“La post-avanguardia alla ricerca di un’identit “. E’ questo il titolo del volume di Toni Servillo presentato al Teatro Spazio Libero di Napoli. Il libro (Paparo Edizioni), a cura di Maria Savarese, si arricchisce della foto del Teatro Studio di Caserta scattate da Fabio Donato.

Si racconta la storia di Teatro Studio di Caserta fra il 1978 e il 1985, attraverso le immagini tratte dall’archivio fotografico di Fabio Donato e i documenti conservati nell’archivio di Teatri Uniti. A partire dal 1978 con Inaridite ceppaie del tempo, a Lotus Seven e Propaganda dell’anno successivo; da Acquarius del 1981, a Concerto Safari dell’82; fino a Billy il Bugiardo e David Copperfield del 1984, insieme ad immagini di manifesti, locandine, programmi degli spettacoli, conservati nell’archivio di Teatri Uniti.

Questo libro nasce dall’esigenza di ricostruire una memoria storica del teatro di ricerca che muove i primi passi proprio nel Teatro Spazio Libero di Napoli dove, alla fine degli anni settanta, esordirono sulla scena artistica napoletana i principali gruppi teatrali di ricerca, come Teatro Studio o Falso Movimento e proprio qui sono state proiettate fotografie realizzate all’epoca da Fabio Donato di tutti gli spettacoli di Toni Servillo e il suo teatro.

Presenti in sala Maria Savarese, Fabio Donato, Enrico Fiore, Vittorio Lucariello, Daniele Pittèri, Toni Servillo.

Servillo si dice commosso nel ritrovarsi in quello spazio dove ha mosso i suoi primi passi. Ne riconosce l’importanza e ci racconta che è stato fondamentale

per la sua formazione di attore poter avere a disposizione uno spazio dove potersi sperimentare liberamente, poter studiare linguaggi nuovi, approfondire lo studio sul teatro. Ribadisce quanto ancora oggi la nostra citt  avrebbe bisogno di molti spazi liberi come questo.

Fabio Donato spiega come sia importante documentare in quanto può diventare un punto di partenza, uno stimolo per quelli che verranno dopo nel creare ancora altre possibilit  di sperimentazione. Servillo sottolinea l’importanza di fare rete e connessione tra artisti in nome dell’arte cos Enrico Fiore racconta aneddoti che lo hanno visto affiancare e supportare questi ragazzi che proprio non ci stavano a restare prigionieri di una forma.

Bellissimo incontro per la presentazione di questo libro dove si trovano immagini che raccontano la perseveranza di giovani artisti che facevano qualcosa in cui credevano senza sapere dove sarebbero arrivati. Ci comunicano la passione per il teatro, la forza delle idee ed in questo momento storico e culturale abbiamo davvero bisogno di ricordare che la perseveranza nel perseguire le proprie idee paga.

In foto, particolare della la copertina di “La post-avanguardia alla ricerca di un’identit ”

RISPONDI

This site is protected by reCAPTCHA and the Google Privacy Policy and Terms of Service apply.