Al Sud ormai del Risorgimento più nessuno ne vuol sentir parlare. I valori che hanno tenuta unita l’Italia vacillano. Barcollano sotto i colpi della ricerca storica. Molti sono gli studiosi, storici di professione, giornalisti di storia e intellettuali, che mattone per mattone stanno smantellando quella sovrastruttura costituita dalla visione unilaterale del processo d’unificazione italiana.

Non si tratta di revisionismo della storia, ma di un insieme di considerazioni che devono assumere valore di cultura nazionale. Al Sud non serve un riscatto campanilistico, occorre la consapevolezza degli errori e orrori commessi da una potenza straniera che attraverso strumenti anche illeciti riusc a privarlo della sua ricchezza economica. Alludiamo chiaramente alla forzata annessione del Regno delle Due Sicilie al neonato Regno d’Italia. Le terre dello Stato più esteso e economicamente progredito della Penisola italiana, furono eufemisticamente definite dal regime sabaudo "province meridionali".

Solo negli ultimi trent’anni sono emersi fatti che hanno messo in crisi il "sistema unitario" e di riflesso quello politico nazionale. A dire il vero ci meraviglia che una lega per il federalismo, ma nata con chiari intenti separatisti, sia sorta al Nord, in Lombardia. Che sia nato nell’ex Regno Lombardo-Veneto un partito politico anti-meridionalista, inconsapevole di un processo storico che ha portato a un’unificazione italiana voluta proprio da uomini di quelle terre occupate dallo straniero dell’Impero Austro-ungarico.

Il regno napoletano dei Borbone era uno stato moderno, non era per niente quello che l’oleografia risorgimentale voleva come un simulacro statuale retto da un sovrano oppressore e retrogrado. Pur non volendo fare un’apologia della dinastia napoletana per antonomasia, bisogna precisare che Napoli e Palermo con il loro regno hanno avuto sovrani di una dinastia autoctona, o tutto al più alloctona. Spagnola d’origine, la Casa Reale di Borbone delle Due Sicilie, dalla nascita e dal regno di Ferdinando I (1751-1825) si può considerare a pieno titolo una dinastia autoctona, pertanto i sudditi delle Due Sicilie, per 126 anni non sono stati governati da una potenza straniera, ma semplicemente da principi che sono nati, cresciuti e educati a Napoli e a Palermo. A questo punto ci si chiede. Ma il federalismo a chi conviene, al Nord o al Sud? Ripercorrendo le tappe della storia sembrerebbe più utile al Sud.

Nella foto, uno scorcio di Napoli

Di seguito pubblichiamo l’intervento di Annalisa Esposito, sociologa dell’Unit  mobile di pronto intervento sociale che opera a Napoli in Camper per aiutare le persone senza fissa dimora. Il Camper trasporta l’energia positiva di una citt  che non è solo criminalit  e violenza.

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