L’artista vesuviano Luigi Franzese espone i suoi lavori in un’antologica a Castel Nuovo (Napoli, piazza Municipio) fino al 3 gennaio 2011. All’inaugurazione “del vesuvio Franzese” hanno partecipato Guido D’Agostino, docente all’universit  di Napoli Federico II, Santino Campagna, responsabile nazionale istruzione artistica (Unams Roma) e Antonella Nigro, critico d’arte e presidente del centro studi Hemera.
Un percorso artistico trentennale quello di Franzese, che regala emozioni attraverso la creativit  espressa dal suo “disegno” del mondo nella variegata arte contemporanea.
Le tele figurative scandiscono l’incontro con la natura e le sue forme ancestrali con colori e linee che sprigionano libert , pace, interiorit .
Il tema portante è il Vesuvio, quello che l’artista scruta ogni mattina dal balcone di casa sua e attorno a questa sorta di “mostro dormiente” sviluppa un’ arte fatta di combinazioni naturali.
“Il Vesuvio è la natura, potente e imperscrutabile signore che uccide e padre amoroso che veglia, temuto e amato, morte e vita; il Vesuvio è Materia, è pietra originaria, primitiva, misteriosa, ma anche giovane fiamma nuda, lava brillante”. (Antonella Nigro).
La sensazione più immediata che se ne ricava, percorrendo le tele esposte lungo le sale interne dello storico Castello, al di l  di un ritorno di bellezza, è quella di una esplosione nitida e avvolgente di colori.
“Franzese nella sua lunga e consolidata attivit  ha costruito un mito, o meglio una mitologia fatta di segni, di colori, di materiali, di spirito pulsante, di emozioni rarefatte attraverso delle scelte precise e chiare che orientavano il suo modus operandi all’insegna della continua trasformazione e precisazione della visione che voleva rappresentare” (Vito Maggio).
L’esposizione”del vesuvio Franzese” mette a fuoco la maturit  artistica di un percorso che combina gli elementi certi e definiti della natura, la sua materialit , con l’astrattezza che volge al soggettivo emozionale, riflettendo la libert  che guarda alla vita.
Uno sfondo in movimento che solo la perfezione della pittura può rendere cos definito.

In foto, particolare della locandina

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