Chi era Emilia Vaglio? Lo racconta Mariagiovanna Grifi nel suo libro “Chiamatemi Paola Riccora. Come una signora dell’alta borghesia napoletana diventò commediografa di successo”(edizioni Ilmondodisuk, pag. 128, euro 10). Ritorna a vivere, a quarant’anni dalla morte e a cent’anni dal debutto, la storia di un’artista all’avanguardia. Emilia Vaglio, in arte Paola Riccora. Due nomi per una sola donna che agli inizi del Novecento debutta a teatro con lo pseudonimo di Paolo Riccora, anagramma del nome del marito, il noto avvocato Caro Capriolo. Tre capitoli (1932. Prologo, 1934. La rottura con Eduardo De Filippo, 1976. L’ultimo saluto alla “Signora del Teatro”), per riportare alla memoria l’eredità che la grande commediografa partenopea ha lasciato e che una critica troppo disattenta ha dimenticato.
Di recente uscita, è stato presentato alla Società Napoletana di Storia Patria (Maschio Angioino) nell’ambito dell’evento “La Memoria Ritrovata” ideato dalla Luetec nel 2007, alla sua quarta edizione. Hanno partecipato all’incontro, con l’autrice Renata De Lorenzo, presidente della Società Napoletana di Storia Patria, Fonte Maria Fralonardo, presidente nazionale Federuni, Giulio Baffi, presidente dell’Associazione nazionale dei critici di teatro, Donatella Gallone, giornalista e editrice, Manlio Santanelli, drammaturgo. Coordinati da Maria Giovanna Romaniello, presidente della Luetec che commenta «Siamo felici di aver ripreso il nostro omaggio a personaggi illustri della città, donne e uomini che si sono distinti nel passato. Quando Ilmondodisulk ci ha proposto il libro, siamo stati lieti di inserirlo nella nostra manifestazione, in stand by da alcuni anni per ragioni personali e organizzative».

Nelle foto, in alto, alcuni momenti della presentazione alla Società Napoletana di Storia Patria (Maschio Angioino, piazza del Municipio, Napoli) e, in basso, il libro\ ilmondodisuk.com
Nelle foto, in alto, alcuni momenti della presentazione alla Società Napoletana di Storia Patria (Maschio Angioino, piazza del Municipio, Napoli) e, in basso, il libro

Quale miglior luogo per presentare il libro se non una location d’eccezione come la Società Napoletana di Storia Patria. «Un luogo di cultura, sottolinea la presidente della Libera Università, che raccoglie volumi che parlano del meridione, del sud Italia, ma soprattutto della storia di un popolo che merita la giusta rilevanza. Il nostro fine, specifica, è quello di trasmettere il patrimonio culturale della città ai giovani e di far conoscere la creatività».La Romaniello annuncia che ci sarà una quinta edizione e molto probabilmente riguarderà una donna o un personaggio che ha lavorato in ambito musicale-artistico.
L’evento si apre con le immagini-video della drammaturga. Mario Brancaccio e Tina Femiano leggono alcuni estratti dal libro sulle note del suono d’arpa di Adriana Cioffi. L’autrice, emozionata, racconta di essersi trovata quasi per caso a scrivere di Paola Riccora per la sua tesi di laurea. «Solo quando sono entrata in contatto con l’archivio privato, dice, mi sono resa conto del patrimonio che avevo tra le mani. Essendo una mia antenata avevo preso sotto gamba la cosa. Quando ho capito, grazie a esperti del settore, il valore storico, è stato come aprire un baule e trovare dentro un tesoro. Ho sentito la necessità di riportare alla luce la sua storia, perché oltre a essere un’antenata, era famosa e non meritava di rimanere nell’ombra. Ha scritto per i più grandi, tra cui i fratelli De Filippo. Questi sono andati avanti, mentre lei a un certo punto ha deciso di ritirarsi dalle scene per dedicarsi alla famiglia ed è stata dimenticata. Meritava di più di una tesi e quando, alcuni anni fa, Donatella Gallone mi chiese di scrivere un libro, non ho esitato. La memoria, conclude, va recuperata sempre».
«Un libro che avrei voluto scrivere io- confessa l’editrice- realizzato con il cuore ma anche con la minuziosità della ricerca da una giovane studiosa su cui ho voluto scommettere. Il risultato, prosegue, mi ha dato ragione. Il libro andrà alla BookExpo America di Chicago, dal 12 al 14 maggio, insieme ad altri cinque titoli de Ilmondodisuk».
«Una storia accattivante per Renata De Lorenzo e Fonte Maria Fralonardo – quella di una donna capace di trattare argomenti scabrosi senza mai cadere in contraddizione con il suo essere una signora borghese e che non ha mai confuso la vita privata con quella di scrittrice. Il libro, sottolineano, è frutto di una ricerca scientifica fatta studiando bene le fonti e dando la giusta enfasi alla storia della città, al contesto, al teatro di quegli anni».
Giulio Baffi si sofferma sul ruolo dell’editrice «il motore da cui tutto nasce, capace di costruire ponti tra generazioni», e sul lavoro dell’autrice che «ha trasformato un corpus enorme in un lavoro piacevole che fa venire voglia di leggere le commedie di Paola Riccora che con la sua scrittura si è fatta strada nel difficile mondo della drammaturgia teatrale, popolato da soli uomini».
«La rivitalizzazione del suo teatro – conclude Manlio Santanelli- dovrebbe essere il primo passo per riportare alla luce una drammaturgia sommersa. Un patrimonio dimenticato che ancora oggi ha una grandissima vitalità».
L’evento è frutto di sinergia tra Luetec, ilmondodisuk, Società Napoletana di Storia Patria e Associazione nazionale dei critici teatrali. Distribuito nelle migliori librerie da Messaggerie, il volume è corredato da foto e dall’elenco di tutti i testi della scrittrice.Una storia bella sia per come viene raccontata che per la storia in sé. L’autrice, che riesce a conciliare perfettamente il suo lavoro di giornalista e di critico teatrale con l’insegnamento, sta già lavorando ad altri progetti e continuerà a scrivere libri.

Per saperne di più
www.facebook.com/events/1698105080449841

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