Spazzatura bruciata tra i cassonetti. A pochi passi dalla chiesa di sant’Eligio, gioiello gotico della Napoli angioina, e da piazza Mercato, davanti a una delle porte dell’incubatore La Bulla, in via duca di San Donato. Vigili del fuoco impegnati a tranquillizzare il falò, stamattina poco prima che cominciasse, proprio nella sala conferenze del polo orafo napoletano, la presentazione alla stampa della quinta edizione del premio Isabella e del progetto collegato alla rassegna.

Dopo aver dato il tempo all’odore acre e tossico di affievolirsi tra le pareti, senza disturbare troppo il respiro ai presenti, Claudio Pellone, presidente del centro commerciale naturale delle antiche botteghe tessili, ha sottolineato lo sforzo sinergico delle presenze territoriali,
insieme ai vicini della “porta accanto”, i gioiellieri del borgo, attraverso una serie di iniziative, di rinnovare il volto di un angolo storico e bellissimo di Napoli, abbandonato dalle istituzioni. Indicando l’incidente appena avvenuto come prova dell’incuria istituzionale che ignora il divieto di collocare contenitori di rifiuti in zone monumentali (di cui l’area è un esempio emblematico anche con la basilica del Carmine e gli edifici sacri di Santa Croce e S.Giovanni a mare), nonch la proposta dei componenti del consorzio di dislocarli secondo una piantina ben definita, con quattro linee di demarcazione via Marina, corso Umberto, via Duomo (lato porto), corso Garibaldi e anche la volont  di proporsi come attori di una raccolta differenziata non ancora avviata tra quelle strade.
Precisazioni utili a ricordare lo sforzo dei commercianti del luogo nel rivalutare quel perimetro una volta ricco di attivit  produttive, poi trasferite quasi in blocco al Cis di Nola. E di queste iniziative finalizzate alla rinascita commerciale e al rilancio turistico del decumano del mare, fa parte il Premio Isabella, creato dal centro antiche botteghe con l’Istituto professionale Isabella d’Este- Caracciolo l’appuntamento è per venerd 6 giugno, dalle 10, sul sagrato della chiesa di Sant’Eligio, con la premiazione del miglior disegno ispirato al Mediterraneo e destinato a posarsi su un pareo unisex prodotto dal marchio artigiano Livio De Simone, celebre firma dei tessuti dipinti a mano.
Momento clou, alle 12, la sfilata di abiti presentati proposti dagli studenti che frequentano i 23 istituti del sistema moda Campania e che inizieranno la passerella proprio da dove oggi si sono sviluppate le fiamme, mostrando, che malgrado tutto, la creativit  è tenace. E che il talento napoletano non si lascia imbrigliare dal disagio, ma merita sbocchi professionali. Nel corso della mattinata verr  illustrato, infatti, il progetto Isabella che punta a individuare, con l’aiuto docenti, dieci ragazzi talentuosi per dare vita una microimpresa, sostenuta finanziariamente, al suo debutto, dalla Fondazione di comunit  del centro storico di Napoli e affiancata da professionalit  del settore tessile/sartoriale.
Sabato 7 giugno, la ribalta toccher , nel polo la Bulla, agli artisti che hanno partecipato all’estemporanea di pittura a maggio, tra il borgo di sant’Eligio e l’adiacente piazza ai dipinti selezionati dalla giuria verr  offerto un riconoscimento. Napoli resiste. Decisa a risorgere.

nelle foto, in alto, falò davanti alla porta della Bulla (prima e dopo) e, in basso, un momento della conferenza stampa da sinistra, Marrama (Fondazione di Comunit  del centro storico), Pellone (antiche botteghe), De Laurentis (antico borgo orefici)

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