Le storie della storia. Quella di Gianni Maddaloni. L’oro di Scampia. Storie di lotta, di bellezza e di scugnizzi che ce l’hanno fatta. Baldini & Castoldi editore, pagg. 276, euro 16.
Finalmente questa periferia del mondo non viene raccontata come un luogo dove parlano i rumori delle armi, il grigiore del cemento, un quartiere che vede solo gente senz’anima in fila per accaparrarsi qualche grammo d polvere bianca.

Qui ‘a scommessa è conquistare ciò che in altri posti è normale, quella normalit  fatta di buone maniere, di educazione e senso civico, di lavoro pulito e altruismo. Insomma, a Scampia conquistare la retta via è complicato, faticato, ostentato più che altrove.

Un campione di sport e di vita, una passione, quella per il judo, messa a disposizione degli altri, specialmente di chi è più indietro con la vita disabili, immigrati, figli di carcerati.
Milleduecento presenze, tra genitori e figli, una grande famiglia che resiste a un territorio che non ha niente. Anzi, ha le Vele, e per questo è conosciuto in tutto il mondo, per essere una delle piazze di droga più grandi d’Europa.
Storie come quella di Antonio, uno scugnizzo come tanti che decide di iniziare il sogno. Undici anni, madre tuttofare e padre a Poggioreale. Grazie a Gianni Maddaloni, Antonio passa dal rispetto che si deve ad un camorrista fatto di terrore, minacce, lealt  al boss, al rispetto sportivo, alla lealt  per il maestro. Disciplina, affetto, regole, amore. Antonio è il simbolo di chi cerca e trova il riscatto, è lo spartiacque più limpido per capire che il bene ed il male sono strade che non si incontrano mai. E lui ha scelto, consapevole, da adulto.
Dice l’autore«Io credo che l’oro sia un modello, un modello per i ragazzi del quartiere. Lavoro sodo, sacrifici, non avere mai fretta di arrivare. Questo è il messaggio sportivo, è il messaggio di chi vuole ambire al sogno. Questo libro è la storia di un attaccamento al proprio territorio, senza riserve, senza condizionamenti. Lo sport è uno strumento importante per prevenire, per avviare, per formare, ma la dignit  viene dal primo articolo della Costituzione italiana il lavoro. Senza lavoro perdiamo la nostra dignit ».

«La camorra è soltanto una storia di morte, una storia di sofferenze.
Mentre le storie modello sono quelle come Gianni Maddaloni. Grazie a questo libro tutte quelle storie preziose, spesso silenziose, delle vittime innocenti della camorra toccano le coscienze dei cittadini napoletani, dei giovani. Per noi è una priorit , un dovere contrastare la cultura camorrista attraverso la semina di una rivoluzione culturale fatta di principi sani». A sostenerlo è l’assessore ai giovani, creativit  e innovazione del Comune di Napoli – Alessandra Clemente.
Insomma, pure a Scampia è “nu juorno buono”.

Nelle foto, la copertina del libro e Gianni Maddaloni nella sua palestra

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