Mentre il Napoli Teatro Festival Italia si prepara a chiudere i battenti della seconda edizione, il settore resta in movimento: la Soprintendenza speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei e la Regione Campania hanno allestito la mostra “Il Teatro Antico e le Maschere” negli spazi espositivi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
La mostra, che rester  aperta fino al 31 agosto, mira a dimostrare che il teatro greco prima, e poi quello romano sono alla base del teatro occidentale. Il teatro di Roma si pone, nelle intenzioni dei curatori Pietro Giovanni Guzzo, Mariarosaria Borriello e Valeria Sampaolo, come sintesi e perfezionamento delle esperienze maturate sulla scena dai greci.
Quattro le sezioni dell’esposizione: Alle origini del teatro; Il teatro romano e i suoi generi: la tragedia, la commedia; Il teatro popolare in Campania: l’Atellana e la Fabula togata; I luoghi: i teatri romani in Campania. davvero un peccato che la mostra chiuda i battenti alla fine del mese di agosto e che, pertanto, non sar  possibile farla visitare agli studenti.
Lo studio della letteratura antica, greca e latina, si sa non incontra le simpatie generali degli studenti: una visita ai luoghi nei quali si producevano la cultura e lo spettacolo di sicuro potrebbe sortire effetti più entusiasmanti rispetto sola lettura dei testi. Nella prima sezione il visitatore potr  ammirare alcuni esemplari della ceramografia del V e IV sec. a.C. con le scene delle più note tragedie di Euripide.
Nella parte dedicata al teatro romano sono esposti mosaici, affreschi, maschere rinvenute dagli scavi delle citt  sepolte dall’eruzione del 79 d.C. .Una ricca raccolta di reperti degli scavi di Pompei vengono presentati nella terza sezione con una serie di quindici maschere a grandezza naturale e modelli in gesso che servivano poi per le rappresentazioni vere e proprie. La quarta sezione è un invito ed approfondire la storia del teatro antico in Campania attraverso la documentazione contenente tutte le notizie utili alla scoperta di luoghi davvero incantevoli e ricchi di fascino, come il teatro di Neapolis, recentemente scoperto, il teatro di Pompei, il teatro di Miseno e il piccolo edificio noto come il “sepolcro di Agrippina”.

Teano e la scena romana
Altro evento di grande interesse per gli appassionati dello spettacolo è la riapertura al pubblico del Teatro romano di Teano. I lavori di restauro restituiscono al territorio una struttura, che può agevolmente essere impiegata per ospitare eventi e spettacoli con una capienza di più di seicento posti, lasciando inalterate le caratteristiche architettoniche del complesso teatro-tempio. I lavori sono stati finanziati con i fondi POR FESR 1996/98 e del Gioco del Gioco del Lotto 2002/2004, oltre ai contributi della Regione Campania, per un finanziamento complessivo di 6,5 ml di euro.
Il teatro sar  inaugurato sabato 27 alle ore 18.30 alla presenza delle autorit  che illustreranno i risultati raggiunti e le prospettive future. Alle 21.15 il teatro accoglier  Michele Placido, protagonista di “Storie infinite ad ascoltar soavi – Viaggio nei luoghi arcani e dell’amore, su musiche originali di Davide Cavuti. Sar  l’Amore a fare da collante tra i brani e le poesie che Placido legger , accompagnato da tre musicisti e dall’attrice Marica Gungui. Domenica 28 giugno, invece, è la volta dell’orchestra Popolare di Caserta, che dalle ore 19.30 suoner  per le strade e, come in una processione, si diriger  verso il Teatro. Il progetto dell’Orchestra Popolare nasce dalla consolidata esperienza del Leuciana Festival e vuole far conoscere le più belle canzoni popolari della Campania e del territorio di Terra di Lavoro, un luogo troppo noto per i problemi legati al mondo del lavoro e poco conosciuto per le sue tradizioni culturali e musicali di forte suggestione e di grande interesse storico.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti. La mattinata, a partire dalle ore 10.00, sar  dedicata alle visite guidate del sito. Per il direttore artistico, Aurelio Gatti, quando il fare cultura riesce a suscitare emozioni, diventa vera cultura. L’iniziativa ha una sinergia di interessi notevole, che trova le sue radici nella necessit  di restituire dignit  alla cittadinanza. La valorizzazione dei luoghi passa anche attraverso la fruizione e la condivisione di obiettivi e di interessi. Lo scopo è stato quello di valorizzare il territorio dell’Alto Casertano creando un parco archeologico pienamente inserito nel tessuto urbano della citt .
Questi eventi contribuiscono a dare l’immagine di una Campania Felix non solo nelle intenzioni, rappresentando la cifra di un impegno reale e tangibile.

In alto il teatro antico di eano, in basso l’orchestra popolare casertana e alcuni reperti in mostra al museo archeologico di Napoli

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