Bottiglie piene di colore gettate su tele, sembra essere un atto vandalico invece è il dictat per Shozo Shimamoto. Fondatore dello storico Gruppo Gutai, movimento artistico degli anni ’50, contemporaneo al Fluxus e all’action painting, è presente negli spazi della Fondazione Morra (piazza Dante 89). La mostra napoletana ripropone le opere dell’artista nipponico gi  esposte a Bologna nella cornice della chiesa dei Santi Vitale e Agricola, in occasione di Artefiera Off.

L’esposizione di Napoli si colloca in continuit  con l’iniziativa bolognese, curata da Achille Bonito Oliva, con la proiezione dei video di alcune delle ultime performance italiane del maestro ottantatreenne, con la regia di Mario Franco. Tra i video proiettati, quelli delle performances di Capri e di Punta Campanella del 2008 e quella del 2006 tenutasi proprio a piazza Dante, dove Shimamoto realizzò con l’anti-tecnica del “Bottle Crash” un’immensa tela dipingendo sospeso ad una gru, dilatando lo spazio dell’azione con un notevole coinvolgimento emozionale da parte del pubblico. Oltre ai video otto grandi tele dell’artista nipponico e alcune rivisitazioni delle statue classiche come la “Venere di Milo” e la “Nike di Samotracia” colpite dall’esplosione cromatica della sua arte.

“Il Movimento d’Arte concreta Gutai” nasce ufficialmente nei grandi magazzini Kintetsu di Osaka. Ai suoi componenti principali, Jiro Yoshihara e Shozo Shimamoto, si unirono altri nomi di spicco e tutti crearono una serie di opere innovative che anticiparono i più importanti movimenti interdisciplinari dell’Occidente quali l’happening, la performance, l’arte concettuale e l’azionismo. Candidato al premio Nobel, Shimamoto ha operato una serie di provocazioni nell’arte di grande impatto concettuale ed emozionale.

Le sue opere sono vere esplosioni di colori. Fin dal 1956 il maestro giapponese tende ad esprimersi preferenzialmente con il lancio della pittura a distanza i suoi primi lavori erano il frutto di lanci di bottiglie piene di colori, o paste cromatiche lanciate da una mongolfiera o direttamente da un cannone. L’artista ha poi dipinto direttamente con i piedi o facendo intervenire “naturalmente” l’aria e il vento che trasformano la materia cromatica. Una pittura gestuale e carica di simbologie poetiche e politiche quella di Shimamoto che pone l’arte e la vita sullo stesso piano.

Nelle foto (di Maria Volpe Prignano), alcune opere dell’artista

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