Teatro di Contrabbando, una bella espressione, carica di micro-significati e di sfumature, esattamente come dovrebbe essere il teatro che conquista davvero, colpisce, che resta e incide.
Dunque, mi si chiede di raccontare i giovani attori che hanno formato questo gruppo di contrabbando’, poi conosciuto in citt  come Te.Co., e di dirne cosa ne penso.
Be’, la prima cosa che, di getto, mi viene da dire è che ammiro sempre l’intraprendenza di chi decide di aprire bottega’.
Forse perch io non ho (ancora) avuto mai l’impulso di farlo o forse perch sono perfettamente consapevole dell’impegno, della dedizione e dell’immaginazione che ci vuole per farlo.

A questo aggiungo che alcuni di questi giovani attori non solo li conosco molto, molto bene, ma si può addirittura dire che, almeno per uno di loro, sia direttamente responsabile’ del suo essere entrato in questo mondo folle e un po’ assurdo che è il mondo del teatro.

Alessandro Palladino, infatti, che di questo gruppo è uno dei motori principali, è nato’ praticamente nella mia, di bottega’, una bottega fatta di svariati laboratori e tanta, tantissima pratica e tantissimo palcoscenico. Alessandro è con me da quando aveva 15 anni e se mi fermo anche solo un attimo a ricordare i primi incontri con lui mi viene molto da sorridere al pensiero che il famigerato contrappasso dantesco gli si possa attagliare alla perfezione da adolescente timido e riservato, Alessandro salutava appena, ma appena messo in grado di scovare dentro di s un suo talento, uno di quelli che in tanti possediamo ma che molto spesso non riusciamo nemmeno a scoprire, Alessandro cominciò a fare cose notevoli sorprendendo per primo se stesso.
Il mio merito è stato di riconoscere certe doti e di provare a favorirle.
Il tempo mi ha dato e mi sta dando enormemente ragione.

Chiara Vitiello, un altro dei motori principali della compagnia, l’ho avuta con me in tre spettacoli e un cortometraggio
è un talento enorme con una grande carica energetica che le permette di mettere in campo l’intelligenza tipica dell’animale da palcoscenico, cosa mai scontata, abbinandola a un’umilt  che, ritengo, sia un suo grande punto di forza. Inoltre è versatile, sa e può fare ruoli su un arco ampio e generoso. Insomma, conosco questi ragazzi da ben prima che decidessero di aprire questo spazio e ne penso bene perch altrimenti non ci avrei lavorato assieme (con la voglia, reciproca mi permetto di dire, di rifarlo presto).

Ovviamente, ho poi conosciuto tutti i loro sodali, quelli dei primi tempi e quelli di una seconda fase, e anche con qualcun’altro di loro ho gi  incrociato la mia strada Simona Pipolo e Francesca Romana Bergamo,
altre due ragazze di talento che stanno facendo tanto e che hanno trovato, al Te.Co., uno dei modi per mettersi alla prova, com’è giusto che sia, per tutti loro, uno spazio teatrale da gestire assieme.

Di loro e di tutti gli altri mi colpisce in particolar modo la loro sorridente e mai invidiosa modalit  di rapportarsi agli altri teatranti di questa citt , qualit  eccezionale e rara.

Il Te.Co. e i giovani attori che lo hanno creato e lo stanno gestendo sono evidentemente infaticabili, talentuosi e perbene tre qualit  che personalmente stimo più di tutte le altre.
Ad maiora.

*Drammaturgo, regista e direttore artistico di Virus Teatrali, compagnia teatrale indipendente, e Virus Film, produzione cinematografica con all’attivo collaborazioni con attori del calibro di Massimo Dapporto, Giulio Scarpati e Mariangela D’Abbraccio

In foto, Giovanni Meola, autore dell’artcolo

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