Emanuela Notarbartolo di Sciara, discendente da una nobile famiglia siciliana, dopo una vita passata a Venezia, oggi vive a Firenze e, dopo un periodo nel campo della moda, oggi insegna cucina in giro per il globo. In occasione dell’uscita del volume “Il gioco della cucina”(Passigli editore, pagg. 237, euro 32) che sar  presentato alla Feltrinelli di Napoli in piazza dei Martiri gioved 18 febbraio (ore 18), abbiamo parlato con lei.

Un libro dedicato ai nipoti…
“Il ricettario è nato per due mie nipoti che studiavano all’universit  in Inghilterra e che mi chiamavano per consigli culinari. Io rispondevo con fax, mail. Poi ho detto: perch non scrivere qualcosa per loro e per i giovani che si avvicinano alla cucina?”.

A che et  si può insegnare ai bambini come cucinare?
“I miei nipoti hanno dai 23 agli 8 anni. Con i più piccoli ho cominciato con i biscottini quando avevano 5 o 6 anni. Sotto la guida di un adulto, imparano a mescolare, fare formine e a non buttare via nulla. La nipote più grande, che vive in Inghilterra, è diventata una buona cuoca italiana e i suoi compagni di master sono spesso a cena da lei”.

La cucina italiana è la migliore?
“Assolutamente. E la napoletana, poi, è ottima”.

Un dote indispensabile per un bravo chef…
“La passione. Poi devi avercelo dentro, come ogni forma d’arte. qualcosa di innato. Due persone che partono dallo stesso livello non è detto che raggiungano traguardi simili. Uno può fermarsi e l’altro affermarsi.

Il suo piatto preferito?
“Quello cui sono famosa anche negli Usa è proprio un piatto napoletano, il timballo del cardinale, che non solo è buono da mangiare, ma anche bello da vedere. Ho insegnato come prepararlo, ovunque”.

Prendere una persona per la gola. Cosa prepariamo?
“Esistono dei dolci fenomenali. E Napoli la fa ancora da padrona. Parlo della caprese… fa impazzire tutti. Poi c’è anche la francese tarte tatin.

Domani è l’ultimo di Carnevale. Una ricetta per i lettori?
“Sono tornata da poco da Venezia. L, solo in occasione del Carnevale, preparano le frittole”.

LA RICETTA

Ingredienti per 6 persone

500 gr. farina

80 gr. zucchero

20 gr. Lievito di birra

1 pugno d’uvetta messo a mollo nel rum

La scorza di un limone

Zucchero a velo

Strutto o olio da frittura

Preparazione

Sciogliere il lievito in poca acqua tiepida con lo zucchero. Aggiungere la farina e lavorare con energia, finch l’impasto non comincia a formare delle bollicine. Far riposare, in scodella infarinata, per un paio d’ore vicino a una fonte di calore. Una volta che la pasta è cresciuta, aggiungere l’uvetta e la scorza di limone. Poi fare delle piccole palline da far friggere nello strutto o nell’olio. Una volta dorate, asciugare e cospargerle di zucchero a velo.

Il gioco dei fornelli

Ai fornelli divertendosi. Emanuela Notarbartolo di Sciara con il suo volume "Il gioco della cucina", vuole avvicinare i giovani e i giovanissimi al mondo dei fornelli con ricette tutte rigorosamente italiane.
Pensato per i bambini, e impreziosito dalle illustrazioni di Fiona Corsini, il libro conquista anche i più grandi. Il linguaggio semplice, il colore delle tavole illustrate e l’acquolina in bocca derivante dalla lettura, spingono il lettore a cimentarsi con il mondo dei sapori.
Un ricettario diverso. Fatto di passione e tradizione perch, come confessa Arrigo Cipriani nell’introduzione del libro: «quando oggi sento parlare di rivisitazione della cucina tradizionale mi sento male, perch le nostre ricette non hanno altro bisogno che di essere svolte correttamente». Un concetto con cui Emanuela Notarbartolo di Sciara è in totale accordo.
Un ricettario che ti accompagna per mano, dalla scelta degli strumenti (indispensabili) per la cucina, fino alla preparazione di deliziosi manicaretti da gustare in compagnia. Che accompagna con voce amica e la gentilezza di una nonna che tramanda ai nipoti i segreti della cucina di famiglia.
E non è, quindi, un caso se il libro è dedicato agli 8 nipoti della signora Notarbartolo.

Nella foto, la copertina del libro

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