Napoli conquista Buenos Aires. Con Il Festival del Cinema dei Diritti Umani. "This is my land… Hebron" di Giulia Amati e Stephen Natanson, film vincitore della quarta edizione della rassegna, svoltasi nel capoluogo campano lo scorso novembre, protagonista al quattordicesimo DerHumALC, Festival de Cine de Derechos Humanos di Buenos Aires salendo sul gradino più importante del podio.
Riscontro unanime sia di critica sia di pubblico per l’opera che ottiene il premio principale come “Miglior Lungometraggio” e il Premio speciale di una delle Giurie coinvolte.

Lucida e coinvolgente, la pellicola racconta la situazione della colonia di Hebron in cui un pugno di coloni tiene in scacco oltre 160.000 palestinesi con azioni razziste e discriminatorie coperte dall’esercito israeliano.

La delegazione del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, guidata da Maurizio Del Bufalo, Antonio Borrelli e Giuseppe Borrone, era composta dai i registi delle opere premiate a Napoli fra le quali, oltre a This is my land… Hebron, anche A mao e a luva di Roberto Orazi, (R)esistenza di Francesco Cavaliere e La polvere di Giuseppe Carrieri.
Ma l’unione tra Napoli e Buenos Airesnon si ferma qui. Il Festival del Cinema dei Diritti Umani proseguir  nelle sue attivit  di costruzione stabile di un rapporto con la capitale argentina per offrire opportunit  di incontro e di dialogo tra due culture affini, malgrado la distanza geografica che le separa. Tra i punti di contatto, proprio il cinema documentario, strumento comune d’indagine della realt  del mondo contemporaneo e mezzo perfetto per denunciare la violazione dei diritti umani.In foto, una scena del film vincitore

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