“Ti hanno abbandonato come un cane, sembri un cane arrabbiato, e morto come un cane, sei solo come un cane”. Tanti sono i detti, gli aforismi coniati, prendendo come riferimento la figura dell’amico dell’uomo, il cane. Spesso abbandonato sul selciato, nei boschi, povere carcasse martoriate, passiamo con le nostre auto e ci viene da pensare “poverini” e tutto finisce.
IL LAVORO DEI VOLONTARI NEI CANILI
A Ischitella, in provincia di Caserta oltre a tante problematiche logistiche, esiste il fenomeno del randagismo, un fenomeno poco preso in considerazione dalle istituzioni. Mi metto in moto per un reportage giornalistico. Chiedo, cerco, vado anche in un canile privato, non dico di essere un giornalista ma semplicemente voglio informazioni. La signora e gentile mi fa accomodare nel suo studio, mi guardo intorno, il tutto è ben curato. Molti volontari si danno da fare, mentre una decina di cani festosi mi circondano, penso a antichi orfanatrofi dove i bambini corrono incontro hai visitatori per essere adottati.
Chiedo alla signora gentile come comunicare alle istituzioni preposte eventuali casi di abbandono di carcasse di animali, lei cerca e trova un numero verde “cani per strada”. Poi parliamo della funzionalit  del canile. “Anche noi siamo abbandonati, il comune, la regione nessuno ci d  una mano, nessuno ci sovvenziona. Dobbiamo arrangiarci quando qualcuno viene da noi e ci prega con le lacrime agli occhi di prendere il loro cane per motivi o di salute oppure con scuse varie, promettendoci di portare un tot al mese (per poi scomparire definitivamente). Non possiamo fare altro che accogliere l’ennesimo cucciolo, e allora i problemi si fanno più gravosi bisogna pensare al cibo e ai medicinali”.
CARCASSE AVVELENATE
Vado via, subito provo a chiamare il numero verde, per giorni e in ore differenti, ma nessuno risponde. Giro per Ischitella, effettivamente di cani randagi ce ne sono tanti. C’è chi mi racconta qualche episodio. “Il mese scorso un signore che si occupa di galline, oche e animali commestibili, ha avvelenato diciassette cani che per mesi sono rimasti riversi sui marciapiedi o in mezzo alla strada”.
Domando il perch di questa crudelt .
La risposta è a suo modo logica e lapidaria ” I cani mangiavano le galline”.
Altri aneddoti ” C’ è una signora che a sue spese sterilizza, cura e accudisce i cani randagi”. E ancora ” A volte abbiamo paura di percorrere le strade, paura per noi, per i nostri bambini”.
IL PERICOLO DELLE MALATTIE
La situazione non è felice, fatti di cronaca eclatanti di assalti di cani randagi fino adesso non ce ne sono stati, ma bisogna aspettare che succeda l’irreparabile? Credo che noi cittadini dobbiamo essere tutelati, inoltre i poveri animali sono portatori di malattie come la “Leishmaniosi” trasmessa da un vettore, la Leishmania; è una infezione protozoaria estremamente contagiosa, che colpisce cane e canini selvatici, l’uomo, ma anche topi, ratti e cavie.
In Italia è diffusa soprattutto nelle regioni meridionali, nelle isole, in Liguria e lungo le coste, a causa della presenza di L. infantuum; è una malattia endemica, in crescita nelle aree periurbane, presente da noi come forma cutanea e viscerale, pericolosa per categorie di soggetti a rischio (immunodepressi, anziani, bambini, nefropatici).

LA RABBIA CHE NON PERDONA
La malattia si trasmette da cane a uomo e viceversa, attraverso la puntura di un piccolo insetto ematofago (flebotomo). L’infezione si realizza dalla primavera all’autunno, ma la comparsa dei sintomi può avvenire in qualsiasi momento dell’anno, dopo un periodo di incubazione molto variabile.
Il flebotomo ha caratteristiche ben diverse dalla comune zanzara è più piccolo, volando non crea ronzii, è gi  attivo al tramonto.
Oppure la Zoonosi trasmessa all’uomo dagli animali da compagnia RABBIA. La malattia è causata da un virus che provoca danni gravi ed irreparabili al sistema nervoso. E’ una malattia sempre mortale, che colpisce l’uomo e tutti gli animali a sangue caldo, provocando modificazioni di indole e di comportamento.
Dopo i primi disturbi, ogni tentativo di salvare l’animale o la persona colpiti è inutile e la morte sopravviene in pochi giorni. E’ fondamentale la prevenzione, soprattutto nelle zone in cui è presente la malattia ed in quelle limitrofe. Occorre una campagna di informazione e sarebbero necessari servizi più accessibili sul territorio e anche noi dovremmo prendere coscienza di questa realt  spesso presa con leggerezza. Aiutiamo i nostri amici a quattro zampe (ahimè, spesso a tre zampe perche mutilati) comunichiamo alle autorit  locali le problematiche del randagismo non voltiamo lo sguardo, se vediamo abusi o cani malati. Non pensiamo poverini.. E basta…
UN PROGRAMMA DI CONTROLLO

Note-Non c’ mai stato un vero programma per il controllo del randagismo. Oltre 20 anni fa, sporadicamente venivano catturati dei cani randagi che poi erano sottoposti a eutanasia se non reclamati entro 3 giorni. Non esistono statist            6                 è« «    oè  á«sptBLlibrineBlinkBBd dBd d«BpGBB«7Be«BEBBèMODEBHlèNOèBB» OJBe
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BB»EWHEREUSIiche o dati relativi a questo periodo. Nell’anno 1991 la Legge Quadro 281 ha vietato l’uccisione dei cani sani e mansueti, e cos il Comune di Castel Volturno, privo di un canile comunale, non si è interessato più dei cani vaganti. Le strade erano piene di cani randagi, spesse volte molto malati, che cercavano di cibarsi nelle immondizie .La Lega Pro Animale ha sede a Castel Volturno dal 1989, anche se la sede iniziale di Villa Literno si trovava proprio al confine con Castel Volturno.
Per molti anni sono stati interpellati sulla questione randagismo i sindaci di Castel Volturno, ma solo nel1995 il sindaco Luise ha autorizzato la Lega Pro Animale ad avviare un programma articolato in quattro principali punti per il controllo del randagismo a Castel Volturno, offerto dalla Lega Pro Animale completamente a proprie spese.

UNA LINGUA SFREGIATA DALLA MONNEZZA

P.S. Ischitella.Varcaturo.Licola, Cuma e altre localit  in queste zone, oltre al randagismo esiste un altro scempio, annegano nella vergogna. Cuma, paesaggio mozzafiato , una lingua di spiaggia che si affaccia su Ischia ,Procida , sfregiata dalla spazzatura. Toscana, Rimini,Riccione non abbiamo niente da invidiare a questi posti. Basterebbe maggior accortezza da parte di chi sosta sulle spiagge libere per poi andar via e lasciare pannolini, bicchieri, cartacce e altre schifezze,basterebbe maggior rigore da parte delle istituzioni.. basterebbe??? Gi  basterebbe! Possediamo un patrimonio che la natura gentile e cortese ci a regalato, mare, terra, aria e fuoco, una cultura millenaria, incantevoli monumenti e la napoletanit  che nessun popolo possiede. Potremmo combattere la disoccupazione con quello che ci è stato donato semplicemente. Con il turismo.

In foto, vita randagia da cani

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