Quando si ascolta la musica si può essere catturati dal suo insieme, o, in particolare, dalle percussioni, dagli arrangiamenti, dalle armonie, dalle melodie, dagli strumenti, dal ritmo … . Quando avverti nella musica la ” raffinatezza ” ne rimani incantato e senza volerlo ti estranei dallo spazio e dal tempo, vivi ci un momento di sospensione che ti conquista e ti conduce in un altrove.
cos che un musicista ti cattura e allora cerchi di incontrarlo personalmente per capire di più di lui. Sto parlando di Massimiliano Fuschetto, Max, l’ho sentito esibirsi in due sue composizioni ” Fase Rem ” con il sax soprano e ” Portami con te ” con l’oboe, accompagnato in entrambi i pezzi dalla chitarra elettrica di Pasquale Capobianco.
Max è nato a San Marco dei Cavoti (BN) in una dimensione naturale che gli ha reso l’infanzia meravigliosa.
Mi parla del suo rapporto con la natura e di come essa, forse, ha determinato il suo approdo alla musica, quando a soli sette anni imparava a suonare il pianoforte e da allora, la musica, non l’ha lasciata più, nonostante il disappunto dei suoi genitori. Max si diploma in oboe con il massimo dei voti, presso il Conservatorio Nicola Sala di Benevento e prosegue con il perfezionamento alla Scuola di Musica di Fiesole. Dal 2000 vive a Napoli dove svolge un’attivit  di compositore, concertista ed insegnante di musica.
Domanda d’obbligo, Max come è il tuo rapporto con Napoli?
positivo. Napoli è una citt  aperta che mi ha permesso di fare un sacco di cose. Agli inizi degli anni 2000 sono stato ospite di ” Musica Millemondi”, sotto la direzione artistica del Maestro Girolamo De Simone, presso la Galleria Toledo, dove ho potuto realizzare numerosi lavori. Certo, c’è però da dire che la citt  nel tempo ha vissuto un’espropriazione progressiva della produzione musicale che invece negli anni ’60-’70 caratterizzava Napoli.
Come ti definisci?
Un inguaribile sognatore, che ama l’avventura e l’esplorazione.
Max, cos’è la musica?

un luogo allargato in cui si condensano le esperienze della vita e da cui poi ripartono.

Di cosa vive la musica contemporanea?

Di idee nuove, di innovazione, di scambi e di collaborazioni.
Le esperienze con l’ensemble di musica d’avanguardia le ” Percussioni Ketoniche ” e con il gruppo Pop- Rock ” Ansiria ” cosa hanno portato nelle tue composizioni?
La capacit  critica e di confronto con gli Ansiria ho sperimentato una scrittura semplice e comunicativa tipica della popular music o Pop. Con Giulio Costanzo, invece, ho conosciuto le possibilit  combinatorie e costruttive della musica africana. Un interesse che poi si è spostato ad altre culture nel mondo.
Come oboista classico hai collaborato con l’Orchestra della Nuova Scarlatti e con il San Carlo di Napoli. Ti senti più un componente d’orchestra o un solista?
Sono un solista.
Parliamo di ” Red Bush ” , musical theatre, fatto di linguaggi musicali e narrativi. In cosa si differenzia dai Musical ?
Red Bush è più vicino al modello Musical Theatre perch abbiamo una voce per lo più narrante e prevale la musica strumentale, non vocale, eccetto che per un brano Hash Voices.
So che sei un compositore che si lascia ispirare dalle immagini, hai mai fatto musica per film? Ti piacerebbe?
Ho realizzato le musiche per un cortometraggio di Monica Mazzitelli dal titolo ” Midsommar ” girato interamente a Stoccolma, con la parte pianistica a cura di Girolamo De Simone. S, mi piacerebbe continuare.
Hai partecipato al Festival del Mondo Arabo a Tunisi. stato uno scambio interessante di esperienze?
Scambio fenomenale per i suoni, i colori della citt  antica, le voci della Kasba, gli occhi nascosti delle donne mediorientali; il tutto l’ho riproposto in un brano del prossimo disco.
>b>Arriviamo a ” Popular Games ” , un tuo lavoro del 2009, che coniuga composizione colta e leggerezza popular, impegno e comunicazione e molta elettronica. L’uso dell’elettronica quale esigenza soddisfa nella realizzazione di un brano? E l’uso di lingua balcanica?
Soddisfa quell’esigenza del compositore di avere a disposizione tutte le combinazioni di colori e la possibilit  di muovere i suoni e le linee in maniera inusuale e plastica. Per quanto riguarda l’uso della lingua Arberesch è stato un caso in quanto, grazie a Giulio Costanzo, ho conosciuto Antonella Pelilli di Montecilfoni e cos ho trovato una lingua adatta al mio linguaggio musicale che è risultata una commissione misteriosa.
Continuerai a sperimentare. Il prossimo progetto?
Fra qualche mese esce il nuovo disco che vede dei contributi importanti come la presenza della cantante Arberesch, Antonella Pelilli, il cantante toscano Andrea Chimenti e il chitarrista Pasquale Capobianco. In questo lavoro userò insieme all’arberesch il francese, l’inglese e addirittura l’africano.
Per farvi capire l’ispirazione che Max riceve dalle immagini e come le trasforma in musica, vi racconto come nas            6                 è« «   ce il suo ” Fase Rem “. Max riceve una commissione per la rassegna del 2001 a Villa Pignatelli ” Doppio Sogno ” . Nel combinare i suoni con una tastiera elettronica, Max, scopre un’analogia tra il movimento delle palpebre nella fase rem e dei motivi musicali che attraversano tutto il brano. Da brividi!

In foto, Max Fuschetto in concerto

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