Nel 2008 Firenze ospitava il convegno della sezione italiana dell’Istitute of conservation, associazione internazionale che raggruppa restauratori, storici e scienziati che si occupano della conservazione e dell’intervento sulle opere d’arte. Il convegno era incentrato sul restauro dei dipinti dell’800, gli atti danno oggi vita a una pubblicazione unica per qualit  e quantit  dei contenuti, presentata lo scorso mercoled all’Accademia di belle arti.

La sede della presentazione non è stata scelta a caso, anche l’accademia fu infatti invitata al prestigioso simposio dove presentò i risultati del restauro dei dipinti del caffè Gambrinus, realizzato dagli studenti della scuola di restauro dell’accademia sotto la guida dei docenti.

“Napoli del resto è stato un grande centro della pittura dell’800 spiega il professor Giorgio Bonsanti, storico dell’arte dell’universit  di Firenze non poteva dunque che essere coinvolta in questo progetto”.
“Il caso del Gambrinus è ancora più interessante prosegue Lidia Rissotto, direttore del centro di restauro di Venaria reale non solo perch si è trattato di un cantiere-scuola, ma anche per la variet  dei supporti dei dipinti, non solo su carta ma anche su tela e su seta.

La pubblicazione, dal titolo “Effetto Luce: materiali, tecnica e conservazione della pittura italiana dell’Ottocento” illustra molto bene gli effetti della rivoluzione industriale sulla pittura e dunque sul restauro. Compaiono le ghiere di metallo che consentono l’introduzione di pennelli piatti e larghi, senza i quali non sarebbero nati gli impressionisti e compaiono i tubetti di metallo che consentono di conservare più a lungo la vernice. “D’altro canto spiega Rissotto i supporti non sono più preparati dagli artisti ma prodotti in scala, quindi c’è maggiore omogeneit , le tele industriali consentono una pittura più fluida ma poich non sono raffinate, la vernice non aderisce bene e si stacca più facilmente”.

Si scopre dunque che anche nell’arte la produzione in larga scala porta con s una diminuzione della qualit .

I contributi dell’accademia contenuti nel volume sono: “I dipinti su carta, seta e tela del Caffè Gambrinus a Napoli: un caso emblematico di decorazione fin de siècle” (Giovanna Cassese); “Il restauro delle sete, carte e tele del Caff Gambrinus a Napoli. Un complesso caso conservativo” (Paola Del Vescovo);
L’ “Assunta del Morelli”. Genesi del dipinto (Luisa Martorelli); “Il restauro dell’Assunta di Domenico Morelli” (Annalisa Porzio, Paola Vitagliano, Simone Colalucci).

Nelle immagini la copertina del libro e un momento della presentazione con i professori Giorgio Bonsanti e Lidia Rissotto

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