Se Milano ha il suo Expo, l’esposizione mondiale dedicata alla Terra e al suo nutrimento, Torre Annunziata ha “Finis Terrae”, evento espositivo che conclude il ciclo del laboratorio delle mostre di Spazio Zero11 del Liceo Artistico De Chirico. Oltre il “confine della Terra” (cos i romani usavano chiamare i confini del mondo allora conosciuto), c’è l’ignoto, il mostruoso, il buio. La mostra segue un simpatico e affascinante percorso attraverso i luoghi del nostro Pianeta per giungere al suo confine, l  dove è la soglia tra “abitare la Terra” e il suo abbandono.
Le immagini rilevano frammenti del mondo che si svuota, nel decadere della storia a “rovina” del presente. L’evento è a cura di Franco Cipriano, con la collaborazione di Raffaella Barbato, Luisa D’Auria, Carlo Mosca e Ciro Vitale e il coordinamento di Felicio Izzo. Le fotografie esposte sono il lavoro di quattro artisti, tre dei quali, Aniello Barone, Giovanni Izzo e Mario Ferrara, napoletani e un parigino, Martial Verdier, accomunati dall’amore per l’arte fotografica e uno stile “oltre natura”.

Aniello Barone nasce a Napoli nel 1965 e dopo la laurea in Sociologia si dedica a tempo pieno alla fotografia artistica, specializzandosi nello studio del paesaggio urbano e delle periferie e del connesso tema dell’immigrazione.
I suoi scatti raccontano storie, che non sono mai mera cronaca, ma trasformano gli oggetti, i luoghi, le persone con uno sguardo lirico.
Mario Ferrara, invece, nasce a Caserta nel 1972 e consegue la laurea in Architettura nel 1998. Dopo gli studi si specializza nella fotografia dell’architettura e dell’ambiente, diventandone un esperto e dedicandosi anche alla ricerca. Le sue immagini sono tecniche, con una forte tensione verso l’artificiale, il costruito.
Giovanni Izzo ha frequentato l’Istituto d’Arte e si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Decisivo l’incontro con Mimmo Jodice grazie al quale la passione per la fotografia diventa viscerale e totale.
L’outsider francese, invece, Martial Verdier, nasce nel 1960 ed è fotografo dal 1988. Lavora sul corpo e sul paesaggio industriale, soprattutto le centrali nucleari ed utilizza una vecchia tecnica adatta al suo stile, “le calotype assist” (calotipo).
«I quattro autori, ognuno con intensa singolarit  di visione scrive Franco Cipriano nel Quaderno edito per la mostra, con testi anche di Carla Rossetti e Felicio Izzo espongono’ un mondo sospeso, manifestandone l’immagine vuota di tempo, “ritagliata” oltre lo spazio relazionale, quando l’essere appare solo nell’addio. (…) Crocevia di oublieuse memoire, le immagini di Finis Terrae sono la scena della caduta’ del tempo. Nell’immobilit  foto-grafica è l’eco infranto del divenire.(…) Il paesaggio qui è dissolto nei frammenti del senso, dove niente più si connette, ogni cosa vive di morte propria, nell’assenza di ogni storia. (…) Immagini talmente sature di memoria da debordare nell’oblo, per le quali “la verit  è carica di tempo fino a frantumarsi” (Benjamin). (…) Fotografi “dell’altra storia” delle cose – gli autori di Finis Terrae – destinano le loro visioni a segnali di confine tra le forme di vita e la loro de-composizione». L’esposizione sar  inaugurata venerdi 8 maggio alle ore 18 e sar  visitabile fino al 30 maggio. Un’altra occasione per vivere la nostra Terra.

SPAZIO ZERO11 / Liceo Artistico G. de Chirico, Via V. Veneto,514, Torre Annunziata (Na)
Info 081.5362838 3338998740
www.liceodechirico.it

Nelle foto, in alto, un lavoro di Ferrara. In basso, da sinistra, opere di Barone, Izzo, Verdier

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