La dannazione di Giuda, libro postumo dell’artista Bruno Lucrezi, deceduto anzitempo nel 1979, è un romanzo fuori dal comune, per gli argomenti che affronta, per le immagini costruite, per il modo in cui è scritto e per ciò che insegna. La figura di Giuda scorre nelle pagine delineando comportamenti inaspettati, figure inedite della predicazione di un Gesù stavolta personaggio secondario.
Le pagine seguono l’evoluzione interiore dell’Iscariota, passato alla storia come “traditore”, ricordato solo per quei trenta denari che costituirono il prezzo del peccato, restituendo una figura inedita del discepolo del Nazareno. Definito da Francesco D’Episcopo, che ne ha curato la postfazione, molto poema e poco romanzo, La dannazione di Giuda è molto più di un semplice racconto. analisi, ricerca, ispirazione, insegnamento.
Spiega Eugenio Lucrezi, scrittore, giornalista, musicista e figlio dell’autore «La pubblicazione di questo romanzo è un evento, sotto molti aspetti, eccezionale; innanzitutto non è frequente che un libro inedito veda la luce ben 35 anni dopo la morte dell’autore ben più facile che ciò avvenga, magari, dopo un paio di millenni ma l’antico ha un fascino sui generis, mentre oggi siamo immersi in una sorta di perenne estasi dell’immediato che rende desueto e trascurabile tutto ciò che sia avvenuto appena ieri. Dal pop al postmoderno, l’inattuale trova luogo soltanto nella moda del ‘vintage’, e ci nella fossilizzazione dell’esistito nello stereotipo. La dannazione di Giuda è dunque un’eccezione, e, se non è compito di un figlio affermarne l’eccezionalit  letteraria, a noi compete ricordare la particolare concatenazione di circostanze, di volont  e di affetti alla quale si deve questa sorprendente nascita, tra le quali vanno almeno ricordate la tenacia di amici quali Giuseppe Antonello Leone, Ugo Piscopo e Ciro Vitiello, che non si sono stancati, negli anni, di sollecitare i tenutari del dattiloscritto perch lo pubblicassero; l’impegno di quanti, come Mario Pomilio, al loro tempo si spesero affinch ciò si realizzasse; l’impegno di Antonella Cilento nel valutare il testo e nel presentarlo all’editore; la passione di quest’ultimo, Rosario Bianco, il quale, coinvolto alla prima lettura dai temi e dal taglio dell’opera, ha subito accettato di accogliere l’opera nelle sue collane di narrativa; la passione per le "scoperte" di Francesco D’Episcopo, il quale, oltre a scrivere il bel testo in postfazione, ha effettuato materialmente, insieme a noi e con spirito davvero fraterno, editing e correzione delle centinaia di pagine del libro; e infine la generosit  e l’instancabile curiosit  di Francesco Paolo Casavola, che, una volta letto il testo, si è tuffato in un lavoro di esegesi e di commento filosofico e letterario cui pareva non voler porre fine, sfociato poi nella corposa prefazione che apre il libro. Da ultimo ci sono da ringraziare i lettori che, ci auguriamo, non mancheranno di salutare quest’uscita con interesse e partecipazione. Tra i paradossi di quest’edizione fortunata e tardiva c’è che il dialogo tra le generazioni, – che in genere si instaura e si salda per selezione "culturale", e ci per quella forma di selezione naturale che è propria dei libri e in genere delle opere dell’ingegno – si d , nel nostro caso e date le circostanze, gi  per nascita e questo non potr  che portare bene al libro».
Il volume è stato presentato l’11 novembre a Napoli, nella sede della fondazione Valenzi, all’interno dell’imponente Castel Nuovo, e il 13 novembre a Salerno, alla Libreria Imagine’s book, acquisendo gi  un eccezionale successo di critica e pubblico. Un romanzo da leggere e su cui riflettere.

La dannazione di Giuda
di Bruno Lucrezi,
Rogiosi , Napoli 2014, p. 430, 18 euro

(in foto, particolare della copertina)

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