Vivere il presente accettandosi, non rifiutando ciò che si è, lottare per diventare un altra/o è dispendioso, crea  conflitti, paure, minacce interiori. Il cammino attuale, qui e ora. E’ già forza il presente, questo tempo, il tuo tempo. Mettere al centro i propri bisogni, desideri e ideali, con responsabilità. Di questo tratta il libro di Carla Greco:”Dal dolore alla felicità”, edito da Leduetorri, pagg. 207, euro 17,50.
Un manuale dell’autostima, una sorta di “compagno” psicologico da tenere sul comodino, sempre. La persona al centro e il sé in relazione agli altri.
Nessuna ricetta miracolosa, questo libro non da la felicità a chi lo legge, è un utile “suggeritore”, un megafono interiore, uno strumento che vuole mettere il lettore nella condizione di invertire le priorità nella mente, spinge a voler far praticare un punto di vista che rispetti il soggetto esistenziale, vuole allontanare i mali dalla mente, il male potenziale che ognuno di noi anche inconsapevolmente si auto-produce.
Certo nel corso della propria esistenza non mancheranno le avversità, il dolore, il disagio, ma basta dare a queste la dimensione che meritano, senza vittimismi e senza fermarsi ad amplificarle, respiro lungo e pensieri alternativi, via la autocommiserazione, dentro l’accettazione; creare pensieri positivi, guardare dentro, intorno e oltre la propria persona.
Il corpo è il primo elemento da ascoltare, non può esistere solo la mente, il raziocinio. Questo tempo storico ha prodotto una lacerazione tra corpo e mente, gli indagati principali sono i social, quelle “cose” tecnologiche che uccidono emozioni, sensazioni, limitano lo spazio infinito di ciò che si è.
Bisogna saper sentire il proprio corpo, non solo la mente. E’ utile concedersi degli spazi quotidiani per darsi nutrimento sensoriale: passeggiare, osservare, meravigliarsi delle piccolezze.
In questa condizione, secondo la scrittrice, è utile e necessario saper dire di no, con fermezza e gentilezza. Dire sempre sì porta all’annullamento, a rinunciare a qualcosa di tuo, a non vivere ora, a rimandare ciò che si ha dentro. Del resto non si viene mai ripagati con la stessa moneta.
L’autrice individua quello che lei chiama lo spazio sacro, fermarsi per far riposare l’anima, per uscire dall’affanno, per svuotare il sacco pesante della quotidianità. Un modo per ripartire, temprarsi di nuovo e cavalcare le onde della vita con più enfasi, con uno spirito rinnovato.
Vedi bello o brutto, bianco o nero, non è un problema fuori da te, ma dentro di te.Viaggio, connessione, accettare, non rassegnarsi, scegliere, domandarsi. Sono queste le principali parole d’ordine per “aprire” la mente del lettore, di chi vive questa vita; uno scritto che si rivolge principalmente a chi deve trovare il giusto equilibrio tra le cose, a chi deve saper dosare i propri sensi, a chi deve ancora “sapersi” ascoltare.
In questo lungo cammino della vita Carla Greco analizza l’interiorità con una veste non asetticamente professionale (psicologa), ma parla con il linguaggio del vissuto, con il trasporto di persona interessata. Si ha la sensazione che è lei stessa la prima paziente, la medicina di se stessa.
Un libro interessante, curioso, che fa bene alla mente. E’ come la camomilla, non esiste un principio scientifico che dice che rilascia benessere, ma sicuramente non fa male, questo sì. Vale la pena leggerlo.
In alto, la copertina

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