Fedora, melodramma in tre atti con musiche di Umberto Giordano su libretto di Arturo Colautti dal dramma omonimo di Victorien Sardou, torna al teatro San Carlo dopo 27 anni dal 3 al 11 maggio con la storica regia e allestimento di Lamberto Puggelli ripresa da Salvo Piro. Per l’Orchestra e Coro del Massimo napoletano, sul podio si alternano il maestro Asher Fisch e Maurizio Agostini. Nel ruolo di Fedora Romazoff è Fiorenza Cedolins, stella internazionale gi  nota al pubblico partenopeo nel ruolo di Tosca nella edizione dello scorso luglio. Nello stesso ruolo, Elena Rossi. Giuseppe Filianoti e Gustavo Porta nel ruolo del conte Loris Ipanov. Nei panni di Olga Sukarev troviamo Barbara Bargnesi e Anna Corvino. Roberto de Candia e Sergio Vitale sono le voci di De Siriex. Negli altri ruoli Francesca Russo Ermolli, Cristiano Olivieri, Gianluca Sorrentino, John Paul Huckle.
La Fedora di Giordano nasce nel 1889 a Napoli al teatro Bellini. Il maestro, fortemente ammaliato dall’originalit  del soggetto e, forse, anche dalla bellezza di Sarah Bernhardt, interprete principale, chiede a Sardou di poter comporre le musiche. L’opera diventa un successo il 17 novembre del 1898 alla Scala con Giordano sul podio Gemma Bellincioni in Fedora ed Enrico Caruso in Loris. Ancora applausi a Vienna diretto da Gustav Mahler e a Parigi nel teatro di Bernhardt. Al San Carlo arriva nel 1901 diretto da Leopoldo Mugnone e nel cast Angelica Pandolfini, Fernando De Lucia, Rina Giachetti, Edoardo Camera.
Il successo dell’opera è nel nuovo ruolo che la donna sta conquistando gi  negli ultimi decenni del XIX secolo. Non è più la matrona statua con parrucca seduta muta o frivolmente loquace nei salotti da ammirare nei suoi gonfi abiti appena scollati dedita al bel canto, al suono melanconico del violino arpa piano, al ricamo. In pittura la vediamo stesa sui prati o in posa nuda e si prepara allo sport, in bici, in auto, con abiti leggeri aderenti al corpo privi di mutandoni e corpetti stretti al seno, pettinature alla maschietta, cappellini senza veli, in fabbrica come operaia, immagine nella pubblicit .
Il dramma di Sardou e la trascrizione di Colautti, resi vivace e espressivi da Giordano, parla di Fedora, donna coinvolta in un giallo che cerca la verit  e vuole vendicarsi, sensuale, amante, dotata di passioni, stimolata alla ricerca di una nuova vita non più sfortunata principessa vittima di intrighi e tradimenti spostandosi da Pietroburgo a Parigi e Berna.

La prima è marted 3 maggio ore 20,30.
Scene e costumi di Luisa Spinatelli. Mercoled 27 ore 18,30, Simona Marchini racconta la trama di Fedora evidenziando gli aspetti della donna protagonista di un dramma che ha lo stile della letteratura gialla epica verista. Alla rappresentazione di Fedora si collegano le Giornate europee di prevenzione cardiologica con l’iniziativa Salus in Musica progetto realizzato in collaborazione Teatro San Carlo e la Universit  Federico II con la partecipazione del docente Trimarco, ordinario dell’apparato cardiovascolare, e Rosanna Purchia soprintendente del San Carlo.

Per saperne di più

www.teatrosancarlo.it
Tel. 081. 7972301

Nella foto, il cast di “Fedora" durante la conferenza stampa

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