“Le donne, prime testimoni della Resurrezione”. Papa Francesco rende giustizia all’universo femminile e lo colloca al centro della societ . Proprio nelle stesse ore in cui il presidente Napolitano si scusa per non aver inserito donne nella commissione di saggi istituiti per una ricognizione sulle soluzioni all’impasse italiana. Ancora una volta il Pontefice dei poveri fa il primo passo e segna una piccola rivoluzione in una societ  ancora troppo segnata dal potere e dall’arroganza maschile.
Ma la vera rivoluzione è quella silenziosa che le donne italiane compiono ogni giorno, soprattutto in quel sud che troppi vorrebbero cancellare dalla carta geografica e da quella dei diritti. A loro, alle donne meridionali è dedicato lo spettacolo musicale dei Teatri di seta con Myriam Lattanzio, Massimo Ferrante, Serena Lauri, Cecilia Lupoli e Pina Di Gennaro che ne è anche regista. Alle percussioni, Francesco Manna. Parole e musica attraversano un cosmo abitato da energia e coraggio, funestato però anche da violenza e sofferenza, in una solitudine spesso disperata. Storie di donne forti che hanno l’audacia di ribellarsi alle regole imposte da un sistema a declinazione maschile.
Parole e musica per raccontarle. La prima, Maddalena Cerasuolo. La chiamavano Lenuccia e si batt come una leonessa durante le Quattro giornate di Napoli (27-30 settembre 1943) quando i cittadini racimolarono tutte le energie rimaste contro le truppe tedesche ancora in citt . E lei fu in prima fila Capodimonte, Foria e Chiaia, negli scontri a Materdei e in difesa del Ponte della Sanit , una partecipazione appassionata che le valse la medaglia di bronzo al valore militare.
E ancora Lucia Delitala, Mariantonia Serra-Sanna , Giuseppa Lunesu detta Peppa, Paska Devadiss le brigantesse sarde, guerriere, amanti, eroine. Poi, la siciliana Franca Viola, la prima italiana a rifiutare un matrimonio riparatore, fronteggiando un mafioso e diventando un simbolo dell’emancipazione femminile nella seconda met  degli anni sessanta a soli diciott’anni.
E la calabrese Giuseppina Sam , capace di affrontare gli spari dei carabinieri pur di difendere la propria terra e sfamare la famiglia. Infine, la tenacia di Felicia Impastato che è riuscita a vedere condannati gli assassini del figlio Peppino (massacrato nel 1978), prima di morire. Fiera e altera, non si stancava di ripetere ai giovani della sua Sicilia «Tenete alta la testa e la schiena dritta».
Le loro voci viaggiano immortali tra i suoni di una messinscena corale.

DONNE E SUD
6-7 aprile
Centro Teatro Spazio, via San Giorgio vecchio 31
San Giorgio a Cremano (Na)

Per saperne di più
MASSIMO FERRANTE 338.42.26.463
MYRIAM LATTANZIO 339.31.41.067
ANNA MAZZA 339.13.67.598

In foto, la locandina dello spettacolo

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