Lo stato sociale napoletano si mette a confronto. Presentato a palazzo san Giacomo il lavoro degli ultimi due anni a favore dell’infanzia e dell’adolescenza. Non solo dati ma anche ascoltando storie e testimonianze per descrivere lo sforzo organizzativo dei servizi e la messa a sistema di progettualit  e pratiche nel welfare che si occupa dei diritti e delle esigenze dei bambini.
Un sistema che ha sempre più bisogno di idee, creativit , buone prassi e grande impegno dell’ente locale, oltre agli enti del terzo settore e delle istituzioni.
Roberta Gaeta Assessore al Welfare del Comune di Napoli afferma «Oggi portiamo a casa i frutti di un duro lavoro, un atto dovuto come amministrazione comunale che ha a cuore il benessere dei bambini e degli adolescenti, dei giovani e delle famiglie. Questo riassunto voleva essere un guardare retrospettivamente a tutto quello che si è fatto, ma per pensare e ripensare anche a quanto bisogner  ancora fare. Dobbiamo provare a mettere in rete le forze dell’istituzione, del terzo settore, della societ  civile ed anche e soprattutto favorire la partecipazione ed il coinvolgimento attivo dei giovani che hanno il desiderio di riappropriarsi, con forte senso di appartenenza, del proprio futuro».

Spiega il garante nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza Vincenzo Spadafora
«Io credo che davvero Napoli sia diventata un esempio, dopo tanti anni, per come si può fare welfare, stare vicino alle famiglie, alle organizzazioni ed associazioni del terzo settore, e soprattutto passare dall’assistenzialismo ad un progetto di crescita complessiva. Prendo atto con grande soddisfazione del lavoro straordinario fatto in questa citt , molto diverso da tante altre realt  che non riescono a venir fuori dalla crisi economica in cui ci troviamo».
Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris chiude questo confronto affermando «Innanzitutto è stato importante fare il punto della situazione su quanto di straordinario è stato fatto nelle politiche sociali dal Comune di Napoli. Nel momento in cui la Regione Campania ed il Governo centrale hanno tagliato fondi e politiche di sostegno sociale, noi abbiamo messo risorse in questo settore che riteniamo strategico, abbiamo migliorato la spesa, abbiamo soprattutto risanato la finanza locale. Nel settore sociale si pagava con quattro anni di ritardo, oggi si paga in tempo reale. Significa non fare andare in sofferenza le strutture del terzo settore, abbiamo cercato di migliorare i nostri servizi. Ma ancora tanto resta da fare, penso al consolidamento di Napoli Sociale, ai rom, agli immigrati, agli anziani».

Nella foto, i giovanissimi musicisti della ScalcaBanda, il gruppo musicale del quartiere Montesanto

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