Va  a Firenze e ritrova la sua  Napoli. Il libro di Mariagiovanna Grifi Chiamatemi Paola Riccora. Così una signora dell’alta borghesia diventò  commediografa di successo(edizioni ilmondodisuk, pagg, 112, euro 10) sarà presentato giovedì 15 dicembre, alle 21, negli spazi dell’ex città manicomio di Firenze, a San Salvi, dove alla fine degli anni novanta ha preso vita il progetto chiamato prima San Salvi la città negata, poi San Salvi la città ri-nata  e adesso San Salvi Città Aperta,  ideato dalla storica compagnia teatrale di ricerca  Chille de la balanza, fondata nella città di Partenope da Claudio Ascoli nel 1973. Arrivata poi in Toscana a metà degli anni ottanta, riconosciuta e finanziata da Mibact, Regione Toscana e in convenzione con il Comune di Firenze.
Non solo presentazione, ma anche spettacolo. Con l’autrice,  intervengono Claudio Ascoli , Cristina Jandelli, professoressa associata presso il Dipartimento Sagas (Storia, Archeologia, Geografia, Arte, Spettacolo) dell’Università di Firenze e l’editrice Donatella Gallone. Gli attori della compagnia Futura Teatro (diretta da Vincenzo de Caro) Lorenzo Lombardi, Eleonora Cappelletti, Patrizia Ficini e Michele Cimmino daranno un piccolo assaggio della vita privata e artistica di Paola Riccora, leggendo brani tratti dal libro e dalle commedie.
Un’operazione di recupero della memoria storica e teatrale riporta alla luce, a quarant’anni dalla morte e a 100 anni dal debutto, la vicenda privata e artistica della commediografa Emilia Vaglio, conosciuta con il nome d’arte Paola Riccora.
In oltre 100 pagine, scritte con il cuore ma anche con la precisione della studiosa, l’autrice, diretta discendente della commediografa, dottore di ricerca in storia dello spettacolo, giornalista e critico teatrale, racconta l’incredibile percorso di una donna che agli inizi del Novecento, sposata al noto avvocato Caro Capriolo, fondatore della Siae a Napoli e mamma di due figli, di cui è madre affettuosa, debutta sul palcoscenico del Teatro Nuovo di Napoli il 21 febbraio 1916, con “Nu mese ‘o ffrisco”, portata in scena dalla compagnia del Cavalier Pasquale Molinari.
È talmente famosa nel 1932, apprezzata dal pubblico nazionale, che un giovane alto e magro, Eduardo De Filippo, con i fratelli Titina e Peppino, bussa alla sua porta chiedendole di scrivere un testo per loro. Anche Raffaele Viviani si rivolgerà a lei per allargare i confini della propria notorietà. E le sue commedie verranno interpretate da attori come Dina Galli, Ettore Petrolini e Paola Borboni.
Femminista inconsapevole, dopo la sua morte, Emilia Vaglio viene completamente, incomprensibilmente dimenticata. Il libro, che dopo un’anteprima napoletana alla Società naapoletana di Storia patria, patrocinata dall’associazione nazionale dei critici di teatro,  è stato presente, nella primavera scorsa, alla BookExpo  America di Chicago, mira a riportare alla luce la vita e l’arte di una scrittrice del secolo scorso per farne  emergere finalmente il profilo intellettuale. Contribuendo, così,  a restituirle il posto che merita nella storia del teatro italiano.

Ingresso   libero, ma si consiglia di prenotare:

#055 6236195 | +39 335 62 707 39 – info@chille.it

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