Villa Pignatelli, dopo i mesi di restauro, riapre al pubblico con le sue attivit  culturali dedite alla fotografia. Gli interventi di restauro, curati da Mariella Utili, direttore del Polo museale della Campania e da Denise Pagano, direttore del Museo Pignatelli, oltre a quelli statici hanno interessato i pavimenti in cotto dipinto, scalinata, lampadari, appliques, candelabri, parato in cuoio con oro impresso nella biblioteca, giardino.

Dopo l’apertura del 1960,
ora sono visitabili ambienti come il bagno del principe in marmo di Carrara, lo studiolo e il boudoir della principessa Rosina Pignatelli Aragona Cortes, ultima abitante. La villa nel 1952 fu donata allo Stato. Primo proprietario fu sir Ferdinand Richard Acton che nel 1826 affidò la progettazione a Pietro Valente, giovane architetto napoletano, allievo di Canova. Gli arredi e il giardino scenografico sono del toscano Guglielmo Bechi. La principessa Rosina, amante dell’ arte e della musica come testimonia la collezione di dischi, rese la villa salotto modano e culturale dell’aristocrazia italiana ed europea.
La villa museo, divenuta casa della fotografia, ha in mostra permanente foto di G. Basilico, A. Biasiucci, R. Carbone,G. Carotenuto, E. Castaldo, F. Cito, L. D’Alessandro, R. Mariniello, P. Masturzo, U. Mulas, G. Piscitelli, R. Salomone. Nel museo delle Carrozze della Villa sono visibili 34 esemplari di carrozze e calessi di stile francese inglese italiano, fruste, frustini, morsi e vari finimenti per cavalli, abbigliamento per cocchieri.

La Villa non è solo un museo scrigno di memoria o testimone dell’articolo 9 della nostra Costituzione, ma è una turbina di cultura, incontri internazionali, stimolo all’etica e alla coscienza civile, turismo motore di una ripresa economica come dimostrano le file a tutti gli ingressi dei musei in Campania.
Ogni Museo è un libro fatto di immagini, pitture, sculture, arredi, vasi, porcellane, arazzi, che raccontano arte storia e cultura.

La Villa Pignatelli è luogo ideale per bambini col suo parco e il museo delle Carrozze.
Nella mattinata della inaugurazione si è esibita l’orchestra Scalzabanda (di Montesanto) costituita da più di 40 adolescenti dai 7 ai 14 anni che oltre a saper leggere lo spartito entusiasmano per bravura e vivacit  dei brani che offrono sempre ad un folto pubblico estasiato. Ragazzini che riescono a celare emozioni e gioia di esibirsi come se fossero adulti professionisti. La loro presenza offre elementi di riflessione. Un gruppo di abitanti di un quartiere povero ma denso di storia e protagonista con ragazzi reclusi nel Filangieri combattenti nelle Quattro Giornate del’43 in un luogo aristocratico per eccellenza, la loro giovane et  in un museo storico, sono indici della cultura napoletana e del programma della funzione che la Villa museo intende promuovere con tenacia.

Napoli, oltre a essere da secoli citt  ospitale di varie etnie, ha in ogni palazzo dei suoi tanti quartieri la compresenza di nobili professionisti operai.
Esempio unico di convivenza utile per studi di sociologia.
Dal 26 al 30 dicembre e il 2 e 3 gennaio ore 17 nel museo visita spettacolo con degustazione di dolci della tradizione campana col titolo “E’ stato il maggiordomo… a rivelare i segreti di famiglia”. Il 6 gennaio alle 11,30 per piccoli e famiglie “Befana al museo Pignatelli” con viaggio in carrozza insieme a “viaggiatori d’epoca” si potr  immaginare il viaggio per settimane, costoso, pericoloso di un tempo o del Gran Tour.
Partecipazione gratuita agli eventi col solo costo del biglietto d’ingresso. Prenotazione obbligatoria.

Per informazioni e prenotazioni
tel. 800.600.601 dai cellulari, dall’estero 39.06.39 967650.

Nelle foto, in alto, il salotto rosso; in basso, lo studio del principe e l’esibizione della Scalzabanda

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