Archeologia e palcoscenico all’insegna del mito. Torna anche quest’anno  «L’Antico fa scena», il festival  patrocinato e sostenuto dal Miur e dall’Associazione Antropologia e Mondo Antico dell’Università di Siena e organizzato da Talea Teatro – Top Teatri Off Padova. Che darà il via alla seconda edizione della kermesse mercoledì 31 maggio e giovedì 1 giugno al Tempio di Nettuno del Parco Archeologico di Paestum (via Magna Grecia 917) offrendo un percorso teatrale dedicato all’epica latina che si snoda attraverso Virgilio con l’Eneide, Ovidio con le Metamorfosi e  Lucrezio con il De Rerum Natura.
Il 31 maggio e il 1 giugno, alle 15, andrà in scena Babel 017, azioni sceniche tratte dai laboratori scolastici diretti da Puccio e da Lo Casto nei licei «M. Minghetti» di Bologna e «De Filippis-Galdi» di Cava de’ Tirreni; degli Istituti di istruzione superiore «Publio Virgilio Marone» di Mercato San Severino, «Antonio Rosmini» di Palma Campania e «Enea Silvio Piccolomini» di Siena; del convitto «Maria Luigia» di Parma e dell’Educandato statale «Agli Angeli» di Verona e interpretati dagli allievi. Il giugno, alle 11, le Compagnie «Antico fa testo» e «Talèa Teatro» metteranno in scena All’ombra di Enea, scritto e diretto da Francesco Puccio.
Il Festival, diretto da Francesco Puccio e Claudia Lo Casto, è il prodotto del progetto di didattica e ricerca teatrale «L’Antico fa testo» (nato nel 2010 nel Centro di studi antropologici sul mondo antico dell’Università di Siena) che ogni anno organizza laboratori di formazione in numerosi istituti scolastici sul territorio nazionale e università italiane. Accanto ai percorsi formativi, le Compagnie professionali di «Talèa Teatro» e «Antico fa testo» portano avanti la riflessione sull’antropologia teatrale e sulla valorizzazione del patrimonio storico-artistico nazionale e, partendo da un’indagine sul mito, affronta i temi del mondo moderno consapevole del ruolo dell’antico nella contemporaneità.
Dei tre templi greci di Paestum, costruiti tra VI e V sec. a.C., quello di Nettuno è il più grande. E’ costruito con enormi massi collegati tra di loro con semplici tasselli e senza malta: questa tecnica costruttiva ha consentito all’edificio di resistere a terremoti e calamità naturali. Grazie anche all’impegno del direttore del parco archeologico di Paestum, Gabriel Zuchtriegel, oggi è possibile passeggiare tra le colonne doriche e la cella dove era custodita la statua della divinità.
Così l’esperienza teatrale porta la cultura classica fuori dalle aule: insegna  che cosa sono davvero e cosa possono essere il latino o il greco. Emozioni ancora da vivere.
Chi acquista il biglietto d’ingresso al Parco Archeologico può partecipare al festival gratuitamente.
Per saperne di più
www.anticofatesto

 

 

 

 

 

 

 

 

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