Cosa è l’arte di arrangiarsi che da sempre rappresenta una prerogativa del popolo napoletano? A differenza di altri luoghi, a Napoli, la crisi non è segnata da tempi o da periodi, infatti per molti l’arrangiarsi è una forma ordinaria del vivere, un vero e proprio welfare state, ossia uno stato sociale. Non sto parlando di un ” arrangiarsi ” che valica la legalit , anzi, sto parlando di fare arte e nel caso specifico “arte di strada”.
Siamo negli anni ’80, quando Gennaro Troa, terminati gli studi alberghieri, lascia Napoli e piazza Bellini, dove è nato. Il suo viaggio di vita e artistico comincia come cameriere a Parigi. Il rapporto con il proprietario del locale in cui lavora, un italiano, non è dei migliori, pochi soldi per un lavoro massacrante. Ogni giorno per raggiungere il posto di lavoro, Gennaro, passa davanti al Centro Nazionale d’arte e cultura George Pompidou, conosciuto anche come Centro Beaubourg, luogo animato da numerosi artisti di strada, alcuni dei quali realizzano sull’asfalto disegni surreali con i gessetti.
Gennaro ne rimane colpito e compra dei gessetti, cos quando litiga con il datore di lavoro, si cimenta per la prima volta con il disegno, realizzando paesaggi surreali. La vita a Parigi per gli artisti di strada, in quegli anni, non è facile, e lui, come tanti altri, si ritrova ad avere problemi con la polizia. Lascia Parigi, va a Barcellona e per due, tre anni rimane in Spagna riuscendo a mantenersi in maniera decorosa. Gennaro cresce artisticamente, impara le lingue e incontra una donna che diventer  la sua compagna. Siamo negli anni ’90 e nel ’92 nasce suo figlio Joseph e la sua vita cambia.
Ora Gennaro vive a Bologna continuando il suo lavoro di artista di strada, ma ancora per poco. Quando il rapporto con la sua compagna finisce e gli viene affidato il figlio, Gennaro sente la responsabilit  di dare al piccolo una vita più sicura. Fa un colloquio a Milano e comincia il suo rapporto di lavoro con Gucci che durer  per tre anni. Esperienza importante che gli insegna che l’arte è un prodotto come un altro e che per essere venduto deve essere quanto più possibile commerciale. Approda cos all’arte sacra e si assicura per il figlio e per lui stesso un guadagno più sicuro. un autodidatta Gennaro e i suoi primi disegni da Madonnaro sono davvero di basso livello, ma l’esercizio lo fa crescere ed ora quando si parla di Madonnaro napoletano, il primo nome è il suo.
Gennaro, sei un’artista abusivo?
Sono un artista e basta. Il sindaco de Magistris ha il merito di voler dare dignit  all’arte d’arrangiarsi. Noi artisti di strada, abbiamo avuto, negli anni scorsi, un tavolo con il sindaco e abbiamo ottenuto, per il momento, un decreto che ci consente di dipingere senza paura di avere delle multe.
Cosa serve a un’arte per essere definita e riconosciuta tale?
La mia forma d’arte può essere definita ” il teatro della pittura ” in quanto è un’arte valida durante l’azione creativa.
Voi della Scuola Napoletana dei Madonnari ritenete che questa arte sia approdata ai primi del’900, quando le strade cominciarono a essere asfaltate. Come è guardare le persone e il mondo dal basso verso l’alto?
Ho messo del tempo per capire, ma ora la mia percezione del mondo è chiara e soddisfacente, infatti non è quella di uno sfigato, ma di un Madonnaro e la gente avverte questa mia consapevolezza e mi sorride.
Negli anni ’50 eravate presenti con i vostri ritratti nelle Feste Patronali in Campania e in Puglia. Negli anni ’70 un giornalista defin per la prima volta il vostro genere artistico ” Madonnari “. Eppure il Festival Internazionale dei Madonnari si fa a Mantova ed è alla sua 42 edizione, come mai?
Negli anni ’70 gli artisti del sud si incontravano sul sagrato del Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Curtatone, a Mantova. La Pro-Loco vedendo la puntuale ricorrenza dell’evento, organizzò un Festival e cos, come al solito, fu esportata la nostra creativit  e gli altri ricavarono e ricavano un profitto.

Un arte anomala in quanto non destinata a rimanere nel tempo. Che ne pensi?

Non puoi immaginare quanto fotografano i nostri lavori e quanto questi vengano pubblicati in Internet, quindi ora rimangono.

Gennaro, la tua è un’arte popolare in quanto non prevede n scuola, n accademia. Eppure oggi fate dei seminari nelle scuole d’arte e nelle accademie, cosa attira di più i giovani durante le vostre lezioni?

I ragazzi si rendono conto che possiamo insegnare loro qualcosa che gli permette di guadagnare subito. Per un periodo abbiamo sostituto le lezioni del Prof. di arti figurative dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, Raffaele Canoro, oggi in pensione. All’ Accademia abbiamo anche tenuto dei Workshop e almeno una trentina di allievi sono venuti da noi , nella Scuola Napoletana dei Madonnari, ad imparare le tecniche di strada.
” Italian Street Paiting Art ” da Mantova nel mondo?
Si tratta dell’arte in 3D di Kurt Wenner, californiano, che nel 1982 si trasfer             6                 è« «    oè  á«sptBLlibrineBlinkBBd dBd d«BpGBin Italia per studiare arte. A Mantova impara le tecniche dei Madonnari e comincia a dipingere per strada. Torna in California e la sua arte un po’ alla volta si sviluppa in Tutta l’America e poi nel mondo intero, per questo ” Italian Street Paiting Art.
Concludo con un pensiero di Gennaro l’arte d’arrangiarsi è stata il leitmotiv della mia vita, ogni qualvolta ne ho avuto bisogno,trovandomi di fronte a un ostacolo, mi sono arrangiato, da vero napoletano.

In alto, un’immagine di Gennaro Troa impegnato nel laboratorio con i bimbi dell’Oratorio di Sant’Antonio di Padova a Trecase. In basso, ancora l’artista di strada

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