Marianna Mendozza . Artista presente alla X edizione di Land Art nel parco cittadino dei Camaldoli che fanno da cornice con le sue cime collinari alla citt  nella zona a Nord. “La piccola orchestra” opera di Marianna è immersa nel grande bosco quasi celata alla vista del fruitore viandante sul sentiero. L’installazione è in una cavit  rocciosa, ai bordi del sentiero, che funge da teatro.
Immediata è la sensazione di trovarsi al cospetto di un’opera tanto timida quanto colta. Il Teatro è luogo di incontri in cui si promuove cultura divertendo. Esso è la sommatoria di tutte le arti. Il manufatto di Marianna rievoca il teatro greco, scavato nella terra tra la natura, che aveva come scopo principale assemblee popolari per parlare di democrazia.
Pochi elementi collocati in un piccolo spazio fanno un’opera singolare densa di emozioni.
Essa è una scenografia che richiama la partecipazione corale dei cinque sensi. L’occhio si dilata come grandangolare per cogliere ogni particolare del piccolo teatro ideato per una bambola realizzato con fervida fantasia infantile. L’udito raccoglie i timidi suoni amplificati da oggetti acustici e il tintinnio delle gocce che scorrono quasi invisibili sull’umida roccia. Il profumo dei fiorellini delle foglie della salubre aria ti eccita tanto da farti tornare bambino che tocca tutto ciò che vede ma essendo adulto gusta la creativit  raffinata di Marianna.

un sonetto al bosco. Esso è monumento vivo e mutabile dell’ecologia oltre a essere protagonista nelle favole nelle opere drammatiche e liriche.
testimone e scenario di guerre assedi e invasioni, luogo di fughe di esuli e di amanti nei secoli scorsi, primo habitat dell’uomo. Marianna riproduce la musicalit  della Natura che il bosco in solitudine può ascoltare nelle giornate piovose invernali o nelle notti d’estate. Scrosci d’acqua e di grandine che dialogano con toni violenti con foglie rami e tronchi oppure la pioggerellina che parla a voce bassa in modo fitto di ritorno della primavera che porter  voci canti sorrisi cinguettii, passi sulle foglie secche del passato inverno di gioiosi bambini, studenti che per un giorno disertano le grigie aule,fidanzatini che tra i baci progettano un futuro da sogno.
E ancora i molteplici ritmi del vento che fischia, suona flauti ocarina violini, arpeggia tra i tronchi secolari che nei momenti di assoluto silenzio e in completa solitudine parlano del loro vissuto che custodiscono protetto tra le scaglie della corteccia o sepolto nelle radici.
Nell’opera c’è in toto il senso della Natura e dell’Arte che induce a immaginare e a ricordare citazioni poetiche filosofiche storiche. Provoca lo scollamento dalla superficialit . Rafforza il sentimento di NON Violenza verso la Natura e l’Umanit . La sua messa in scena, priva del superfluo immersa in una penombra molto intimistica, ha ritmi calibrati ed eleganti che scandiscono lo spazio per cogliere l’enigmatica poetica essenza e i suoi tanti riferimenti. Lei
somma eredit  culturali e storiche con il suo vissuto artistico e ai problemi dell’oggi.
L’installazione, dinamica e piacevolmente versatile, si collega alle sinergie del territorio e, creando rapporti di partecipazione, fa viaggiare il visitatore nel mondo della creativit . Non è oggetto statico, ma nel contesto ambientale, è attivatore di connessioni fiabesche.

Marianna nasce a Napoli nel 1977. Dopo studi scientifici frequenta
l’Accademia di Belle Arti di Napoli dove si diploma in pittura al corso del prof. Raffaele Canoro.
Espone in gallerie e centri sociali a Parigi (significativa è l’esperienza al 59 Rue de Rivoli) e Berlino. A Bologna collabora al progetto di Pablo Helguera AEliaMedia. vincitore del premio di Arte Partecipativa curato da Julia Draganovic e Claudia Loffelholz,
dove fonda il gruppo artistico ilPescerosso insieme all’artista Giorgia Dolfini.
Attualmente vive e lavora a Napoli e prosegue il percorso de ilPescerosso attraverso progetti di arte acusmatica e pittura, nel tentativo di leggere la contemporaneit  dell’essere umano attraverso installazioni video e sonore.
La incontriamo nel parco dei Camaldoli dove spiega la sua opera installata per la rassegna Landart Campi Flegrei 2014. «La piccola orchestra è un’installazione sonora, il cui concetto è ascoltare.
Nella piccola orchestra, ci si avvicina e, fermandosi su un cerchio color ocra, in silenzio, si ascoltano dei rumori di gocce di acqua, che riproducono artificialmente il gocciolio che avviene durante l’inverno in quella postazione naturale; Il fruitore una volta entrato a far parte di quei rumori, attraverso il suono di piccole campanelle appese su un albero, potr  interagire con l’opera e creare il suo ritmo, servendosi anche di piccoli coni, che potr  appoggiare all’orecchio per amplificare i rumori stessi. Ascoltare le risonanze esterne, facendole proprie attraverso il medesimo corpo, cassa armonica naturale, rappresenta il caos che ci lega e che rende necessaria l’ espressione.
Penso che la societ  economica ci imbottisca d’im            6                 è« «    oè  á«sptBLlibrineBlinkBBd dBd d«BpGBB«7Be«BEBBèMODEBHlèNOèBB» OJBe
BtnBBBBRpeBKKKBYBBTBB DBeS pHKBUNIONBLBB time B e
BEBTB pMBSUPERBS swe7BBBBE
B7BlBKBpDnK
BB»EWHEREUSINGB B B»RLIKERESETBeNULLBSHAREBSLAVErBPSIGNMIDptkoi8uBBBBRTRIMeROWS pBtxxïïxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxáá    BáØ Bt  B       «t Bt BáØ  « B K  B      B î K« 
   B    BØt K  t 
   B B  èî B è èî B  î î B»   B  è  —t  Bt   B î èî B  B   B B  è B    îB îî Bl a —  B  î   B 
 B   B îî B îè B îèî  w B è B îïn   B    a> B   îï    w B  èî B î  B   èî B  ïèî B͗ B    B ï   BáØ B ï  B ï   g     B ï Bg B—  Bî Øs B   èî B   Be B g BáØ   B  
 èî B    B  ï è B ï B    î B î ïè è B ï«è  B ï Bè BáØ ïî B  x îè B ï  B  èè B è î B   ea B B îèî  B èî  ï B«  BáØ ïèî 1 1lD BØ  Bè BØ t  K  è  B  BïØ  ØØa B Ø  ea B  Bï Ø  B Æáè»                   î î            îî         î                è                                        »                               î 
    è                                                                                  è  èè        è                    è        è       magini, studiate appositamente per produrre determinate percezioni e bisogni, o meglio dipendenze…
Ascoltare, è un metodo per implodere nella materia perch utilizza tutti i nostri sensi e quindi ci permette di conoscere l’ “oggetto” come contenuto e quindi il suo esterno (espressione dell’interno) ».
Marianna, qual è, secondo te, il contributo dell’arte nell’era globale?
L’arte è un segno che precede e prosegue.
lontana dall’essere utile o non utile, è una forma di comunicazione che appartiene all’uomo dalle sue origini.
Sicuramente, l’arte nasce da un’ idea che poi viene sviluppata con diversi tipi di espressioni. Proprio per questo motivo non può essere limitata al concetto di utilit , problema della nostra societ , che produce solo per prodotti, e quindi non prevede il “mestiere” d’artista, se non tale quale legato ad una forma di guadagno.
L’artista non deve giustificare la propria identit  per essere accettato dalla societ , è la societ  che deve riflettere sull’esistenza dell’arte e quindi sull’artista.
Che cosa è Land Art?
Land art è la perfetta combinazione che il nostro corpo ha con qualsiasi essere vivente,
la vita, non ci si sente solo uomini ma “naturalmente” uomini, si diventa tutt’uno con il ciclo della vita rendendo “addirittura” naturale la morte.
Progetti futuri?
Attraverso il progetto il pescerosso www.youtube.com/user/ilpescerossorosso/videos.
Credo sempre nei rumori e quindi all’arte acusmatica che esprimo attraverso video d’arte che fabbrico su tre tipologie di rumore
quello narrativo, attraverso le interviste;
quello visuale, costruendo materia sulle immagini;
quello sonoro, rappresentato da rumori che registro e compongo per rappresentare lo stato emotivo del concetto.

Nelle foto, in alto, "la piccola orchestra" di Marianna Mendozza, in basso, da sinistra, l’autrice e lezione di yoga nel parco dei Camaldoli

IL WEEKEND NEL BOSCO DEI CAMALDOLI
di Francesca Panico

Un altro weekend di pratica yoga al Parco dei Camaldoli, con Land Art Campi Flegrei 2014. Dopo il successo della scorso 12 ottobre, la scuola di “Yoga integrale” di Gino Sansone, via A. Scarlatti 209, ripropone altre due domeniche di meditazione tra le armoniche rappresentazioni artistiche nel paesaggio naturale del bosco, con due ore di pratica yoga. Il workshop, gratuito e accessibile a tutti, si inserisce nel contesto degli eventi collaterali della manifestazione Land Art Campi Flegrei, la rassegna di sculture e istallazioni in dialogo con l’ambiente naturale e il paesaggio, giunta ormai alla sua decima edizione.
Questo fine settimana si prospetta ricco di eventi le visite guidate alle istallazioni lungo i sentieri del parco, intervallate dalla performing art “Sign in” a cura di Emanuela Genesio e dalla buona musica degli Emian Pagan Folk, gruppo composto da Arianna Egan (arpa celtica, voce e bodran), Emian Druma (percussioni, voce, flauti), Rohan (basso, bouzouki irladese, voce), Martin Killian (percussioni, chitarra acustica, voce)
Il parco urbano delle colline di Napoli (Bosco dei Camaldoli) ospiter  l’evento fino 30 ottobre 2014, fungendo da palcoscenico naturale per gli artisti chiamati a confrontarsi con la tematica della “pratica artistica come pratica sociale”. Si tratta di creare dei sentieri culturali lungo le aree del parco che si esplicano attraverso l’installazione di opere concettuali tridimensionali, realizzate prevalentemente con materiali naturali locali, biodegradabili, in sintonia con l’ambiente circostante. Il progetto vuole creare delle sinergie, favorendo l’incontro tra artisti e fruitori, offrendo un laboratorio a cielo aperto pronto a diventare anche luogo di performance che si alterneranno, in un fitto calendario di incontri, nel corso dei week end di ottobre.
L’evento è ideato e realizzato dalle associazioni Leaf e De Pictura, con il patrocinio del sindaco, dell’Assessorato all’Ambiente, dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, della Regione Campania, del Goethe Institute, Istituto Cervantes, Institut Franais, Accademia di Belle Arti di Napoli. stato realizzato con il contributo di Acqua Campania, Stufe di Nerone, cantine dell’Averno, cantine Astroni, Lagrod’Averno, Masseria Sardo; i media-partner Banca Idea Communication, Centostazioni(FS Italiane), Flegrea Photo, ilmondodisuk, Fantasmatica.
Infine, un breve cenno sulla band che partecipa alla kermese. Dalla cultura dell’area celtica a quella del Nord Europa, passando per ballate medievali e canti sciamanici, la musica degli Emian è una sintesi tra linguaggi folk nordeuropei e mediterranei, un’ammaliante canto che rapisce lo spettatore per ritrovare nell’io più profondo un sentore arcaico che l’uomo ormai ha perso. Nell’aprile 2014 pubblicano il loro primo full-length autoprodotto, dal t            6                 è« «    oè  á«sptBLlibrineBlinkBBd dBd d«BpGBB«7Be«BEBBèMODEBHlèNOèBB» OJBe
BtnBBBBRpeBKKKBitolo “Acquaterra” e il secondo videoclip ufficiale "The last King’s march", visibile sul loro canale YouTube.

Programma
sabato 18 ottobre
ore 10.30 visite guidate per gruppi di max 15 persone o studenti, su prenotazione
ore 11.00 perfomance “Sign in” a cura di Emanuela Genesio
ore 12.00 suoni e risonanze nella natura, a cura di Emian Pagan Folk
domenica 19 ottobre
ore 11.00-13.00 pratica gratuita di yoga integrale condotta dagli insegnanti della “Scuola di Yoga Integrale” in Italia dal 1986. La pratica comprende posizioni, respiro vitale, auto-massaggio, rilassamento, mantra, meditazione con le Energie della Natura. Si consiglia di indossare abiti comodi bianchi o chiari, portare stuoino e telo mare.

Land Art Campi Flegrei 2014
ingresso A – via Ignazio De Loyola
Info e contattilandart.campiflegrei@gmail.com
www.landartcampiflegrei.com
Scuola Integrale di yoga tel. 081 5565632/ 3407830920

In foto, lezione di yoga al parco dei Camaldoli, performance di Haiku e la band Emian Pagan Folk

RISPONDI

This site is protected by reCAPTCHA and the Google Privacy Policy and Terms of Service apply.