, hanno trovato la giusta collocazione strumenti musicali di grande pregio donati dalla principessa Pignatelli e dal regista e musicologo Roberto de Simone. Accanto a questa esposizione, che diventer  una mostra permanente all’interno della storica biblioteca che è stata interessata, negli ultimi anni, da una scrupolosa opera di inventariazione, un’altra iniziativa di grande pregio è quella della digitalizzazione dei figurini acquerellati dell’Ottocento che segue quella dei manoscritti musicali oggi presenti nel database del Conservatorio con oltre 1.500.000 pagine.

La raccolta dei figurini rappresenta una collezione unica al mondo con 9000 disegni a matita o china, acquistati dal Conservatorio nel 1896, di propriet  del “direttore del vestiario” dei Teatri reali di Napoli (S. Carlo e Fondo). La digitalizzazione nasce con lo scopo di creare una copia del patrimonio artistico, al riparo da incidenti e usura oltre che permetterne un’ampia diffusione attraverso gli strumenti informatici. L’iniziativa non finisce qui, ma prevede la pubblicazione di un volume con lo stesso titolo che conterr  il patrimoniol dei beni musicali facenti parte delle sue collezioni. Dopo l’unico catalogo esistente pubblicato nel 1930 quando il Conservatorio era diretto da Francesco Cilea, è emersa la necessit  di ricatalogare tutti i beni. Il volume sar  corredato da oltre cinquecento fotografie di strumenti musicali, oggetti d’arte, manoscritti e tutto quanto testimonia la ricca attivit  musicale della nostra citt  in tempi in cui la musica e l’arte occupavano un posto privilegiato.

Nelle foto, alcuni dei tesori in mostra

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