Dopo quattordici anni torna a Napoli, Dario Cusani. E sabato 14 marzo, alle ore 17, a Castel dell’Ovo, nei Saloni delle Velette, inaugura la personale “La vita è un collage…50 anni di arte e non solo”. Centottanta lavori che offrono un ampio spaccato dell’arte di Cusani, presentando una produzione che copre tutta l’attivit  dell’artista napoletano dagli esordi sino ad oggi. La mostra, realizzata grazie alla collaborazione dell’assessorato alla cultura e al turismo del Comune di Napoli, sar  aperta al pubblico fino al 12 aprile 2015 e promuover  la raccolta fondi per il progetto DoReMi La Musica va a Scuola della Fondazione Gabriele e Lidia Cusani Onlus che opera dal 2008 a Roma e che, per la prima volta, si propone ad una scuola di Napoli.
Il progetto è nato dall’esperienza de “El Sistema” che il maestro Josè Antonio Abreu ha creato in Venezuela 40 anni fa, un modello di educazione musicale con accesso gratuito per i bambini, con l’obiettivo di aiutarli “a diventare delle persone migliori” che si è diffuso in tutto il mondo. La raccolta fondi servir  in particolare all’insegnamento della musica rivolto ai bambini delle primarie e secondarie (3-13 anni) di un istituto scolastico napoletano dove sar  realizzata l’iniziativa.

«Ci auguriamo che questa occasione possa essere la prima di un percorso che coinvolga molte altre scuole di Napoli – afferma l’artista-
Suonare fin da piccoli in una orchestra migliora il comportamento sociale perch insegna a relazionarsi in modo costruttivo per perseguire insieme un obiettivo comune l’armonia dell’orchestra. Fare musica insieme crea cos le condizioni per la conoscenza dei valori fondamentali del vivere civile e la musica orchestrale assurge a valore sociale per la formazione dei bambini».
La mostra ripercorre le tappe della vita artistica di Cusani, dedicata essenzialmente al sociale, alla politica e alla religione, a cui si affianca la sezione sui “luoghi della memoria” con scatti di diverse citt  italiane e straniere. Ma il nucleo essenziale della mostra sar  rappresentato dall’opera inedita “Resurrection”, realizzata con diversi tecnici cinematografici. L’opera, volutamente provocatoria, rappresenta un cadavere, il cui senso e significato verr  spiegato durante l’inaugurazione.

In foto, Dario Cusani, 2000, Speaking in paradise

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