La fotografia come recupero della memoria, cofanetto di racconti che svelano e rivelano la purezza che contiene l’emozione di un attimo irripetibile. Sta al fotografo il prezioso compito di recuperare quegli scatti di memoria. Queste in sintesi sono le fondamenta su cui si erige la costruzione fotografica di Marco Monteriso. E’ recente la sua partecipazione alla Mostra d’arte di Montegrotto terme, dedicata allo scrittore Gabriel Garcia Marquez. Si trattava di produrre un lavoro fotografico ispirato al libro Dell’amore e degli altri demoni. Monteriso vince il primo premio della sezione fotografia ed una ulteriore esposizione a Lodi con i 4 finalisti delle 4 categorie dell’arte ovvero pittura, scultura, fotografia e grafica.

Lo scatto fotografico di Marco Monteriso coglie due aspetti dell’Amore nella medesima sequenza espressiva e dimensione. E’ la rappresentazione del contrasto e confronto fra Amore Sacro e Amore profano in cui il primo, se può ritenersi svincolato da ogni determinazione contingente, ha pur sempre dentro in s un limite emotivo che lo determina ossia colui che ama”(Valter Curzi). E’ attualmente in corso d’opera uno studio sulla danza, sulla sinuosit  delle linee che un corpo in movimento crea nello spazio, i cui primi scatti hanno inizio a Villa S. Gennariello di Portici, ex Fagianeria del re d’Italia.

Appassionato di fotografia sin dall’infanzia, a 11 anni Marco riceve in regalo la sua prima macchinetta fotografica con la quale cattura i racconti di un viaggio, la prima gita scolastica presso le grotte di Pertosa con tutte le problematiche che un luogo chiuso e buio come quello può dare. ” A 11 anni credevo di perdere la memoria; riguardando i miei album fotografici riaffioravano in superficie tutti i periodi del mio passato, avvenimenti i cui particolari non sarebbero balzati alla mia mente in maniera cos prepotente se non avessi avuto il supporto dell’immagine fotografica. La fotografia mi evoca la vita”. Ciononostante, il percorso di studi di Marco ha inizio con l’architettura, la sua seconda passione. L’architettura interagisce con il modo di percepire e vivere qualitativamente la vita più di ogni altra cosa; un brutto libro, un oggetto insulso si possono accantonare in un cassetto ma un “obbrobrio architettonico” influenzer  considerevolmente la vita di chi gravita intorno a essa.

“Le costruzioni architettoniche dovrebbero sposarsi con la vita dell’uomo cercando di migliorarne la qualit . L’architettura ha avuto tecnicamente un ruolo considerevole nel mio modo di intendere la fotografia, soprattutto quella urbana che racchiude in se una serie di problematiche legate alla resa prospettica delle linee geometriche parallele che in fotografia, senza una giusta tecnica, risulterebbero distorte”.

L’utilizzo del banco ottico è un classico per un fotografo specializzato in fotografia architettonica sia di interni che esterni poich consente di raddrizzare le linee cadenti. “L’uso della macchina fotografica ha migliorato il mio modo di sentire ciò che mi circonda; la conoscenza dei fondamenti di architettura mi ha dato la possibilit  di affinare la resa delle immagini fotografiche urbane e paesaggistiche”. Architettura e fotografia sono dunque per Marco due campi dell’arte che si incrociano e si compendiano vicendevolmente. Monteriso con la curiosit  dell’artista e il perfezionismo del cesellatore si avvicina anche al campo della fotografia stenopeica costruendosi da solo delle macchinette col foro stenopeico, con le quali inizia la sperimentazione di nuove soluzioni estetiche sia in ambito architettonico che nella resa dei panorami. Marco Monteriso vive e lavora per diversi anni a Milano dove si adopera in differenti settori della fotografia, con una particolare attenzione al mondo della moda.

Nel 2007 per motivi familiari si divide tra Milano e Napoli, la sua citt  natale, dove poi ritorna. “Nonostante abbia girato mezzo mondo il fato mi ha portato sempre in questa terra, la mia terra natale, un luogo martoriato, depauperato di ogni suo bene e che tanto vorrei veder cambiare in positivo”. Nel 2007 realizza una mostra di 100 opere dal titolo Architettura e natura reale e surreale,negli spazi di Villa Savonarola del Miglio d’oro di Portici.

La fotografia dunque è intesa da Marco nelle sue mille sfaccettature dalla moda, al paesaggio, dall’architettura ai passaggi dell’animo, l’importante è che esprima pienezza e gioia di vivere. ” L’arte spesso nasce da un malessere, una condizione di estrema sensibilit  che cambia radicalmente ogni punto d’osservazione. Nonostante tutto io considero l’opera d’arte come una fantastica occasione per compiacere l’animo regalando un sorriso”

Nelle foto, due scatti di Marco Monteriso

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