Inaugurato in piena Belle poque, nel 1890, fu il primo e più importante Caf-chantant italiano. Il 15 di novembre inaugura il Salone Margherita nella Galleria Umberto I Napoli, grazie a un’idea dei fratelli Marino di Napoli. Era l’epoca del Moulin Rouge e delle Folies-Bergère a Parigi.
Il salone Margherita apre i battenti alla presenza di principesse, contesse, presente anche Matilde Serao e tutta la crme cittadina. Da quella data, lo spazio artistico entra nella storia. Fu il primo in Italia che portò in scena ballerine del can can.
Importanti e famosi artisti iniziarono la loro carriera proprio nei caffè-concerto e furono tante le bellissime donne che calcarono il palco del Salone Margherita. Accanto a star internazionali, stelle nostrane come Maria Campi, inventrice della “mossa”.
E, con lei, tante altre sciantose, che”infrancesavano” i loro nomi d’arte. Ne scriveremo in questa rubrica intitolata “Le indimenticabili dimenticate.”

Uno sguardo innocente, gambe affusolate e vitino da vespa, un nome storico che faceva onore alla sua bellezza, Cloptre-Diane de Mrode, nome d’arte, Clo. E’ una delle stelle internazionali che danno lustro al Salone Margherita. Nasce a Parigi il 27 di settembre 1875, in una appartamento borghese dove cresce da parigina. Sua madre è la baronessa austriaca Vincentia (detta Zenzy) de Mrode (dama di corte dell’imperatrice Elisabetta d’Austria) che si reca nella capitale francese per nascondere la maternit  adulterina e s’installa l , facendo della figlia un’arma di riscatto sociale; il padre, un aristocratico viennese, rester  sconosciuto.

UN MODELLO DI STILE PER LE PARIGINE

Clo è avviata alla danza ancora giovanetta alla scuola dell’Opra, dimostrando grandi qualit  di danzatrice. Il suo raro talento nella disciplina tersicorea le valgono ammirazione a livello internazionale, gi  dall’et  di undici anni. Viene presto eletta reginetta di bellezza in un concorso indetto da una rivista . Modi eleganti, definita una “romantica stella, dal fascino adolescenziale”, conquista subito il successo. Per bellezza e grazia, diventa un solido punto di riferimento delle parigine che ne imitano il modo di vestire. Ispira diversi artisti da Toulouse-Lautrec a Gustav Klimt, Charles Puyo, Alfred Muller e Alexandre Falguière, diventandone il fulcro della femminilt .
LA SUA PETTINATURA, SIMBOLO DELLA BELLA POQUE
Clo si fa notare anche per le particolari acconciature di capelli che lei stessa crea, come la pettinatura a bande piatte sulle orecchie, simbolo della Belle poque. Osa andare controcorrente perch lo stile del tempo impone, invece, acconciature più voluminose, capelli cotonati e raccolti in alto. I fotografi fanno a gara nell’immortalarla con abiti di Doucet, Paquin e Poiret e i suoi lineamenti finiscono sulle cartoline, raggiungendo angoli del globo che non avr  mai occasione di visitare.
LA STORIA CON LEOPOLDO DEL BELGIO

Tra i pettegolezzi che la investono, quello sulla relazione segreta con Leopoldo II del Belgio, ultrasessantenne e grasso, barbuto e imponente. Il sovrano se ne innamora dopo averla vista (lei ha appena 15 anni) in una rappresentazione della verdiana "Aida" in cui l’adolescente interpreta una egizia. La storia spalanca a Clo i palcoscenici di mezzo mondo, portandone la fama persino in Russia e negli Stati Uniti d’America. Lui viene ribattezzato “Cleopoldo” la riempie di fiori e di regali, non perde una sua esibizione all’Opra, la segue nelle tourne europee, addirittura oltreoceano.
UN’ICONA DALLO SGUARDO INNOCENTE

Ecco come prende corpo un’icona. Compare su tutta una serie di oggetti prodotti in massa, dalle scatole di sigarette alle cartoline e alle carte da gioco, come una vera icona da emulare, un po’ come le donne degli anni sessanta, settanta prendevano a modello le dive del momento come Mina, Raffaella Carr  e quelle di oggi, infatuate del look di Madonna, Lady Gaga. Il candore del suo volto, lo sguardo virgineo ma molto seducente, i suoi tratti delicati e il suo portamento di donna gran classe, la rendono un fenomeno senza precedenti. Tra le caratteristiche della sua immagine, la catenella sottile che gira più volte intorno al delicato e lungo collo, da cui non si separa mai.
IL BALLETTO DELLA SUA VITA

Nel 1914, la fama della bella danzatrice è ormai al culmine, anche perch nel frattempo Clo si d  anche al cinema e all’operetta. Durante il conflitto, partecipa a spettacoli della Croce Rossa, organizzati per i feriti delle nazioni alleate della Francia. Dopo la scomparsa del re belga, si innamora di un conte francese che muore prematuramente, poi passa di relazione in relazione, senza mai sposarsi. Continua a danzare fino agli anni venti, frequenta poi a più riprese l’elegante localit  balneare di Biarritz, negli anni cinquanta scrive la sua autobiografia (Le ballet de ma vie) e vince un processo contro la scrittrice e filosofa Simone de Beauvoir che la infila nella c            6                 è« «    oè  á«sptBLategoria delle cocotte nel saggio “il secondo sesso”. Si spegne il 27 ottobre 1966 nel suo domicilio parigino di rue de Thran, nel quartiere d’Europa. Qualche anno prima, Cecil Beaton la fotografa mostrandone ancora il fascino. Oggi riposa nel cimitero di Père- Lachaise, accanto alla mamma. Sulla tomba, la sua statua scolpita dallo spagnolo Luis d Perinat, uno dei suoi tanti amanti. Dal clamore della scena all’oblio dei posteri.

Nelle foto, la bellezza di Clo de Merode

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