Con la messa in onda della web tv del Comune di Napoli un altro strumento racconta la citt . Una infrastruttura di servizio affinch tra istituzioni e cittadini si sviluppi un circuito attivo ed un canale partecipativo in presa diretta.

Il Comune partenopeo è ormai una delle maggiori articolazioni della pubblica amministrazione del mezzogiorno con la più alta capacit  di reggere la sfida dell’innovazione tecnologica applicata ai procedimenti amministrativi, innanzitutto attraverso la dematerializzazione degli elementi cartacei, l’informatizzazione degli uffici e la comunicazione istituzionale pubblica.

E’ ormai realt  il portale multicanale metropolitano (Pmm) con oltre 50 servizi da consultare on-line, il sistema degli uffici per le relazioni con il pubblico (Urp), il ComuneSottoCasa per le certificazioni on-line (in tabaccheria), il sistema di emissione delle carte d’identit  elettroniche, il sistema informativo finanziario integrato con il portale delle entrate.

Una considerazione a parte, in questo scenario, meritano i servizi informativi che rappresentano una certezza comportamentale dell’ente con i suoi strumenti ormai a regime quali il sito istituzionale, il mensile “Napoli in comune” e la web tv.

Questo corollario comunicativo è di tutto rispetto e incontra direttamente le esigenze esternate dai cittadini in ordine alla trasparenza delle azioni pubbliche e privilegiando forme di dialogo, dirette e/o indirette, capaci di rendere l’azione dell’ente locale pienamente efficiente e permanentemente controllabile. Il tutto con risorse rigorosamente interne, innanzitutto valorizzando quelle poche figure professionali inserite nell’organico comunale.

Va da se che un impianto del genere, capace di migliorare giorno dopo giorno, non potrebbe reggere le ulteriori “onde di pensiero critico” provenienti dalla societ  n tantomeno poter pensare di migliorare gli aspetti squisitamente tecnici, organizzativi e comportamentali con le attuali forze in campo, esigue e consumate.

E’ opportuno progettare l’opportunit  di una selezione pubblica che porti nell’ente almeno 10 giornalisti.

Una scelta del genere assumerebbe come valore tutti gli sforzi fin qui fatti e premierebbe la capacit  di chi ha creduto fino in fondo sulla necessit  di prospettare, attraverso i servizi informatici e l’uso delle tecnologie immateriali, la valorizzazione del cosiddetto capitale umano.

Del resto, a fronte di un legittimo crescente atteggiamento che incontra l’informatizzazione non può e non deve corrispondere un personale addetto ormai prossimo all’et  pensionabile e non opportunamente qualificato per poter rispondere ai caratteri generali della sfida in tal senso proposta.

Da ultimo, ma non meno importante, una scelta del genere risponderebbe concretamente alla esigenza di dare opportunit  di lavoro ai giovani provando a superare, in questo modo, anche una polemica speciosa, strumentale e talvolta fine a se stessa tra l’amministrazione comunale ed i rappresentanti dei giornalisti napoletani e campani sulle recenti scelte adottate per il funzionamento della web tv di palazzo San Giacomo.

Speriamo sia una tv pubblica capace di migliorarsi e di ambire a raggiungere traguardi non statici innanzitutto sapendo dialogare con i soggetti sociali e culturali come gli atenei, le imprese, i giovani. Capace cio di creare una rete di relazioni in grado di far emergere le energie positive attraverso quella che aspirerebbe a diventare una vera e propria societ  dell’informazione.

Una novit  sicuramente positiva e che fa ben sperare in una informazione interculturale è la sezione dedicata al notiziario letto da immigrati che parleranno in madre lingua alle comunit  di appartenenza a cominciare da quella cinese, cingalese e dell’Africa francofona.

In foto, palazzo San Giacomo

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