Che si tratti di tazzine da tè o francobolli, dipinti o cavatappi, oggetti legati da un’appartenenza univoca o da matrici eterogenee, pezzi unici e costosissimi o vere chicche scovate in mercatini di paese, le collezioni o raccolte racchiudono in se il sapore ed il fascino di una duplice storia, quella degli oggetti narrati e dell’io narratore.

Il collezionismo è il perno su cui si incerniera “Storia di una raccolta. Napoleone e una napoletana”, non un semplice gioco di parole ma il titolo di una esposizione dedicata alla raffinata collezione di opere napoleoniche di Patrizia Boldoni, in mostra a Napoli a partire da gioved 9 settembre (ore 18) negli spazi del Castel dell’Ovo.

Una storia d’amore e passione per l’arte e le maniere di un tempo passato, raccontato e raccolto in splendidi oggetti d’antiquariato, curiosit  da mercatino e bizzarre interpretazioni dell’estetica più recente. Una “corrispondenza di amorosi sensi” tra una napoletana, la Boldoni, e l’uomo più amato, ammirato e discusso; il genio, il liberatore, il tiranno, l’usurpatore, “lo spirito del mondo a cavallo”(Hegel) e paradossalmente il primo vero “collezionista” d’arte, Napoleone Bonaparte.

A mezzo secolo di distanza dall’illuminismo e dai suoi precetti moderati, Napoleone catalizza l’attenzione mondiale rilanciando un’arte e una politica degli eccessi, della grandiosa, della celebrazione imperiale. Una serie di simboli come aquile, scettri e corone sono insistentemente ribaditi e moltiplicati ovunque ed utilizzati per la formidabile campagna di immagine dell’Empereure, cos come l’abbondantissimo numero di ritratti scolpiti o dipinti per favorire l’esaltazione del personaggio.

Caratteristiche queste che si ripercuotono anche nella eterogenea raccolta di Patrizia Boldoni, dove una profusione di busti, mezzi busti, ritratti dell’imperatore a cavallo, in posa celebrativa o colto in un fugace indugio di intima vita familiare decorano e definiscono pipe, calamariere, centritavola, tabacchiere, vasi, bottiglie di cognac e soprattutto sculture, dipinti, incisioni, arazzi, espressione dei secoli ‘800 e ‘900, eseguiti nelle più svariate tecniche e con materiali che abbracciano un ampio range di soluzioni, con particolare predilezione per la preziosit  dei marmi, del bronzo dorato, della porcellana decorata con fili d’oro, dell’avorio.

Non mancano interpretazioni avveniristiche dei fasti napoleonici: ne sono di esempio le caleidoscopiche visioni di Adam Cvijanovic che realizza un festoso poute pourri su tela, di oggetti e soggetti impastati dalla spirale del tempo e le uova inchiostrate di Michele Iodice che propone una insolita rappresentazione della tradizionale immagine del generale a cavallo.

La mostra, a cura di Mario Forestiero, è presentata nell’allestimento scenico di Michele Iodice con Carla Celestino, Pasquale Ferraioli e Giuseppe Talotti (realizzazione a cura del laboratorio scenografico "Corto circuito sas"). I dipinti e gli oggetti in esposizione sono racchiusi nel catalogo edito da Arte,M con testi di Biagio De Giovanni, Cesare de Seta, Giuseppe Galasso, Massimo Galluppi, Paolo Macry, Luigi Mascilli Migliorini e una Conversazione napoleonica di Fuani Marino con Patrizia Boldoni.

La mostra è aperta al pubblico fino al 19 Settembre 2010

Sala delle Terrazze, Castel dell’Ovo di Napoli.

dal luned al venerd, ore 8.00/18.30-festivi e domenica 8./14.00

Per ulteriori informazioni: 081 24 000 55

Nelle foto, alcuni degli oggetti in mostra

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