L’intuito artistico sposa la tradizione e sfila tra le strade di Ponticelli. accaduto nei giorni scorsi, durante la processione religiosa del 10 agosto. La periferia della citt  si è vestita di creativit  mostrando come questa possa essere un momento di aggregazione abbinata al raccoglimento della celebrazione. Vincitori del bando di concorso, gli artisti Umberto Manzo, Antonio Picardi e Vincenzo Rusciano hanno visto sfilare il loro carro tra i fedeli, orgogliosi di questo evento, fiore all’occhiello di una “Cenerentola” cittadina che pensa al riscatto attraverso la cultura. Da Maria Giovanna Mancini riceviamo e pubblichiamo una riflessione sul progetto presentato nella Basilica di Santa Maria della Neve.

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«C’è una unit  fisica e una psicologica, comunque c’è una realt  in evoluzione. In essa un popolo numeroso si riunisce festoso per devozione e per bisogni». Cos Giorgio Mancini introduceva il dibattito necessario del rinnovamento, in occasione della festa del 5 agosto del 1981, a pochi mesi dal terremoto che aveva devastato la Campania e fatto emergere la questione abitativa nel quartiere. Alla domanda retorica «ma che c’entra la festa» lo storico risponde che «la festa è un avvenimento qualificante della vita del ponticellese, a qualunque titolo questi vi partecipi». La festivit  è, quindi, un momento di rinnovamento religioso, ma non solo, che nell’auspicio di Giorgio Mancini è «tappa di verifica del difficile cammino di rinnovamento» avanzato dalla partecipazione di tutti, a pieno titolo e secondo le possibilit  di ognuno, nella vita della comunit .
Quest’anno, in cui si celebra il centenario dell’Incoronazione della Madonna della Neve, festa di celebrazione di una devozione che dura da secoli e che si rinverdisce in atti di culto della divinit , la festivit  si aggiorna al linguaggio dell’arte. Infatti, quest’anno, il concorso per la progettazione del Carro, la macchina da festa, una piramide alta più di 16 metri con alla sommit  una statua settecentesca della Madonna della Neve, trasportata a spalla da centinaia di uomini per le vie del quartiere, è stato vinto da un trio di artisti.
Umberto Manzo, Antonio Picardi e Vincenzo Rusciano compongono il team di progettazione. Il loro contributo si inserisce anche nel contesto delle iniziative dell’associazione “il Quartiere ponticelli”, fondata nel 1978 proprio da Giorgio Mancini, e attiva sul territorio.

Il tema scelto dal parroco Don Ciro Cocozza per il bando di concorso, indirizzato agli artisti locali, per la realizzazione del progetto della macchina è la “Devozione del popolo di Ponticelli per la Madonna della Neve”.
Manzo, Picardi e Rusciano, attraverso i linguaggi della pittura, della grafica e della scultura, hanno inteso rappresentare la centralit  della comunit  del quartiere nelle celebrazioni di quest’anno proponendo nel progetto della piramide i luoghi del popolo, il suo volto e il suo oggetto di devozione. I profili degli archi che rivestono i quattro lati della torre sono una diretta citazione dei portoni e degli edifici a corte centrale che caratterizzano il centro storico del paese e che sono stati oggetto di un processo di ricostruzione e di ridisegno, quanto mai controverso, a seguito del sisma dell’80. Gli archi dei cortili, quindi, rievocano il passato contadino della comunit , la vita solidale rurale, le storie recenti e la ricostruzione, e finanche il presente, difficile e discusso, degli insediamenti popolari che mantiene, come citazione di elementi architettonici, i simboli vuoti recuperati dal cuore storico del quartiere.

I profili dei volti, cifra stilistica delle pitture di Manzo degli anni ’80, ritornano sulle facciate del Carro a evocare la presenza costante di una comunit  che si ritrova, anno dopo anno, nell’occasione della festa e prima ancora nel culto della Madonna.
Dai ricami del manto della Madonna che svolazza in cima al Carro sono stati prelevati i segni floreali e le stelle che adornano l’intera piramide. I colori di decorazione sono quasi esclusivamente il bianco e l’oro e la volumetria della decorazione è realizzata per sovrapposizione di livelli differenti. In pieno sole, con il muoversi regale della piramide tra le vie del quartiere, i giochi delle ombre e della luce permetteranno di percepire la plasticit  della struttura.
Gli artisti, piuttosto che riproporre la tecnica tradizionale della realizzazione dei pannelli decorati in cartapesta, hanno scelto di aggiornare le tecniche tradizionali a una visione contemporanea. Il Carro, con il progetto di Manzo, Picardi e Rusciano, che ha previsto un attento studio di fattibilit  e sicurezza nel rispetto dei vincoli ingegneristici che la struttura impone, diventa una scultura mobile in s e non più edificio a cui è aggrappata la decorazione. Gli artisti, inoltre, in prima persona hanno curato la realizzazione del progetto, in bottega, con le maestranze artigiane che per tradizione sono tra i protagonisti silenziosi della festa.

Quest’anno, quindi il “popolo” tutto del quartiere è i            6                 è« «    oè  á«sptBLlibrineBlinkBBd dBd d«BpGBB«7Be«BEBBèMODEBHlèNOèBB» OJl soggetto della Festa con l’arte che si ripropone di esserne linguaggio privilegiato nella contemporaneit .
L’auspicio di rinnovamento che Giorgio Mancini rivolgeva ai concittadini nel momento stesso della crisi abitativa degli anni ’80 ma purtroppo ancora aperta – puntava i riflettori sulla questione della comunit , perch l’abitare è coabitazione, è progetto del s in relazione con l’alterit . Se l’arte può stabilmente, di anno in anno, collaborare alla realizzazione della festa, allora ci si augura che anche i linguaggi dell’arte contemporanea più aggiornati sul presente, che hanno ad oggetto le relazioni tra le persone e pratiche inclusive, collaborino al rinnovamento facendosi l’occasione annuale in cui la comunit , nello spazio della festa, si riconosce, si interroga e si consolida grazie all’arte in una condivisione di passioni.

In foto, il carro realizzato dai tre artisti

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