Noto al grande pubblico come attore e scrittore, Peppe Lanzetta stavolta ha voluto mettersi alla prova come pittore. Incurante dei giudizi altrui, ha cominciato a dipingere, cos, per gioco, senza aver mai preso prima un pennello tra le dita. Da qui ha inizio un viaggio, a met  strada tra realt  e immaginazione. Si lascia guidare dalla sua insaziabile curiosit  e da quelle doti empatiche che hanno costituito la sua cifra nella finzione scenica e nella vita.
Guardandosi dentro, al tempo stesso, dialoga con i luoghi che attraversa, senza mai smettere di interrogarsi su situazioni a tratti prive di logica. Sulla tela, più che forme, si addensano e si sostanziano esplosioni di colore, le cui sfumature sottendono le luci e le ombre di un presente contraddittorio, squassato dalla crisi globale che, dura a passare, esaspera equilibri gi  precari. E questa velleitaria scommessa è diventata anche una mostra. Salvatore Pica ha tenuto a battesimo le opere dell’artista negli spazi espositivi di via Vetriera (Napoli) il 13 dicembre con una no stop a partire dalle 18. Realizzati in acrilico, i quadretti in esposizione (13 centimetri per 24, o 24 per 30, tranne le eccezioni che riguardano Mondello, Siracusa e le gole dell’Alcantara) sono per lo più caratterizzati dall’icona-simbolo della finestra che campeggia al centro. Di lato, il nome della localit , a mo’ di firma.
Abbiamo incontrato il “pittore del Mediterraneo” al vernissage.
Com’è iniziata questa avventura?
“Tutto risale all’estate scorsa. Giravo l’Italia per promuovere il mio ultimo romanzo “InferNapoli”, edito da Garzanti e, mosso da un’urgenza dell’anima, ho cominciato a sfornare pizze di colori fino all’autunno”.
“Un’urgenza dell’anima” che è stata indotta da un episodio in particolare?
“S, la grave situazione economica della Grecia. Pensavo che un paese cos ricco di storia e tradizioni non poteva affondare. E cos ho voluto renderle omaggio a modo mio. Forse la mia anima ha sentito il bisogno di trovare una nuova forma per esprimersi, al di l  di quelle a me consuete. E’ stato un atto liberatorio e dipingendo ho sperimentato l’effetto catartico della pittura”.
Nelle sue opere ricorre il Leitmotiv della finestra. A cosa allude?
“Rappresenta la necessit  di stare in contatto con il mondo. Immagino tutte le finestre infiorate, perch ho voglia di tirare fuori il bello, il colore nel difficile momento storico che stiamo vivendo”.

In foto, Peppe Lanzetta e le sue opere

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