Ti sei impossessato della mia energia, leggendone i desideri. Mio caro Sergio, non vedevo l’ora che qualcuno mi rendesse un po’ più movimentato questo cammino nell’atmosfera, dove raramente incontro i miei amici collezionati in quei lunghi anni vissuti sulla terra. Qui c’è tanto spazio che non è facile incrociarli. Qualche volta passo davanti a Friedrich (Nietzsche) che fa finta di non vedermi. Ricordo quando ci conoscemmo a Roma, nella Basilica di San Pietro, e, con uno sguardo pieno di ammirazione, mi chiese da quale stella fossi caduta affinch potessimo incontrarci l… Poi la rottura…

Ogni tanto ascolto le poesie che mi legge Rainer (Maria Rilke) . E ‘stato lui a informarmi del tuo libro sai, è molto attento a tutte le novit  pubblicate…. E’ arrivato trafelato un giorno “Lou, non mi avevi raccontato della tua storia d’amore con Benedetto… Ma perch , nelle tue lettere, scrivergli di me, della mia fragilit … Avresti potuto evitare di mescolare il nostro profondo legame con un affaire cos carnale come il vostro…”. Aveva l’aria rattristata di un fanciullo al primo giorno di scuola mentre mi sventolava dinanzi agli occhi il tuo romanzo. Ho gettato un’occhiata al titolo “Il filosofo e la birichina”; ma, quasi subito, la mia attenzione è caduta su quei piccoli caratteri che promettevano una rivelazione clamorosa l’ardente liaison amorosa tra Benedetto Croce e l'”immorale” Lou Andreas Salom. Mi sono talmente incuriosita che gli ho strappato il libro dalle mani e l’ho lasciato solo, stordito dalla mia repentinit .

Mi sembrava di vederla davvero quella Napoli ancora sotto le scosse della (prima) guerra mondiale e di sentire la voce di Ben sussurrare nella scrittura epistolare “Lou, luce della mia vita…Era il 1918 e ci accolse quella casa a Posillipo, a due passi dal mare”.. E ,ancora, immaginavo la scena dell’austero uomo di pensiero che non riusciva a spogliarsi per colpa di quella maledetta catena dell’orologio incastrata nei pantaloni.

Forse, vivendo a Napoli, non avrai bisogno della psicanalisi, caro Sergio… ma saresti uno psicanalista perfetto. In tutta la mia vita ho ispirato uomini celebri . Mitteleuropei. Che mi hanno strizzato il cervello e l’anima con relazioni platoniche, a tratti un po’ più passionali… Ma sempre terribilmente noiose. E invece un meridionale come Benedetto mi sarebbe piaciuto davvero… Come lo descrivi tu granitico, indifferente agli uragani della vita, concreto e non un tenebroso sognatore con la testa persa in inutili pensieri.

Ero una donna libera nel mio tempo; forse troppo… Nessuno me lo ha mai perdonato. Scrittrice, saggista e psicanalista. Di origine russa e di lingua tedesca. Probabilmente ho esagerato con tutti questi ruoli e me l’hanno fatta pagare, facendomi passare per musa dei grandi, sottovalutando la forza delle mie opere. Tu, invece, metti sullo stesso piano le mie (sensuali) debolezze femminili e quelle maschili di Ben, nella leggerezza di uno scherzo che mi conforta. Vorrei congedarmi da te, cos come hai voluto che mi accomiatassi da Ben nel carteggio costruito in memoria. Come una birichina sempre grata per questo soffio d’ironia che le hai regalato. Un caro abbraccio.

Tua Lou

p.s Grazie per gli anemoni che mi ha portato sulla tomba di Gottinga, di colore azzurro come il cielo di Napoli.

Il LIBRO

Il romanzo di Sergio Lambiase “Il filosofo e la birichina” (pagg.108, Marlin editore, euro 12) è ispirato dall’invenzione di un carteggio ritrovato a Gottinga tra Lou Andreas Salom e Benedetto Croce.

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