Raccontare un periodo storico, come la caduta di Gaeta del 1860-61, narrare le vicende di civili e militari che si susseguono sotto il fuoco dei cannoni è l’impegno dello scrittore Aldo Vella nel suo primo romanzo “Gaeta, il fuoco e la polvere” (edizioni il Castello, pp. 194, euro 10). Il libro sar  presentato oggi, venerd 21gennaio (ore 18) alla Biblioteca in Villa Bruno San Giorgio a Cremano alla presenza di Giorgio Zinno, vicesindaco del comune napoletano, la professoressa Nadia Verdile, il giornalista Michele Ippolito e l’editore Antonio Blasotta. Durante la conferenza di presentazione Sandra Coccia legger  alcuni passi del romanzo. Pagine di storia, quindi, si intrecciano a vicende immaginarie in una mistura di fatti e personaggi reali e non, in una libert  narrativa che gioca a specchio con la verit  storica, tutto racchiuso in un volume di cui l’autore stesso ci parla.

Dottor Vella ci può spiegare come nasce questo libro?
“Conversando dell’unit  nazionale con un collega milanese in occasione di un premio letterario a Tolentino qualche anno fa, mi sono accorto che, nonostante si sforzasse di essere obiettivo, non riusciva, per mancanza di informazione, a seguirmi sul “saccheggio del Sud”. Cos mi ripromisi di fare il tentativo della narrativa invece che del libro storico; scegliendo cos quegli ultimi giorni del Regno delle due Sicilie, perch li ritenevo e tutt’ora li ritengo, emblematici per tutta la vicenda della caduta del Regno delle Due Sicilie e del processo unitario. Sono convinto che può arrivare molto di più un libro di narrativa che un saggio di storia quando le informazioni a un secolo e mezzo sono cos confuse, forse volutamente. E cos ho scritto il mio promo romanzo”.

Com’è riuscito a delineare cos realisticamente i caratteri dei personaggi del libro?
“La risposta è nell’abilit  stessa che ogni scrittore deve avere nel creare una realt  del racconto che sia coerente a se stessa e in cui il lettore si possa calare, magari immaginando volti, luoghi ecc, in qualche modo integrando il romanzo. Quando questo succede, il romanzo è scritto bene e i contenuti arrivano. Nel mio caso mi sono aiutato, copiando quei personaggi viventi che ho sottomano e che ho potuto osservare da vicino nel carattere, negli umori e nel comportamento è come fare dei ritratti, però bisogna saper dipingere!”.

Ha svolto delle ricerche per ricostruire un periodo storico cos importante?
“S, su vari libri di opinioni diverse. Devo dire che quelli di impianto risorgimentista dicono poco, al massimo magnificano il coraggio della Regina Sofia, ma non parlano delle migliaia di morti di gaetani civili, anche dopo la presa. Tutto questo mi è servito da sfondo; ma anche lo sfondo deve essere credibile e nitido, quindi ho dovuto studiare il periodo storico abbastanza approfonditamente, servendomi anche di colloqui con esperti del periodo storico”.

Perchè raccontare una storia realmente accaduta intervallandola con storie e personaggi reali e non?
“La realt  storica come ce la presentano i libri di storia è ampiamente manca manca la vita quotidiana, la cultura materiale, la gente comune, quella che realmente soffre per le guerre e le atrocit  che gli storici ci passano asetticamente come necessit  politiche. Lo stesso titolo rimanda a due elementi – il fuoco e la polvere (nella doppia accezione di polvere da sparo ed esito degli edifici che vanno in polvere) sofferti dalla gente comune, dal semplice soldato, dal reporter che si trova in prima lineaè questo che riavvicina alla realt  l’immaginario con cui ho condito la Storia”.

Secondo lei l’assedio di Gaeta come cambiò la vita del popolo campano.
“Sicuramente ha segnato per sempre il destino della citt  di Gaeta citt  che diventata simbolo di un grande Regno che muore, è l’ultimo importante momento della sua dolente morte. Dopodich sarebbe dovuta iniziare un’altra vita civile, secondo le speranze dei risorgimentisti, ma col fuoco e la polvere ciò non può succedere e non è successo. E’ nata con Gaeta la Questione Meridionale”.

E quella dei personaggi del libro.
“I Borbone perdono un regno ma riacquistano dignit  nei confronti della Storia. Per i due protagonisti, com’è scritto sul retro della copertina “vedono rapidamente evolvere le proprie convinzioni e i rispettivi destini verso direzioni impreviste”.

In foto, il castello di Gaeta

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