Omovies film festival, IX edizione. Ha aperto ieri, la rassegna internazionale di corti medi, lunghi, nel chiostro dell’hotel Palazzo Caracciolo Napoli con serata evento Cuoricino, party di presentazione al quale hanno partecipato l cori campani: Frenetiche, Coracor, Napoli Rainbow Choir, Gianni Simioli e il danzatore Giusy Akira La Rosa.
La programmazione inizia imartedì 13 dicembre alle 16,30 al cinema Academy Astra, in via Mezzocannone 109, con il documentario, Vida de Rainha di Luciana Avellar, Brasile, 2016 – 82′. A seguire fiction dell’Italia, Taiwan, Francia, Usa, Argentina, Spagna, Israele. Dopo l’aperitivo, inaugurazione alle 20,30 con la madrina Vladimir Luxuria. Segue “Misteriosofica fine di una discesa agli inferi” di Giuseppe Bucci, Italia, 2016 – 13′.
Il cortometraggio racconta due momenti dello spettacolo teatrale “Scannasurice” di Enzo Moscato del 1982 che ha debuttato nel 2015 con la regia di Carlo Cerciello interpretato Imma Villa. Un femminiello napoletano, cantastorie di una Napoli sventrata dal terremoto del 1980, si abbandona, tra le viscere dei quartieri malfamati in cui vive, a un confronto con se stesso, transessuale senza amore e dignità. L’opera è già in prestigiose Official Selection e si appresta al debutto internazionale incontro con il regista Bucci e cerimonia di consegna del Premio Speciale I Ken a Imma Villa. Il giorno dopo, proiezioni ancora all’Astra e incontro con Ileana Capurro e Loredana Rossi A.T.N, Luca Oliviero, modera Carlo Cremona, direttore di Omovies.
Giovedì 15 ore 14,30 all’istituto Cervantes, via Nazario Sauro 23, incontro con l’attore indiano Yuvraaj Parashar, protagonista del primo bacio gay nella storia del cinema di Bollywood, con Giuseppe Bairano Katherine Russo e Stefania Cavaliere dell’Università Orientale e dalle  22 proiezioni all’Astra dove, venerdì,  alle 19,15  si potrà vedere “Nun so ‘mai cagnata” 9’, regia di Ciro Grieco, poi i rendez-vosu  con la protagonista Samantha delle Coccinelle, Domenico Pizzoni e Grieco, infine consegna del Premio Speciale “OK” dedicato a Valentina. Ci sarà anche Rami Shakra, funzionario missione diplomatica Usa in Italia e Cremona modera Antonio Borrelli Arcimovie.
Sabato 17 alle 20, Gran Galà e premiazioni all’istituto francese di Napoli, palazzo Grenoble, in via Crispi 86, conduce Ines Rodriguez. Tra gli ospiti Chiara Baffi, Anna Capasso, Lisa Fusco, Rosalia Porcaro. In giuria, Giuseppe Colella (presidente), Ivan Bacchi, Giulio Baffi, Ethan Bonali, Cristina Cennamo, Lorenzo Crea, Lorenzo Di Las Plassa, Gea Martire, Anna Paola Merone, Salvio Parisi, Diego Paura. Napoli, città d’arte, vive una settimana per una conoscenza più colta sulla omosessualità a livello internazionale con testimoni del mondo dello spettacolo, cultura, informazione, documentari, fiction, film.
La nostra città, culla del teatro popolare già in età latina, della filosofia, democrazia, libertà, non può voltare lo sguardo per ignorare il diverso per fede, cultura, scelte di vita sessuale. E’ la città che ha da 27 secoli Partenope, pesce e donna stupenda, ammaliatrice, cantante, sua protettrice. Non Atena/Minerva, una dea, ma una diversa, fanciulla innamorata.

Omovies | ilmondodisuk.com
Vladimir Luxuria

In suo onore, sull’obelisco in piazza San Domenico davanti al Monastero scuola di San Tommaso, due medaglioni a seno nudo tra stemmi borbonici e santi. Sembra forte il culto della liquefazione del sangue di San Gennaro e di Santa Patrizia, i due sessi, per ricordare il ciclo mestruale della vergine Sirena. L’omosessualità non è tabù. I ragazzini giocano e imparano la vita nei vicoli. La famiglia viene informata della loro omosessualità dalle voci in strada ed è accettata.
Il femminiello incarna Partenope che in suo onore fu creata la scuola di canto dei sopranisti la cui voce incantò re, nobili, popolo di tutta Europa. I gay, transgender e bisessuali maschi sono più vittimizzati rispetto a lesbiche e bisessuali donne. Non crea scandalo due donne che si baciano in strada, camminano abbracciate, dormono seminude, vanno in bagno.
Omovies, lotta all’omofobia e alla transfobia, fa riflettere e crea cultura non discriminatoria.

 

 

 

 

 

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