Ah, se il tempo si fermasse, caro”, “Brava, cos la banca smette di pagarci gli interessi”. Cos scrive il mitico Francesco Tullio Altan in una delle sue vignette.
Ma il tempo non si ferma, non si ferma mai; a volte ci sembra che rallenti, a volte che vada più veloce, a volte addirittura pare fermarsi, ma poi riparte, sempre, infinito.
Infinito, proprio su questo concetto devono aver riflettuto in quel della Fondazione Plart, quando hanno deciso di allestire, in collaborazione con 137 A (collettivo transdisciplinare di Napoli) e Spazio Rossana Orlandi (galleria di rilievo internazionale dedicata al design sperimentale e di ricerca), la mostra “Senza Fine, dodici tavoli per una sedia”, progetto (dal 15 dicembre, a cura di Luciano Romano) in cui un collettivo di artisti di eccezione, formato da dodici tra designer, architetti, fotografi, scrittori, musicisti, invader  con la propria opera uno degli altrettanti pezzi dell’installazione che ruoter  attorno a uno dei progetti più sperimentali della scena del design internazionale contemporaneo Endless del designer olandese Dirk Vander Kooii.
Dodici tavoli, dunque, per una sedia. Una di quelle uniche, create da Fanuc, il robot industriale che Vander Kooij ha recuperato, dismesso, da una fabbrica cinese e che ha dotato di un nuovo software, rendendolo una macchina veloce e low-tech per la realizzazione di elementi d’arredo. Si, ma allora, l’infinito, il tempo che gira intorno e che non si ferma mai, che c’entra? C’entra, perch la caratteristica di Fanuc è quella di realizzare sedie a partire da un unico nastro di plastica riciclata fusa, infinita.
Da qui il nome della collezione Endless. Disposti secondo lo schema geometrico e filosofico dell’iperbole, i tavoli (concepiti come opera unica che si snoda lungo la sala principale della Fondazione) ospiteranno le interpretazioni degli artisti coinvolti nel progetto come dodici fogli bianchi da vergare con la propria creativit , in una sequenza che, partendo dalle radici, affondando letteralmente nel pavimento, simbolo della grave materia, vede gli ultimi tavoli librarsi in aria, liberi, evocazioni dell’oggetto da rappresentare.
Cos la designer Carla Giusti crea un tavolo ricoperto di cemento, che emerge dal pavimento, sede delle sue radici; la fashon designer Sandra Dipinto ed il designer Valter Luca de Bartolomeis sono i protagonisti di un gioco enigmistico dove un moderno filo di Arianna comporr , passando per tutti i pallini numerati, la figura di una sedia; Mariangela Levita, artista, immagina l’anima libera di un cerchio, con la linea di un percorso e il getto di colore giallo, nastro continuo ispirato, ovviamente, ad Endless Chair; lo scrittore Maurizio De Giovanni scrive una lettera di corteggiamento discreto da parte del tavolo alla sedia, affascinato dalle sue forme particolari; Gabriella Grizzuti, fotografa, servendosi dei social network (http//www.facebook.com/pages/Share-your-chair/203733633042886), mostra un album di foto realizzate alla sedia; il giovane e talentuoso musicista Tyron D’Arienzo, invece, evocando l’infinita, endless, armonia, trasforma il tavolo in uno strumento musicale funzionante; Carla Celestino, architetto, riproduce “Il sistema degli oggetti”, volume di Jean Baudrillar, aperto al capitolo “Le sedie”; la graphic designer Marialuisa Firpo mostrer  il tavolo come spettatore dello scorrere del tempo, in eterna ripetizione; Luciano Romano, fotografo, mostra, in elogio alla memoria del tempo, interpretata con l’immateriale trasparenza di un’apparizione, la sedia vuota, leggera, sospesa nel tempo e nello spazio tra le mani di una giovane ginnasta in un vicolo di Pechino.
Ancora una volta la Plart ci sorprende e ci incanta, mostrandoci gli effetti di un progetto teso a dimostrare le meraviglie di un design sostenibile, ottenuto utilizzando non solo materiali riciclabili, ma addirittura recuperando e riprogettando un vecchio braccio industriale; un design senza tempo, un design, sembra proprio il caso di dirlo, infinito.
Gli artisti che hanno partecipato sono Paolo Altieri (art director) Carla Celestino (architetto) Valter Luca de Bartolomeis (designer) Sandra Dipinto (fashion designer) Maurizio De Giovanni (scrittore) Tyron D’Arienzo (musicista) Sergio Fermariello (artista) Marialuisa Firpo (graphic designer) Giovanni Francesco Frascino (architetto) Carla Giusti (designer) Gabriella Grizzuti (graphic designer) Mariangela Levita (artista) Luciano Romano (fotografo).

DODICI TAVOLI PER UNA SEDIA
Progetto di Fondazione Plart in collaborazione con 137A , Spazio Rossana Orlandi
Inaugurazione Giovedi 15 dicembre 2011. ore 18.00
Fino al 14 gennaio 2012

Via Martucci, 48 – 80121 NAPOLI
Tel 081. 195.65.703
Fax 081. 195.65.726
www.plartit
info@plart.it

In foto la sedia, "il filo di Arianna" formato De Bartolomeis e "Timeless time" secondo Luciano Romano

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